Beltrami e Kafka sulla spiaggia, storie di musica e sogni: dalla Campania al palcoscenico del prestigioso concorso cantautoriale

Li avevamo lasciati un anno fa, all’uscita del loro secondo disco, Punti di vista e ora siamo orgogliosi di annunciarvi la partecipazione dei Beltrami alla finale di uno dei più importanti concorsi nazionali per cantautori: il Premio Fabrizio de Andrè, che si svolgerà presso il Teatro Italia di Gallipoli (LE). Finalità del concorso è quella di promuovere il meglio della canzone d’autore, dando spazio a una “creatività non vincolata alle mode e ai falsi concetti di commerciabilità”.

I Beltrami presentano un brano inedito, Inconsapevole, scritto da Antonio Gera (cantante de Il quarto imprevisto) insieme al leader del gruppo, Giampiero Troianiello. Già da alcune settimane è possibile ascoltare la canzone sul sito de La Repubblica, che premierà il video più votato. Un brano che sembra essere il culmine del discorso sulle emozioni e sugli stati d’animo, che caratterizza il percorso dei Beltrami, fin dal loro primo album, Intorno. Canzoni in grado di immortalare gli attimi con la stessa immediatezza di un dipinto impressionista, in cui le pennellate rapide e vibranti fissano sulla tela le impressioni fugaci create dalla luce. Ciò che caratterizza i Beltrami e li rende unici, infatti, è la loro capacità di raccontare in musica momenti ed sensazioni, creando delle vere e proprie istantanee musicali, che riescono a smuovere correnti di emozioni nel profondo dell’animo umano, con naturalezza e leggerezza. Le loro canzoni, in cui la musica leggera cantautorale incontra sonorità leggermente rock e ritmiche jazz, mostrano diverse contaminazioni derivanti dal background di formazione dei componenti del gruppo, che sono: Giampiero Jum Troianiello (voce, chitarra), Pasquale Omar Caldarelli (chitarre), Carmine Franzese (chitarre, keyboards), Francesco Varchetta (batteria), Pasquale Pezzullo (basso).
Per i Beltrami la partecipazione alla finale del Premio Fabrizio de Andrè rappresenta un momento di transizione, soltanto una delle fasi di un cammino di continua crescita e sperimentazione avviato nel 2009, con l’uscita del primo EP. Un cammino fatto di sogni, passione, cura e dedizione totale verso la creazione di ogni singola canzone. Ma soprattutto, un cammino sempre volto a raggiungere il cuore di chi ascolta, in maniera diretta, immediata e delicata, come solo la musica, con il suo linguaggio universale, sa fare, creando ponti fra le persone. L’obiettivo, infatti, come si legge nella pagina Fcaebook, è quello di “dare alle canzoni la giusta strada per far sì che diventino di più persone possibile”.

Ma sul palco del Teatro di Gallipoli, i Beltrami non sarannogli unici a rappresentare la voce della Campania: altro gruppo napoletano classificatosi in finale è Kafka sulla spiaggia, che trae il nome da un celebre romanzo dello scrittore Murakami. Il brano che presentano si chiama Shakeisha e fa parte del loro primo album “New Beat – Il testamento del pesce”, pubblicato nel 2016.
” New Beat è il testamento del pesce abissale, lasciatoci prima che risalisse a galla per amore. Non lo abbiamo più visto.”

Un album ricco di variazioni, che sfugge ad ogni facile definizione, in cui si intrecciano tematiche e generi diversi, dal cantautorato al rock. Atmosfere oniriche, a tratti surreali e divagazioni strumentali, caratterizzano i loro brani, che disegnano un mondo fantastico, per il quale la sola chiave di accesso è la musica. nel corso della sua attività, la band ha vissuto numerosi cambi di formazione, fino a giungere a quella attuale: Luca Maria Stefanelli (voce, chitarra, piano); Domenico Maria Del Vecchio / Nikkio (batteria, voci); Giorgio Magliocco / Gioia di Vivere (chitarra, voci); Pierluigi Patitucci (basso, voci).
Con ben due gruppi in finale al Premio Fabrizio de Andrè, la Campania mostra ancora una volta di essere una terra dalle infinite potenzialità culturali, fertile di giovani talenti che hanno il coraggio di credere nei propri sogni e che sono il simbolo di una vitalità culturale di incomparabile ricchezza.

Commenta