La cattedrale di Santa Maria Assunta, meglio conosciuta come Duomo di Napoli, da Natale 2018 offre una vista spettacolare grazie alle sue terrazze prossimamente aperte al pubblico.
La città di Napoli offre un regalo molto speciale. Per anni si è vociferato, come spesso accade, di una riapertura che poi sembrava non diventare mai effettiva. Questa volta, però, è stata infine annunciata una data ufficiale. Intorno a Natale 2018, le terrazze saranno di nuovo aperte al pubblico.
Il Duomo di Napoli si trova nella via che deve proprio a questa cattedrale il suo nome. Nella strada lunga 1200 metri, via Duomo ha come estremi via Foria e via Marina. Nel cuore del centro storico, il Duomo di Napoli è una bellissima opera architettonica risalente al tredicesimo secolo. Tuttavia, nel corso dei secoli, dopo varie ristrutturazioni ed aggiunte, la cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta (aka Duomo, per l’appunto) è un crogiolo di stili. Il Duomo non è solo una cattedrale gotica ma anche rinascimentale, barocca, giungendo al neogotico dell’800.
La cattedrale, oltre che dal profilo artistico, è importantissima ed è una delle punte di diamante della città anche per aver ospitato per ben tre volte il rito dello scioglimento del sangue di San Gennaro. Dalle ceneri dei bombardamenti della seconda guerra mondiale gli archeologi hanno rinvenuto resti romani, greci ed alto-medievali. Insomma, questo Duomo pullula di storia e fama ben meritata.
Sottoposto ad una cura certosina, i lavori riguardanti il Duomo di Napoli sono iniziati già circa 4 anni fa, utilizzando 4 milioni di euro grazie ai fondi del progetto Unesco per il Centro storico di Napoli. Adesso, con l’apertura delle terrazze, sarà possibile ammirare a 40 metri di altezza l’intera Napoli. La vista è magnifica, si scorgerà: Vesuvio, Capri, Sorrento, le Colline di Capodimonte e di San Martino, le piazze e i palazzi dello splendido centro storico napoletano. Il percorso è illuminato, e si accede sulle terrazze tramite ascensore. Grazie, di nuovo, all’Unesco, con 2,2 milioni di euro è stato possibile svolgere ed ultimare i lavori da parte della Soprintendenza Archeologica delle Belle Arti e del Comune di Napoli.