Vedi Napoli e poi muori. I percorsi consigliati da Goethe
Una passeggiata tra i vicoli e i musei ai piedi del Vesuvio per scoprire una delle città più belle al mondo: il consiglio di chi, come lo scrittore tedesco Goethe, è rimasto folgorato dall’incontro con questa terra. Se non siete mai stati a Napoli, forse è giunto il momento di correre il rischio.
Della posizione della città e delle sue meraviglie tanto spesso descritte e decantate, non farò motto. “Vedi Napoli e poi muori!“ dicono qui.
Così Goethe, rese durante la sua tappa a Napoli nel 1787, ciò che la gente entusiasta affermava “Vedi Napoli e poi muori!”.
Scrittore, poeta, drammaturgo tedesco, Goethe nel 1786, a soli 37 anni, compì il suo primo viaggio in Italia. Le sue tappe furono il Trentino, il Veneto, la Sicilia, ma soprattutto Napoli. La città partenopea rimase nel suo cuore, in quanto il calore del popolo partenopeo è incredibilmente avvolgente, qui chiunque è in grado di godere di tutte e piccole gioie della vita. Lontano dal clima freddo e ostile tedesco, Goethe fu accolto a braccia aperte dalla città di Napoli, la quale donò allo scrittore, oltre che l’amicizia del noto giurista e filosofo Gaetano Filangieri, meraviglia, stupore, bellezza.
E allora sullo orme di Goethe vogliamo suggerire a voi viaggiatori moderni, turisti, e anche cultori locali, alcuni dei buoni motivi, presentati per percorsi, per visitare, vivere, saggiare e assaggiare Napoli prima di lasciare questo mondo.
C’è tanto da visitare in una città che non dorme mai, perché Napoli è viva in tutti i sensi, ci ammalia di suoni, di colori, di sapori e di tradizioni!
Parola di Johann Volfang von Goethe.
Dal Lungomare a Piazza Plebiscito: la passeggiata partenopea
L’itinerario cittadino più spettacolare, che dà piena ragione alla fama e al fascino di questa città: il bellissimo lungomare di Via Caracciolo, ove Napoli assume una grandiosità e un decoro degne di una vera capitale; il centro del movimento cittadino costituito da Piazza del Municipio e dalle non lontane Piazza Trieste e Trento e del Plebiscito, in passato centro del potere politico, ora cuore della vita amministrativa e commerciale; la via e la Riviera di Chiaia, nobilitate dai palazzi dell’aristocrazia edificati dal XVI secolo fin al secolo scorso; la via e il borgo di Santa Lucia; non dimenticando che, invertendo l’itinerario, dall’altra parte del lungomare ad aspettarvi ecco Mergellina e la via di Posillipo, audace passeggiata in cornice tra parchi e ville.
Da visitare:
- Parco Virgiliano
- Escursione alla Gaiola e alla Villa Pausilypon
- Stazione zoologica Anton Dohrn
- Villa Comunale (fiancheggia il lungomare di Via Caracciolo, estendendosi dalla piazza della Vittoria a quella della Repubblica)
- Castel dell’Ovo
- Borgo Marinaro (pittoresco angolo di vita popolare con le sue famose trattorie napoletane)
- Rione Santa Lucia (grandi alberghi, negozi eleganti)
- Palazzo San Giacomo (Municipio)
- Castel Nuovo (Maschio Angioino)
- Porto (Stazione Marittima dei Passeggeri)
- Piazza del Plebiscito
- Palazzo Reale
- Teatro San Carlo
- Biblioteca Nazionale
- Basilica di San Francesco di Paola
- Chiesa di Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone
- Chiesa di Santa Maria Egiziaca a Pizzofalcone
- Istituto d’Arte
- Chiesa di San Ferdinando
- Galleria Umberto I
Il rettifilo e il borgo degli orefici
Siamo nella parte orientale della città, la zona che parte dalla modernissima Stazione Centrale e termina nella già citata Piazza del Municipio, congiunte dal corso Umberto I, meglio conosciuto come il “Rettifilo”, il quale realizzato nel periodo Umbertino, esprime chiaramente quell’inequivocabile impronta nel gusto architettonico. Diversi edifici importanti dominano la strada, tra i primi la Chiesa di San Pietro Martire a Piazza Ruggiero Bonghi, dove si incrocia via Mezzocannone. Attraversata via Mezzocannone si erge il maestoso palazzo dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, seguito dal borgo orefici, la chiesa di Sant’Agostino alla Zecca e infine il rione Forcella.
