La Crypta Romana nel parco Archeologico di Cuma, tra fascino mistero e bellezza.

La galleria romana che collegava il porto al Foro della città è completamente scavata nel tufo ed è lunga 300 metri. Varie zone sono scoperte a causa di crolli e di tratti usati come cava. La parte calpestabile nel tempo ha subito modifiche forse per dissesti statici e si è leggermente rialzata, per questo ed altri motivi è percorribile fino ad un certo punto. Ai lati delle pareti d’ingresso troviamo una ventina di loculi cimiteriali ed alcune incisioni. Nel tufo sovrastante la galleria esisteva un ipogeo che attualmente risulta crollato nella stessa e che è ritenuto come una basilica paleocristiana abbandonata.

Alla fine del V secolo la galleria fu consolidata, ma nel VI secolo il crollo della volta del vestibolo causò il progressivo affossamento della cavità. Tra gli elementi del crollo fu ritrovata una statua di marmo raffigurante Diomede che ruba Palladio di Troia che è copia di un originale in bronzo del 430 a.C. attualmente esposto al Museo archeologico di Napoli.

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