Termina a Solopaca, in provincia di Benevento, la due giorni sul Brigantaggio: la Ballata di Solopaca
Due giornate, 8 e 9 luglio, dedicate ad un tema storico tornato alla ribalta negli ultimi anni ma ancora poco trattato dalla storiografia tradizionale. Gruppi sempre più numerosi di saggisti stanno cercando di dare un nuovo volto ai briganti. Delinquenti, assassini, autori di rapimenti e richiesta di ingenti riscatti. Sicuramente i briganti e le brigantesse non erano «eroi misericordiosi» ma per ridare il giusto ruolo a tali uomini e donne, bisogna scavare negli archivi di Stato e dei Comuni. Perché la Storia letta e appresa dai testi scolastici quasi mai è descritta dal punto di vista dei vinti.
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Con l’obiettivo di rivisitare i fatti storici accaduti dopo il 1861, quando l’Italia risultava unita solo sulla carta, la Ballata dei briganti ha invitato esperti a discutere in particolare degli eccidi avvenuti il 14 agosto dell’anno dell’Unità, nei due comuni sanniti di Pontelandolfo e Casalduni.
Le due cittadine furono distrutte e incendiate dall’esercito unitario a seguito di un precedente massacro di soldati piemontesi avvenuto in quelle zone. Si tratta di uno dei numerosi casi di vere e proprie guerre autorizzate dalla nota legge Pica emanata nel 1863. Con tale decreto, eserciti guidati dai generali Cialdini e La Marmora venivano dislocati in tutta Italia per porre fine al fenomeno del brigantaggio.
Il racconto del noto eccidio è stato affidato soprattutto a Carlo Guglielmucci, impegnato in questa indagine storica dal 1967. Lo studioso ha riportato nomi, date e orari di quelle tragiche fasi precedenti agli eccidi ricordando la nota figura di Concetta Biondi, una giovane del posto che per sfuggire alle violenze dei soldati preferì farsi uccidere.
Profonde riflessioni sono scaturite dalle descrizioni del Meridione in quegli anni: un Sud ricco che rappresentava i due terzi dell’economia nazionale; una terra fatta di prestigiose università, in forte fase di sviluppo. Regioni divenute oggi vuote di giovani, costretti a partire alla ricerca di stabilità lavorativa.
Occasione per parlare anche di «lager sabaudi». In particolare, Fiore Marro, scrittore e presidente del “Comitato delle due Sicilie” ha descritto il forte di Fenestrelle, situato a circa 60 Km da Torino. Una prigione angusta e terrificante dove venivano deportati tutti i soldati vinti, quelli borbonici. Secondo lo scrittore partenopeo, molti militari morirono in giovanissima età tra quelle mura colpiti da setticemia perché costretti a dormire con catene di ferro alle caviglie.
Anche Ubaldo Sterlicchio, scrittore e membro del “Comitato studi storici meridionali” e Antonio Ciano, storico, presidente e fondatore del “Partito del Sud” hanno voluto precisare che su tale argomento tutti noi siamo abituati a leggere una:
non storia, una mistificazione della storia vera.
Oltre al focus tematico, la quarta edizione della Ballata dei Briganti ha aperto le porte di Solopaca a gruppi di musica popolare. A vincere il concorso, i Soulpalco, che dal 2015 portano nelle piazze folklore popolare campano ricordando i soprusi subiti dalla nostra terra nel corso della storia. Molto conosciuti grazie ai social e alla loro arte esibita lungo le strade di Napoli, i Soulpalco hanno autoprodotto inediti come «Sunamme» e «Eco-ball» che trattano problemi della Campania, come l’annosa questione dei rifiuti e la malavita.
Il secondo posto è stato assegnato all’Hosteria di Giò, gruppo, giunto dalla Calabria, formato da ben sei membri. Il nome della band che rievoca la cantina come antico luogo di convivialità, trasmette attraverso la musica usi e costumi della Presila Cosentina vantando già molti riconoscimenti. Tra cui la tappa fatta alla Fiera mondiale dell’artigianato di Rho a Milano.
Terzo gradino del podio conquistato dalla Compagnia d’arte popolare di San Giuliano del Sannio, in provincia di Campobasso, da anni impegnati nella realizzazione di spettacoli che narrano storie di vita quotidiana dei popolani rispolverando temi tipici, quali l’amore tra i giovani di un tempo e la vita agreste.
Il corteo brigantesco, invece, ha rappresentato l’occasione per far conoscere giochi tradizionali di Pontelandolfo e Casalduni che hanno presentato la famosa ruzzola del formaggio e la pallastrella, gioco di squadra basato sul lancio di una palla metallica di circa 3 chili.
L’evento è organizzato da quattro anni dalla Proloco guidata da Lucia Saudella con il patrocinio dell’Amministrazione comunale di Solopaca.