Da visitare:
- Stazione Centrale
- Piazza Nolana
- Torri Fede e Speranza
- Porta Nolana
- Piazza del Carmine
- Basilica di Santa Maria del Carmine
- Piazza del Mercato
- Chiesa di santa Croce al Mercato
- Chiesa di Sant’Eligio
- Chiesa di San Pietro ad Aram
- Chiesa Santa Maria dell’Egiziaca
- Chiesa di Sant’Agostino della Zecca
- Chiesa di Santa Maria della Portanova
- Palazzo Giusso (sede dell’Istituto Universitario Orientale)
- Chiesa di San Giovanni Maggiore
- Università degli Studi Federico II
- Chiesa di San Pietro Martire
Tra sacro e profano: i vicoli del centro storico
L’itinerario penetra nel cuore del più antico nucleo storico della città, percorrerete la famosa arteria di “Spaccanapoli”, un vivace teatro all’aria aperta della vita popolare napoletana con i suoi chiaroscuri più caratteristici e violenti. Sontuose, nella loro anima barocca, le chiese dominano la scena: S. Maria la Nova, Gesù Nuovo, la Cappella Sansevero, la graziosa Cappella della Pietà, San Gregorio Armeno, Ss. Severino e Sossio. Da non perdere lungo la via l’appuntamento con il Cristo Velato all’interno del Museo della Cappella Sansevero. E ancora: Pio Monte della Misericordia (che racchiude una delle più allucinanti opere del Caravaggio), San Biagio dei Librai, piazzetta Nilo, ovvero il ventre di Napoli, Piazza San Domenico, via Benedetto Croce, via San Sebastiano, piazza del Gesù, Monteoliveto e S. Anna dei Lombardi. Immersi tra cardi e decumani, infine, d’obbligo è una tappa a Napoli Sotterranea.
Da visitare:
- Pio Monte della Misericordia
- Palazzo dell’Archivio di Stato
- Palazzo Cuomo (Museo Civico Filangieri)
- Chiesa di San Giorgio Maggiore
- Chiesa di S. Maria del Divino Amore
- San Gregorio Armeno (la via dei presepi)
- Largo San Marcellino
- Palazzo Carafa Santangelo
- Chiesa di S. Angelo a Nilo
- Basilica di S. Domenico Maggiore
- Cappella Sansevero
- Palazzo Sangro
- Piazza di S. Domenico Maggiore
- Palazzo FIlomarino
- Monastero di S. Chiara
- Piazza del Gesù
- Chiesa del Gesù Nuovo
- Palazzo Gravina (sede Facoltà di Architettura)
- Chiesa di S. Maria la Nova
- Palazzo delle Poste e dei Telegrafi
La via dei Musei: via Duomo
Una via ha visto integrarsi sinergicamente i 7 musei che gravitano nella zona. Una strada importantissima, dall’elevatissimo patrimonio storico e culturale. I poli museali della zona sono il Museo Civico “Gaetano Filangieri”, il Complesso Monumentale di San Severo al Pendino, il Pio Monte della Misericordia, il Monumento Nazionale dei Girolamini, il Museo del Tesoro di San Gennaro, il Complesso Monumentale Donnaregina e Museo Diocesano e il Madre il Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina. Un percorso dal nome collettivo di “Via dei Musei”, atto alla valorizzazione e diffusione della conoscenza dei sette musei. I Musei della zona sono molto diversi tra loro ma ognuno ha importanti “attrazioni” culturali al suo interno.
