Luca Briasco ospite a Palazzo Zevallos stigliano, martedì 31 ottobre in occasione della mostra Le mille luci di New York.

Luca Briasco, scrittore, editor, traduttore e americanista tra i più attivi in circolazione, è stato ospite, martedì 31 ottobre, a Palazzo Zevallos Stigliano, splendido polo museale e vanto culturale nostrano. L’occasione dell’incontro è stata in parte creata della mostra Le mille luci di New York, curata da Luca Beatrice; mostra che intende rileggere gli anni Ottanta attraverso immagini pittoriche di grandi artisti americani, da Andy Warhol a Keith Haring (tanto per fare due nomi).

L’esposizione sarà a Palazzo Zevallos fino a 5 novembre e, come si diceva, ha contribuito all’organizzazione dell’incontro con Briasco. Incontro che tuttavia si contestualizza anche e soprattutto nell’ambito del percorso culturale ed editoriale, portato avanti da Guida, Polidoro e Rogiosi, che porterà al Salone del Libro e dell’Editoria di Napoli.

Luca Briasco
Luca Briasco

D’altronde, il tema portante del Salone è #BackHome: non solo ritorno a casa del Salone del Libro, ma anche di grandi energie italiane, che vivono fuori dal nostro Paese, o di autori di origine italiana che vivono altrove, per costruire un momento d’incontro di culture accomunate dalle stesse radici, a dimostrazione del fatto che vita e letteratura vanno insieme e che Napoli ne è forse una delle più grandi testimoni.

Il dialogo sulle origini e le influenze della letteratura americana, portato avanti da Luca Briasco con la partecipazione della attrice Aisha Cerami, ha accompagnato gli ospiti di Palazzo Zevallos nella brulicante e onnivora New York, “ombelico del mondo” – queste le parole di Francesco Durante, direttore artistico di Napoli Città Libro, che ha mediato l’incontro.

Briasco ha lasciato spazio e voce, per bocca della Cerami, a quattro protagonisti della letteratura americana contemporanea.

Si è partiti da Paul Auster, con la sua Trilogia di New York, “apologia della perdizione”, che “arriva come un uragano”, con il suo modo innovativo di vivere il vivere in città, non-luogo interiore ed esteriore, labirinto in cui un barcollante protagonista deliberatamente decide di perdersi. L’incipit de Il tempo è bastardo di Jennifer Egan ha catapultato poi i presenti in una New York più vicina alle corde della nostra immediata sensibilità, con la fisicamente dolorosa esclusione di un mondo che lavora per inclusioni assolute. Richard Brautigan, con American Dust, ha mostrato la vitalità dispersa di una città che in apparenza può dare ogni cosa, e anche illuminata dalle più accese luci. Infine, Il Cardellino di Donna Tartt ha chiuso su note malinconiche l’incontro, alla ricerca di una New York perduta, nel Paese destinato eternamente al cambiamento.

La mostra – immagini e colori – le voci di quattro grandi autori contemporanei accompagnati da quella, limpida e illuminante, di Briasco – parole lette e dette – e, infine, in apertura e in chiusura dell’evento, il Quartetto di Musica Jazz con Luca Signorini ed Emilia Zamuner – la musica, fatta e ascoltata -: martedì 31 ottobre a Palazzo Zevallos abbiamo avuto il primo, elettrizzante assaggio di ciò che il Comitato LiberArte e Guida, Polidoro e Rogiosi, insieme alle più vitali forze cittadine, stanno per portare a Napoli.

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