Profumo di rivoluzione, profumo di lotta, profumo di diritti, l’8 marzo profuma di donna

Da mesi si respira nell’aria il profumo della rivoluzione. Parte dalle donne. Oggi in tutta Italia, donne e uomini sono scesi in piazza. L’hanno fatto per manifestare contro, non solo le ingiustizie umane che si consumano sulla pelle di tutte ma anche le ingiustizie sociali, figlie di una società che rilega l’essere umano in una condizione di isolamento.

Si è sentita la necessità di scendere in piazza per l’aborto libero e sicuro. Stando ai dati di una ricerca effettuata nel 2015, in Campania i ginecologi obiettori, e quindi che si rifiutano di effettuare l’interruzione di gravidanza, sono l’81,1%.

Si è sentita la necessità di scendere in piazza per protestare contro le disparità salariali tra uomo e donna.

Così come è inaccettabile il fatto che una donna debba scegliere se essere madre o lavoratrice. Paradossale è il fatto che ci troviamo di fronte uno Stato che promuove il Fertility day ma non ha proposte concrete in materia di welfare.

Un coro si è innalzato contro la violenza domestica e quella che si protrae nei luoghi del lavoro e dell’istruzione.  La necessità di lottare per tutte quelle donne che, dopo aver subito un abuso si sono sentite dire: ” se l’è cercata”.
È necessario costruire, a partire da oggi un moto generale che lotta per la giustizia sociale. A partire da oggi perché l’8 marzo non deve essere un punto di arrivo ma uno di inizio. L’inizio di un discorso che non deve aver fine e che deve essere portato avanti con coerenza e coraggio ogni singolo giorno.

Per questo noi diciamo #ottomarzoognigiorno, noi gridiamo #lottomarzo

Commenta