Per la prima volta nella sua storia il Benevento Calcio approda nella massima serie.

Benevento, situata sopra un colle là dove confluisce il fiume Sábato col Calore, in un’ampia conca contornata da verdi alture, è città antica che vanta ricche memorie storiche, avente un interessante patrimonio artistico il quale comprende il più affascinante tra gli archi trionfali romani, quello di Traiano. Un centro di cultura, nodo stradale e ferroviario, centro agricolo e commerciale, Benevento conta tra le sue risorse economiche numerose attività industriali operanti in vari settori.

Una delle più antiche e delle più gloriose città del Mezzogiorno. (Matilde Serao)

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Ma Benevento dalla sera dell’8 giugno 2017 è qualcosa di più, è la sede di un sogno, di una favola a lieto fine: possiamo ben dirlo, nella città delle streghe è avvenuta una stregoneria, magia, non nera, né bianca, ma giallorossa. Benevento è storia, quella grande con la S maiuscola.

Credo che alcune favole vadano narrate, divulgate, fissate bene nella mente e nei cuori, occorre tramandarle affinché un giorno figli, nipoti, generazioni future possano credere che talvolta l’impossibile diventa non solo pensabile ma anche, e soprattutto, possibile. Campionato italiano di calcio, Serie B, stagione 2016/2017: questa è la scenografia, lo sfondo, la cornice di un sogno che diventa realtà. La protagonista di questa vicenda è una Strega che si fa chiamare Benevento Calcio, residente presso l’omonima città, domicilio Vigorito. Le streghe, è noto, sono celebri per la loro principale attività, le magie e gli incantesimi. Terminata la caccia alle streghe, ormai da qualche secolo, nella sempre caotica Serie B le contendenti erano pronte a giocarsi l’accesso alla massima serie, Spal, Verona, ma soprattutto Frosinone, Perugia, Carpi e tutte le altre, però, erano inconsapevoli, distrazione fatale, che stavolta era una Strega a dar loro la caccia.

In un gioco come quello del calcio al quale ben poco resta ormai della sua dimensione ludica, dove a regnare sono l’economia, il business, la pubblicità, l’immagine, stipendi, contratti faraonici, diritti televisivi, scommesse legali e non, legale illegalità etc., c’è ancora spazio per chi sogna, spera, vuole divertirsi e sorprendere. In questo mondo ormai in declino, le leggende, dal sapore miracolistico, hanno un nome e cognome ben preciso: Leicester, Sassuolo, Atalanta, Spal, Crotone, e da qualche giorno, Benevento.

87 anni per acciuffare la chimera della Serie B, magnifica ossessione di una città intera, e poi basta una sola stagione per riscrivere quella favola, riprendere carta e penna e tingersi di leggenda. Il Benevento è in Serie A: la lunga notte della Strega è ancora nei nostri occhi e la città può impazzire di gioia fino all’alba. Al “Ciro Vigorito”, in uno stadio sold out, la squadra di Baroni ha superato nel doppio confronto il Carpi e si è innalzata lassù, dove nessuno avrebbe osato immaginare. Del resto i sogni sono fatti per essere realizzati.

Una cavalcata incredibile la squadra del presidente Vigorito visibilia l’Italia: al debutto vittoria contro la (prima della classe) Spal, la lezione di calcio impartita al Verona alla terza giornata di campionato (e bissata al ritorno al Bentegodi, quando la squadra di Pecchia ha acciuffato il pari nel finale solo con una bella dose di fortuna), il categorico 4-0 al San Nicola di Bari. Il Benevento ha battuto tutte le migliori squadre del torneo e prendendosi il giusto compenso ai play off.  Non sono mancati momenti complicati all’inizio del girone di ritorno: nella notte di Benevento-Bari la formazione sannita poteva prendersi la vetta solitaria, s’è invece infilata in una serie negativa dalla quale è uscita alla grande. La regular season si chiude progredendo: dal derby autoritario con l’Avellino fino al capolavoro con il Frosinone, alla penultima giornata, con il 2-1 firmato da Ceravolo all’ultimo respiro.

È grazie al Benevento e a quel successo contro la squadra di Marino che i play off si sono giocati: il Frosinone ha perso l’occasione della promozione diretta e a quel punto ha pagato il conto in semifinale contro il Carpi. Tutto questo mentre Baroni liquidava lo Spezia e poi il Perugia,a conferma di quanto aveva dimostrato già durante il campionato: un gioco armonioso, offensivo, l’atteggiamento di chi va in campo senza mai speculare sull’avversario.

Quel florido paese aveva per capitale Benevento, la più bella e possente città dell’Italia meridionale. (Ferdinand Gregorovius)

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