Dalla residenza borbonica al Museo Nazionale: passeggiata a Via Toledo
Via Toledo: la grande e monumentale arteria partenopea. La lunga via che comincia da piazza Trieste e Trento (già piazza Ferdinando) e che giunge, non senza interruzioni (Piazza della Carità e il bivio di piazza Sette Settembre), per circa 2 chilometri, a piazza Dante. Una folla vivace a passeggio popola e anima questa via nelle ore di passeggio su di uno sfondo caratterizzato da eleganti negozi, grandi magazzini, sedi delle maggiori banche. Elementi di grande importanza sono la Galleria Umberto I, Palazzo Zevallos (costruito da Cosimo Fanzago tra 1637 e 1639), Palazzo della Porta, Palazzo Doria d’Angri. Non si può concludere questa gradevole passeggiata senza, però, visitare quello che si nasconde dietro via Toledo: i caratteristici Quartieri Spagnoli, l’anima di Montecalvario. Giunti in piazza Dante, passaggio d’obbligo sarà il transito da Port’Alba, la visita al Conservatorio di Musica S. Pietro a Majella, alla via dei musici, ovvero via San Sebastiano, e successivamente risalire via Costantinopoli, dove ammirare l’Accademia di Belle Arti, la Galleria Principe di Napoli e la chiesa di S. Maria di Costantinopoli. Siamo di fronte al Museo Archeologico Nazionale di Napoli, orgoglio della città, una delle più importanti raccolte di antichità al mondo.
Scalata a Capodimonte
Meta dell’itinerario sono il Palazzo, il Museo e il Parco di Capodimonte, vera oasi regali al di fuori della caotica vita cittadina. Ma prima di giungervi alcune fermate d’obbligo: il Cimitero delle Fontanelle, le Catacamobe di S. Gennaro e l’attigua basilica. L’attenzione sarà per lo più rivolta alla galleria di pittura, tra le più importanti e meglio ordinate d’Italia.
Il Vomero e la Certosa di S. Martino
Il rione Vomero, il costipato quartiere della borghesia napoletana, una vera e propria città a sé stante. Obiettivo della passeggiata la Certosa di San Martino, oggi Museo Nazionale, vero trionfo dell’architettura e della pittura napoletana barocca. Non meno affascinante il bellissimo panorama che da lassù si potrà godere. Altra meta sarà il Museo della Ceramica Duca di Martina e il bellissimo parco che lo circonda, la Villa Floridiana.

I dintorni di Napoli
Nessun’altra città italiana possiede dintorni tanto attraenti e suggestivi quanto Napoli: l’incanto di un paesaggio reso pittoresco dalla varietà delle sue forme, la proverbiale luminosità del cielo e l’eccezionale limpidezza delle acque del mare, colorazioni stupende, l’altissimo interesse archeologico, le testimonianze medievali. Mitezza del clima. Benefici del sole e del mare, ricchezza delle acque minerali, fanno del golfo di Napoli meta privilegiata di soggiorni e vacanze, una delle plaghe più corroboranti della terra.
Le mete:
- Campi Flegrei (Agnano, Astroni, Pozzuoli, Baia, Bacoli, Miseno, Cuma)
Comprendono il territorio collinoso (punto più alto, i Camaldoli m 548) su cui sorge la città partenopea. La denominazione si deve ai primitivi coloni greci, che la utilizzarono per indicare la zona della mitica battaglia tra i giganti che avevano tentato di dare la scalata all’Olimpo, e gli dei. Regione per lo più vulcanica, costituita da crateri poco elevati, alcuni dei quali sformati e rotti dall’azione del mare e dalle acque meteoritiche, senza grandi colate laviche; uno scenario di colline variate e caratteristiche, laghetti, panorami meravigliosi, varietà di forme, luminosità del mare, celebrati belvedere, e ancora Solfatara di Pozzuoli, sorgenti termali di Agnano, il Parco degli Astroni. Il terreno si distingue per la sua straordinaria fertilità e la vigorosa vegetazione (castagni e viti). Ricordi mitici, Omero, Virgilio, cultura greca, la sontuosità delle ville aristocratiche romane a Baia, gli scavi archeologici di Cuma, stazioni termali: sinonimo del fascino di questa regione, nella quale terra, mare, cielo, opere umane, si intrecciano componendo uno scenario impareggiabile.
