Mondadori sorprende con la sua ultima iniziativa: Napoli come Tokyo: Mondadori apre l’«hotel dei sogni» al Vomero, in via Luca Giordano, nella nuova libreria Mondadori l’esperienza giapponese del Book & Bed
B&B, ovvero Book&Bed, l’hotel da sempre ambito e desiderato dagli amanti dei libri, un luogo dove poter trascorrere la notte e addormentarsi fra volumi di poesie e d’arte, romanzi, saggi e classici. Un ambiente dove scorgere mensole e scaffali pregni di libri di qualunque genere, dai quali viene estratto un angolo per i letti. Un soggiorno alberghiero fuori dai canoni che conta un unico precedente, a Tokyo, e che giunge ora a Napoli al terzo piano del Mooks Palace, la seconda libreria Mondadori del Vomero.
Mooks è un nuovo concept di libreria multimediale, un contenitore ricco di appeal, un luogo di intrattenimento che pone al centro il libro. Mooks Mondadori Bookstore Entertainment, nasce come un progetto innovativo che trasforma la libreria in un contenitore ricco ed affascinante in cui spaziare dal libro (72.000 titoli) alla tecnologia, in cui potrai intrattetenerti per lavorare nella sala coworking, sorseggiando un’ottimo MOOKS Cafè, e lavorare al tuo PC con la free WiFi connection, un luogo in cui potrai acquistare i biglietti per i tuoi concerti preferiti e ammirare la galleria fotografica e d’arte contemporanea dei giovani talenti selezionati da MOOKSfabrika, e soprattutto frequentare il nostro forum, un luogo in cui potrai incontrare artisti e scrittori , oppure trattare i temi più importanti per la tua città.
La libreria Mondadori è stata inaugurata questo venerdì rispondendo alle necessità di un quartiere che serba un interesse autentico per i libri, intanto per il B&B occorrerà attendere ancora la conclusione di alcuni interventi di recupero degli spazi che riveleranno un appeal sofisticato rispetto al rigore del progetto nipponico. Il nuovo book store Mondadori è sito in via Luca Giordano, nei locali che un tempo furono sede della pasticceria Bellavia. La libreria è si pone su due livelli e, come la sede madre di piazza Vanvitelli, posiziona i libri al centro di una proposta che sarà organizzata in sezioni comprendenti la critica letteraria, l’antropologia, la storia, la sociologia e una solida gamma di opere di teatro e poesia, oltre ad uno spazio destinato ai bambini. La scelta della location non è frutto di un caso. Si tratta di un luogo culto del Vomero che, negli interni, tutela elementi che chiamano nuovamente alla memoria la sua finalità di un tempo.

Lo store Mondadori dà risposta a un bisogno esteso, all’opportunità di investire sulla «domanda». «Siamo parte di un quartiere «affamato» di cultura, abbiamo dato ascolto, voce e realtà a un’esigenza che ben si coniugava con il nostro progetto. E allora questa apertura vuole essere la tappa importante di un percorso aziendale in divenire — illustrano i responsabili Alfredo Cozzolino e Francesco Wurzburger —. Ma rappresenta prima di tutto, ieri come oggi, la manifestazione concreta di una scelta, quella di voler essere per questa città un centro di aggregazione culturale, una fucina di idee, una libreria di prossimità, una libreria di catalogo e di proposta. Siamo “artigiani del libro”, e ogni spazio che occupa dentro e fuori lo store, è frutto di uno scambio vivo e incessante con i lettori».
Il primo Book Bed italiano suggella in tal modo l’offerta di uno store rivolto a chi è innamorato davvero dei libri e che intreccia i desideri celati di quelli che aspirano ad addormentarsi lasciandosi cullare dalle storie, facendo sogni tra le pagine, in un’atmosfera che rammenta da vicino quella dei college universitari. Il format, di matrice giapponese – il primo Book bed del mondo è stato inaugurato a Tokio nel 2016 – non presume, infatti, altra mobilia se non quella propria di una libreria. Dunque, mensole e scaffali ricche di volumi di ogni genere, e all’interno uno spazio per i letti, per un’esperienza onirica davvero fuori dai canoni tradizionali. Le recensioni dei turisti che hanno già collaudato questo format sono appassionate, i voti conferiti sui siti specializzati costantemente molto alti a dispetto del rigore della proposta. Dunque le aspettative sono forti e i possibili clienti di Book&Bed potrebbero giungere da ogni angolo del mondo, per testare questa formula alberghiera nella cornice seducente di Napoli. Non resta che attendere ancora qualche settimana.
Ma prima di lasciarci, significative le parole asserite dal presidente del Comitato Valori collinari.
Dopo tante notizie negative, anche per gli aspetti legati alla cultura, che hanno riguardato il quartiere collinare della Città negli ultimi anni, con la chiusura di antiche librerie, come Guida Merliani e Loffredo in via Kerbaker, ma anche di diverse sale cinematografiche, laddove, nel contempo, specialmente in tempi recenti, si è assistito ad una proliferazione esponenziale di attività legate alla somministrazione di cibi e bevande, con bar, ristoranti e paninoteche, finalmente arriva una notizia positiva – così Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – Mi auguro che la nascita di questa nuova attività possa rappresentare il primo esempio di un’inversione di tendenza – sottolinea Capodanno – che veda, in occasione della chiusura di pubblici esercizi, quali bar, ristoranti e affini, l’apertura di luoghi di cultura e di socializzazione, rappresentati segnatamente dalle librerie, con le attività ad esse annesse e connesse, anche innovative, come quella, annunciata per il nuovo bookstore, di un Book & Bed, una novità in Italia ma che in Giappone ha fatto passi da gigante, al punto che oltre due anni fa, nel novembre del 2015, a Tokio ha visto la luce il primo hotel libreria, un albergo, realizzato dagli architetti giapponesi, Makoto Tanijiri e Ai Yoshida, che può ospitare un massimo di trenta persone, interamente dedicato agli amanti della lettura, dove le camere sono realizzate con letti collocati in mezzo a scaffali pieni di libri. Napoli – aggiunge Capodanno – specialmente in questo momento, ha molto più bisogno di luoghi che alimentino la mente e la cultura, piuttosto che lo stomaco e la pancia – aggiunge Capodanno -. In particolare ne hanno bisogno le nuove generazioni, anche alla luce della recrudescenza, che si è manifestata in tanti quartieri della Città, anche in quelli cosiddetti bene, quali il Vomero e Chiaia, dei gravi fenomeni originati dal dilagare della criminalità minorile. Di certo il sapere e la conoscenza, veicolati anche attraverso incontri e dibattiti che trovano il loro luogo ideale nelle librerie, possono costituire un forte deterrente rispetto alla tentazione di propendere verso attività delinquenziali, anche emulando comportamenti propalati da alcuni prodotti cinematografi e televisivi.

Capodanno allora loda l’iniziativa del gruppo Mondadori, augurandosi che sulla sua scia, anche le pubbliche istituzioni, in primis il Comune di Napoli, si mobilitino, in tempi rapidi, per dare impulso e incoraggiare simili progetti, realizzando nuovi spazi in ogni municipalità cittadina, quali librerie o strutture polifunzionali, con lo scopo di ampliare le attività culturali e di socializzazione, con la costituzione anche di opportuni spazi per l’incontro e il confronto, rivolti a tutti i cittadini, ai giovani ma anche alle molte persone anziane. Spazi che, rimanendo al Vomero, potrebbero localizzarsi in siti e spazi pubblici che, per la loro tradizione, sono già a tanto vocati, quali i beni architettonici e ambientali di San Martino o della villa Floridiana.
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