Castellammare di Stabia tra pontile, chalet e ristorante. Una giornata da assaggiare, come le acque curative di fine ‘700.
Castellammare di Stabia, meglio conosciuta come Stabiae, ha origini greche, etrusche e romane. Il suo nome deriva da un castello posto a difesa, un Castrum ad mare de Stabiis.
La città venne distrutta per volere di Silla nell’89 a.C. ma le sue sorgenti di acqua termale decretarono la fortuna nel corso dei secoli. I Borbone rispolverarono gli scavi della vecchia Stabiae e costruirono l’acquedotto e il cantiere navale, cantiere dove ancora oggi vengono varate le navi sotto la direzione della Fincantieri.
Il pontile brulicante di pescatori e giovani innamorati, è il luogo ideale per una passeggiata al sole, d’inverno. Nel periodo estivo queste “formichine” che da vicino chiamiamo persone, riempiono tutti gli chalet della zona.
È consigliabile camminare, in fin dei conti lo diceva anche Pino Daniele che si resta imbottigliati nel traffico di Castellammare, d’estate.
La vicinanza del mare non è la sola ad essere preziosa per gli stabiesi. Dalle osservazioni del dottor Domenico Cotugno si evince che le acque acidule presenti a Castellammare sono benefiche e pure.
La famosa acqua acidula o anche l’acqua della Madonna, fanno gola a tutti i passanti. Le acque minerali sono disponibili per tutti, perfino nelle famose terme, le antiche e le nuove.
Sono importanti, infatti, per la cura della pressione e vengono utilizzate per la cura di malattie reumatiche e dell’apparato digerente nonché di quello respiratorio.
Provatele, gustate queste acque minerali. Bottiglia in mano e in fila per il beveraggio.
Dove mangiare a Castellammare di Stabia
Per pranzo la redazione consiglia di non appesantirsi e scegliere un primo piatto di pesce, con tanto di antipasto della casa e secondo a piacere. Il Ristorante Da Ciro è l’ideale per questo: prodotti tipici locali, pasta di Gragnano e pescato locale.
Il Tortino di Ciro: discorso a parte per questo dolce fatto con cuore caldo di crema ed amarena. La ricetta è segreta ed è impossibile riprodurlo, dicono che a Sorrento i migliori chef stellati ci abbiano provato senza riuscirci.
State ancora leggendo? A chi aspettate!
Andate da Ciro, a Castellammare e non dimenticate i famosi biscotti!
L’acqua poi, portatene un po’ anche a casa.
Quella della Madonna.
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