Claudia Cardinale festeggia i suoi 80 anni nella tanto amata Napoli, dove sarà in scena il domenica 15 aprile con «La strana coppia» all’Augusteo, per poi spegnere le candeline nel foyer del San Carlo
Domenica 15 aprile 2018 non sarà un giorno come tanti altri, specie per il Teatro San Carlo di Napoli che di sicuro vivrà un momento da immortalare. Alle ore 19 andrà infatti in scena «Lady Macbeth del distretto di Mtsensk» di Shostakovich, opera bandita dal regime staliniano negli anni ’30 dello scorso secolo. Ma innanzitutto sarà il giorno del genetliaco di Claudia Cardinale, che soffierà su ottanta candeline proprio nel foyer del Massimo, in seguito alla recente performance all’Augusteo nell’ultima replica di «La strana coppia». Una circostanza non casuale per la Cardinale che, venuta alla luce a Tunisi da famiglia siciliana, si è poi unita per ventisei anni a un regista napoletano come Pasquale Squitieri. In definitiva una concentrato di mediterraneità, rinsaldato proprio in questi giorni in un meeting al San Carlo guidato dal critico Valerio Caprara.
«Pasquale è stato il mio unico e grande amore – asserisce – dal quale è nata anche nostra figlia Claudine, che oggi ha 38 anni e si occupa di arte. Credo che il suo essere napoletano abbia molto influito sulla mia scelta, per la quale mi sono battuta contro le tante donne che lo circondavano, riuscendo infine a spuntarla. Mi piaceva molto la sua intelligenza, la sua cultura e anche quel po’ di follia che non gli mancava».

Una città, Napoli, che Claudia Cardinale ben conosce e dove torna in questi giorni per presentare la versione al femminile dello scritto di Neil Simon con Ottavia Fusco, anche lei un’ex di Squitieri, promotore primo di questo originale progetto.
Con Pasquale – prosegue la Cardinale – venivamo spesso qui, fino all’ultimo abbraccio nel funerale che si è svolto ai Vergini, nel suo quartiere di origine. Una città che mi ha subito conquistato, con la sua atmosfera solare a me così familiare, con il suo affacciarsi sul mare, con la sua cucina straordinaria. Ma anche, va detto, con qualche difetto, come per esempio l’abitudine di alcuni di buttare a terra carte e cicche senza che nessuna guardia intervenga mai. Comunque fra i miei ricordi partenopei più belli ci sono sicuramente le riprese de “I Guappi” nel ‘74, il primo film in cui fui diretta proprio da Pasquale.