I dati rilevati dall’osservatorio statistico consulenti del lavoro indica livelli di occupazione pre-crisi 2008.

dati occupati campania

Secondo il rapporto ‘le dinamiche del mercato del lavoro in Campania‘, stilato dall’ osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro emerge che il livello di occupazione in Campania è in crescita ed ha raggiunto livelli pre-crisi, portando gli occupati ad 1,6 milioni, dato più alto dal 2009 ad oggi.

Negli ultimi due anni, complice anche il Jobs Act, i posti di lavoro sono aumentati di 68.000 occupati.

 

In quanto al numero di laureati e alla percentuale laureati/occupati la Campania risulta al 3° posto alle spalle di Lazio e Lombardia, rispettivamente 2° e 1°, vantando un bacino di 32.180 laureati contro i 32.326 del Lazio e i 43.121 della Lombardia, che però può contare su un fattore demografico quasi doppio rispetto la Campania. Se la quantità dei laureati è sufficientemente alta, non si può dire lo stesso delle percentuali di occupazione a tre anni dalla laurea: Solo in 22.000, cioè il 68% dei laureati trova lavoro in questo lasso di tempo, contro il 78% del Lazio e l’88% della Lombardia.

La Campania può contare anche su un primato, di cui c’è poco da andare fieri, dato che la regione è al primo posto per numero di laureati occupati costretti ad emigrare in altre regioni, detenendo un solido 23%, stimabile in ben 7.546 persone. Di questi la maggioranza emigra nel vicino Lazio (7%), al secondo posto la Lombardia (6%) ed al terzo nazioni estere che nel 2015 hanno offerto asilo a 850 laureati campani (3%).

In prospettiva, la Campania è il bacino nazionale più ricco di futuri lavoratori. L’indice di vecchiaia (rapporto tra anziani e giovanissimi) ottiene non a caso nel 2016 i valori più bassi in Campania, contando che Napoli e Caserta guidano questa speciale classifica staccando Bolzano al terzo posto, mentre l’indice più alto spetta a Trieste che chiude la classifica. Questo dato si traduce in parte anche in una alta quota di capitale umano altamente qualificato che può rispondere alle esigenze produttive e di sviluppo innovativo dell’economia italiana.

 

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