La Bruges di Georges Rodenbach e la Napoli di Elena Ferrante, due libri per due città a confronto

L’amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, in un rione della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori. Elena Morante, scava nella natura complessa dell’amicizia tra due bambine, poi ragazzine e infine donne, accompagnando  la loro crescita individuale, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono con il passare del tempo.

Narra gli effetti dei cambiamenti che investono il rione e l’intera città di Napoli, in più di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame.

“L’amica geniale”, primo romanzo di un ciclo composto da altri tre libri (Storia del nuovo cognome (2012), Storia di chi fugge e di chi resta (2013), Storia della bambina perduta (2014) diventato, insieme con gli altri tre romanzi, una fiction televisiva della Rai con Hbo.

Ecco di seguito alcuni luoghi partenopei presenti nei libri e negli episodi:

  • Rione Luzzatti e la parrocchia della Sacra Famiglia. Quartiere popolare in zona Gianturco, periferia est di Napoli;
  • Corso Umberto I, comunemente chiamato “Rettifilo”, già si presenta come una lunga strada piena di negozi;

Elena assidua lettrice, frequentava le bancarelle dei librai di Port’Alba. Piazza Municipio, dove lavora Elena, proseguendo in direzione del Teatro San Carlo e la Biblioteca Nazionale, fino alla bellissima Piazza Trieste e Trento, il Gambrinus, altro luogo celebrato dalla Ferrante. Piazza dei Martiri, Lungomare Caracciolo, il Sea Garden e Posillipo. Il Lungomare Caracciolo, dove Elena viene accompagnata dal papà ad ammirare il Vesuvio. E infine Posillipo, la collina verde delle ville.

Nell’episodio tre della serie, siamo ancora nel Rione Luzzatti, molto distante dal resto della città tant’è vero che nel primo episodio, quando Sarnataro si trasferisce, sembra quasi dovesse farlo in un posto molto lontano, invece la sua destinazione è Piazza Nazionale, punto nevralgico allora come oggi, in quanto la Piazza è vicina alla Stazione Centrale e al Carcere di Poggioreale che sentiremo nominare molto spesso nella serie.

L’amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell’infanzia e dell’adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto.

Altri romanzi arriveranno nel giro di pochi mesi, per raccontarci la giovinezza, la maturità, la vecchiaia incipiente delle due amiche.

 

A proposito di libri, poiché non sono solo i luoghi a tracciare il percorso di Lila ed Elena, ma ci sono anche i libri, una passione che accomuna le due amiche e sono alla base della trama di ogni episodio.

Restiamo nella terza puntata.

A Lila vengono donati dei libri dal bibliotecario, dell’unica biblioteca presente nel Rione e, uno di questi è Bruges la morte di Georges Rodenbach, un romanzo scritto dall’autore belga, apparso a puntate su “Le Figaro” dal 4 al 14 febbraio 1892.

Le intenzioni di Rodenbach, erano quelle di scrivere una storia legata al mito di Euridice che, potesse ambientare in città usando fotografie, creando un effetto di nebbia continua, e unendo elementi del decadentismo, del simbolismo, del giallo all’italiana, un esperimento che lui stesso definisce nel preambolo “étude passionnelle“, studio sulle passioni.

La trama del libro edito da Fazi Editore:

Incapace di superare il lutto per la morte della giovane e bellissima moglie, Hugues Viane si trasferisce, insieme ai cimeli della defunta, a Bruges, dove vive nel ricordo e nella nostalgia della donna perduta. Esce di casa soltanto quando si fa buio e passeggia tra le stradine malinconiche della città, che alimentano ulteriormente la sua tenace, invincibile tristezza. Una sera, per caso, incontra una donna, Jane Scott, che sembra la copia esatta della moglie. Con il passare del tempo, però, si rivela molto diversa da lei: capricciosa, irrequieta, futile, amante del lusso e della ricchezza […] E l’insana relazione fra i due, nutrita soltanto di false illusioni, prenderà presto una piega del tutto inaspettata.

Bruges la morta è un romanzo a tinte “gotiche” in cui la protagonista assoluta è Bruges, una cittadina surreale e malinconica.

Il tema centrale del libro è senz’altro quello del doppio che ha ispirato anche i film di Hitchcock.

In entrambi i libri la città stessa è un “personaggio necessario”, fatta di “quais, strade deserte, vecchie case, canali, beghinaggio, chiese…

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