Termina la seconda edizione del “Pignatelli in Jazz” con lo spettacolo di Benny Benack III al Museo Pignatelli di Napoli. Un grande successo destinato a ripetersi.
Si è conclusa domenica 25 marzo la seconda Edizione del “Pignatelli in jazz” organizzata e diretta da Emilia Zamuner, che ha riscosso un enorme successo di pubblico e di critica, con il concerto di Benny Benack III, Elio Coppola, Giuseppe Venezia e Daniele Cordisco per la presentazione del loro nuovo disco “Kiss Me Slowly”, prodotto dall’Associazione Musicology.
Da qualche settimana, la jazz band sta girando l’Italia per presentare il nuovo progetto musicale che li vedrà impegnati in altri concerti nei prossimi giorni approfittando della venuta in Italia di questo trombettista di altissimo livello, ormai famosissimo non solo a New York e negli Stati Uniti ma in tutto il mondo.
Benny Benack III è un trombettista e cantante statunitense che negli ultimi tempi sta riscuotendo un incredibile successo internazionale per la sua notevole versatilità, ottima tecnica e padronanza del linguaggio jazz. Nel 2014 è stato semifinalista al prestigioso “Thelonious Monk International Competition” e Wynton Marsalis in una recente intervista lo ha indicato tra le nuove promesse del jazz Internazionale. Da trombettista ha vinto numerosi premi tra cui “Carmine Caruso International Jazz Trumper Soloist Competition”, “National Trumpet Competition”, “National Trumpet Guild Jazz Competition” ed altri; inoltre, ha ricevuto diversi importanti riconoscimenti anche per le sue doti canore. Ma la carriera di questa giovane promessa non è fatta solo di premi poiché si età distinguendo come turnista in alcuni tra gli ensemble più richiesti sulla scena newyorkese. Tra queste collaborazioni c’è quella che lo ha portato al suo primo debutto per l’etichetta discografica “Blue Note Records” al fianco della pianista Chihiro Yamanaka. La sua vita è a New York dove si esibisce nei migliori club tra cui: Blue Note, Iridium, Smoke, Lincoln Center, Dizzy’s Club Coca Cola, Small’s, The Bar Next Door, Minton’s Harlem e di recente ha avuto anche l’opportunità di andare in tournée in Giappone, Russia e Ukraina.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra Benny e i musicisti: Elio Coppola, Giuseppe Venezia e Daniele Cordisco. Questi ultimi, nelle loro recenti tournée oltreoceano, hanno dato vita al quartetto con l’idea di promuovere un jazz, seppur legato al mainstream, ma che comprenda anche il percorso di innovazione dato vita nell’ultimo ventennio, a New York, dalla nuova generazione di musicisti legati comunque alla tradizione. Il repertorio di questa formazione verte principalmente su composizioni originali di Benak e Cordisco, di stampo hardbop, senza escludere alcune composizioni di importanti autori ai quali Benny Benack ha reso un tributo componendone il testo.
Il concerto inizia con una strepitosa “Tea for Two”, seguito da una divertente introduzione di Benny Benack che presenta, in un simpaticissimo italiano impartitogli dal suo “professore” di italiano Elio Coppola, il progetto “Kiss Me Slowly” dando prova delle sue qualità canore (ha una voce affascinante da vero crooner) oltre che di validissimo trombettista che suona con autentica maestria. Di grande effetto in “Nutville” lo spazio dedicato agli assoli di Daniele Cordisco (uno dei più grandi chitarristi che io abbia mai ascoltato), Giuseppe Venezia (tecnica, classe e stile, il contrabbasso nelle sue dita diventa davvero uno strumento protagonista) e Coppola che si esibisce in grande stile, riuscendo a suonare la batteria anche in piedi e girando intorno ad essa con una tecnica davvero originale, seguito dalla bella atmosfera creatasi per “I Fall in love too Easily” anche grazie alla voce melodiosa di Benny.
Due gli omaggi alla canzone italiana: “Nel blu dipinto di blu” durante il quale Bennack coinvolge simpaticamente il pubblico nel coro del ritornello conosciutissimo da tutti, e un standard jazz eseguito dai più grandi jazzisti del mondo “Estate” e che sia Bennack che Cordisco rendono davvero emozionante.
Il concerto si conclude con una bellissima canzone ispirata alle melodie della Pennsylvania introdotta da una storia ironica e divertente scritta dallo stesso trombettista “Benny’s from Heaven” e, sugli applausi del pubblico presente, una bellissima versione di “Stuttin’ with some barbecue” celebre brano suonato da Louis Armstrong nel quale Bennack, suonando dal pubblico raggiunge il palco i suoi amici musicisti e si scatena con loro in una performance impossibile da dimenticare. Appuntamento quindi a marzo 2019 con la Terza Edizione che, ne siamo convintissimi, sarà la conferma che il jazz non è un genere musicale per pochi ma che può essere ascoltato ed apprezzato davvero da tutti.