Alberto Angela, uno dei volti più amati dagli italiani, è tornato su Rai1 con “Meraviglie, la penisola dei tesori”. Nella puntata del 10 gennaio ci ha guidati nella sontuosa Reggia di Caserta, fiore all’occhiello della cultura campana.

È intelligente, affascinante. Con la sua voce ci porta alla scoperta delle culture e dei luoghi più disparati. È il divulgatore scientifico più amato d’Italia. Insomma, è di Alberto Angela che stiamo parlando. Il nostro paleontologo è tornato alla Rai col programma “Meraviglie, la penisola dei tesori”, con l’intento di portare alla luce opere d’arte del nostro Paese spesso dimenticate o sottovalutate. Nella seconda puntata della trasmissione ha fatto tappa alla Reggia di Caserta, mostrandoci il suo splendore.

«Stiamo per iniziare un viaggio straordinario, unico. Un viaggio alla scoperta delle meraviglie d’Italia», così comincia Angela. Meraviglie che non solo si estendono per tutta la nazione, ma che ricoprono anche uno spazio temporale di oltre venticinque secoli. Un patrimonio ineguagliabile, che fa invidia a ogni altro Paese.
La Campania, in particolare, possiede più di dieci siti Patrimonio dell’UNESCO. Tra questi il Palazzo Reale casertano.

Alberto Angela alla Reggia di CasertaDopo un breve excursus sulla nascita della residenza reale più grande al mondo, simbolo del trionfo del barocco italiano, e le sue dimensioni, arriviamo allo Scalone d’Onore. Già solo guardandolo si rimane colpiti dalla sua maestosità, dalla bellezza dei marmi di cui è fatto. Un vero capolavoro architettonico. Salendo gli scalini, ad accoglierci sono due leoni di marmo che riprendono lo stemma del re Carlo VI D’Asburgo. Alzando lo sguardo si vedono la statua del Merito, della Verità e della Maestà Regia.

Alberto Angela alla Reggia di CasertaDopo averci portato all’interno della Sala del Trono e nelle stanze della quotidianità dei sovrani, facendoci quasi riascoltare i passi di chi le attraversava un tempo, Angela ci mostra i Giardini. Da notare è un particolare che spesso può sfuggire ai visitatori, ma che è di una bellezza inestimabile: il Criptoportico. Una volta romana apre questo scenario fantastico, antico, che riporta agli scavi di Pompei. Le statue, le colonne, il pavimento, l’intonaco: tutti sono ripresi dagli scavi pompeiani e di Ercolano.

Il viaggio è terminato, ma è come se non fosse mai realmente finito. Alberto Angela ci ha mostrato una meraviglia della nostra regione, quasi a ricordarci di ciò che abbiamo accanto o vediamo tutti i giorni. Perché sì, dimentichiamo di vivere al fianco di opere d’arte simili; dimentichiamo che sono frutto di una creatività tutta italiana che il mondo intero c’invidia; dimentichiamo soprattutto che bisogna averne cura. Bisogna tutelarle, proteggerle, valorizzarle. E chissà che questo piccolo viaggio di Angela non abbia tolto le bende davanti agli occhi di qualcuno.

 

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