Peppino Gagliardi: premio alla carriera per uno degli artisti di Napoli simbolo dell’Amore vero e voce dei sentimenti più autentici

“L’amore e’ vincente in tutte le cose. Il giorno in cui il mondo capira’ che l’amore puo’ risolvere qualsiasi cosa sara’ un mondo diverso”. Sono le parole con le quali Peppino Gagliardi, dopo sette anni dal suo ultimo spettacolo nella città partenopea, ha presentato  l’intenso repertorio della sua lunghissima carriera musicale al numerosissimo pubblico che è accorso al suo concerto  “Live!”, concerto che si inserisce nella programmazione della rassegna “Suoni della città” organizzata dal Teatro Sannazaro e dalla Jesce Sole,  mercoledì 27 febbraio alle ore 21 presso il Teatro Sannazaro.

La forza di Peppino Gagliardi è rappresentata dalla particolarità della voce e le interpretazioni sempre cariche di sentimento e passione e  nonostante siano ormai trascorsi 56 anni dal successo del suo primo 45 giri “T’amo e t’amerò” ha dimostrato di avere ancora una voce straordinaria e una fortissima personalità scenica oltre che una travolgente  simpatia e una spiccata ironia.

Accompagnato dalla sua storica band costituita dal figlio Massimiliano al piano, Marco Sinopoli alla chitarra, Toto Giornelli al basso e Daniele Di Ruocco alla batteria, ha presentato tanti dei suoi più grandi successi dei suoi quasi 60 anni di carriera artistica.

Il concerto è stato anticipato dalla consegna del premio alla carriera da parte del Sindaco Luigi De Magistris e dell’assessore alla Cultura e al Turismo del comune di Napoli Nino Daniele e si è concluso con la consegna di un altro Premio alla dall’A.F.I. ( Associazione Fonografici Italiani), entrambi meritatissimi per la poesia e la bellezza delle interpretazioni dell’artista napoletano.  Cantautore e musicista italiano, Peppino Gagliardi è nato nel cuore di Napoli, in uno dei quartieri più popolari come il Vasto, nel 1940. Sin da bambino ha manifestato la sua passione per la musica iniziando a suonare la fisarmonica per poi passare alla chitarra e al pianoforte. Ha studiato al conservatorio e poi fondato qualche anno più tardi il complesso “Gagliardi”, ma il suo successo arrivò nel 1963 con il primo 45 giri “T’amo e t’amerò”. Negli anni ’70 Gagliardi diventò nazional-popolare. Con i brani “Settembre” e “Come le viole” (secondo a Sanremo nel 1992, riportato in auge dalla cover di Giuliano Palma nel 2006), il cantante napoletano ottenne ottimi riscontri da pubblico e critica, riuscendo in seguito a coinvolgere per i propri lavori musicisti di livello mondiale come ad esempio Bill Conti, premio Oscar per la colonna sonora di Rocky che lo stesso Artista, cosi come ha raccontato sul palco del Sannazzaro al fianco della sua produttrice del tempo Marisa Fierro, moglie dell’indimenticabile Aurelio Fierro, chiese di far venire in Italia per arrangiare il brano “Come le viole” che fu grazie anche al suo arrangiamento un autentico successo. Negli anni ’80 e ’90 preferì girare il mondo per proporre la sua musica, iniziando una stretta collaborazione artistica con il figlio Massimiliano (uno straordinario musicista e pianista preziosissimo elemento della band sul palco del Teatro) alla realizzazione della prima raccolta ufficiale, pubblicata nel 2003.

Il concerto è iniziato con il suo primo successo “T’amo e t’amerò” in una strepitosa versione blues, seguito dal ritmo bossanoviano di “Innamorarmi di te”, e i ricordi di “Come un ragazzino” come ancora si definisce l’artista, e quelli di un brano della canzone della tradizione napoletana come “Palomba d’oro” di Salvatore di Giacomo.

In “Che vuole questa musica stasera” Gagliardi da prova del suo enorme talento pianistico in un brano che è quintessenza della dolcezza e della poesia. Tra un brano e un altro Gagliardi ringrazia il pubblico per i continui complimenti che riceve dalla sala per la sua voce rimasta identica agli anni ’60 e dialoga con tanta ironia e tanti ricordi su episodi della sua carriera riuscendo a  ripetere  le stesse emozioni che suscitava dai grandi palchi come Sanremo. Tanti i brani dedicati all’amore visto che lui stesso si definisce un interprete dell’amore e dei grandi sentimenti come “Sera Napulitana”, “O primm ammore”, “Frutto di mare” (dedicata i suoi nipoti in sala ai quali augura di vivere presto una vita fatta di amore vero), “Voce e mamma” in una versione moderna ritmata e coinvolgente.

Con “T’aggio perduto” dedica un vero e proprio omaggio alla moglie (presenza silenziosa dietro le quinte del palco) Lucia, l’unico vero amore della sua vita, mentre per ricordare gli anni d’oro di Sanremo durante i quali gli artisti italiani si esibivano sul palco dell’Ariston con grandi  nomi stranieri, presenta al pubblico una versione speciale di “Ti Credo” cantata nel 1965 in abbinamento con Timi Yuro, cantante afroamericana dalla voce spettacolare.

Grande entusiasmo ovviamente per i due brani tra i più conosciuti della sua carriera artistica: “Come le viole”  e “Settembre” che l’artista dedica “a tutti quelli che si amano, a tutti quelli che non sono amati, e a quelli che non capiscono l’amore”.

La grande sorpresa della serata è nel finale l’arrivo sul palco di Enzo Gragnaniello, Ciccio Merolla alle percussioni e Franco Del Prete alla batteria per omaggiare l’artista napoletano in un’inaspettata e straordinaria versione di T’amo e T’amerò con la quale salutano il pubblico in delirio per l’interprete dell’Amore per la vita e per la Musica come lo è e lo sarà sempre Peppino Gagliardi.

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