- Isole di Capri, Ischia e Procida
L’Isola di Procida assieme all’isolotto di Vivara e la maggiore isola d’Ischia il gruppo delle Isole Flegree, le quali possiamo considerare come una continuazione dei Campi Flegrei, condividendo infatti l’origine vulcanica. Procida si presenta come un lungo abitato esteso dalla Marina Grande alla rada della Chiaiolella, con poche ramificazioni sparse tra una fiorente vegetazione. La tranquillità delle sue vie, la foggia quasi orientale delle sue case, spesso a tinte vivaci, gli angoli che si affacciano pittorescamente alle marine o concentrati in luoghi solitari, questo il fascino dell’isola. Ischia è il centro più importante per popolazione e attività commerciale dell’isola, una frequentata meta termale e balneare. Si caratterizza per una parte antica abitata per lo più da pescatori, e di una moderna, elegante e vivace, tra la pineta e il mare. Capri è il capoluogo della sua isola. Una cittadina formata da piccole case di tufo vulcanico di Sorrento e pietra calcarea locale, con tetti a terrazza o a volta e pergolati. Vie anguste e tortuose, animate da bar, ristoranti, alberghi e botteghe eleganti, rusticità e raffinatezza, note di colore locale e internazionale, il tutto mescolato in un pittoresco contrasto.
- Ercolano, Pompei, Vesuvio
Queste luoghi sono mete e tappe da non perdere per l’incanto e la bellezza straordinaria di scenari e paesaggi, terre ricche di storia, arte e cultura. Il valore e il fascino, la meraviglia e il mistero degli scavi archeologici di Ercolano e Pompei travalica i confini della nostra terra, una storia che vive negli occhi del presente dei suoi innumerevoli visitatori. E ancora la maestosità del Vesuvio, e l’irrinunciabile passeggiata ed escursione al Parco Nazionale.
La Penisola Sorrentina è tra le mete più incantevoli e più raccomandabili dei dintorni di Napoli. Castellammare di Stabia, Vico Equense, Sorrento: non sono che le tappe più rinomate di una costiera tra le più ambite in tutt’Italia. Non da meno quella Amalfitana, zona turistica ricca di fascino, una continua bastionata rocciosa, interrotta solo dalla Valle di Tramonti sboccante a Maiori, che cade quasi a picco sul mare da una serie di alti pianori dei Monti Lattari. Positano, Amalfi, Ravello, Maiori, Minori: incanto del paesaggio, suggestione dei ricordi storici e monumentali, arte, terrazzamenti, agrumeti, oliveti, vigneti, pittoresche spiagge.
Tappa d’obbligo è il Palazzo Reale di Caserta: sorge sulla vastissima piazza Carlo III all’estremità occidentale di Caserta. Si tratta di uno dei più vasti e maestosi edifici d’Italia, capolavoro dell’architetto Luigi Vanvitelli, eretto tra 1752 e il 1774. Annesso vi è il parco, con una scenografia di fontane e cascate , grandiosità senza pari, una delle regge più belle al mondo.
- Scavi Archeologici di Cimitile (Nola)
Il complesso basilicale di Cimitile è celebre già dall’antichità cristiana e medievale per le sue basiliche, erette nel IV secolo e rifatte nel V, e per il complesso di costruzioni che servivano come ricovero dei pellegrini e di coloro che si votavano alla vita cenobitica. Questo complesso, di almeno tredici edifici fra chiese e resti di basiliche, tombe, edicole e necropoli, decorati in più parti con mosaici ed affreschi, ancora oggi, è senza dubbio uno dei più affascinanti esempi dell’arte paleocristiana europea in quanto testimonia filmicamente il passaggio dal tardo impero al medioevo, dal paganesimo al cristianesimo.
Napoli, e a suo modo, Goethe, vi aspettano.
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