La bellezza del borgo di Perito in Cilento, raccolta dall’obiettivo di una macchina fotografica . Tra religione e strade antiche.
Perito, o ‘Prito’ in gergo cilentano, è un comune italiano, della provincia di Salerno in Campania. Compreso nel territorio del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, questo piccolo centro appartiene alla Comunità montana Gelbison e Cervati e dell’Unione dei comuni Valle dell’Alento.
Situato su una collina ad oltre 400 metri sul livello del mare, questo comune di 891 abitanti, presenta una frazione, Ostigliano, ed un borgo chiamato Isca dell’Abate.
I documenti sull’origine del borgo cilentano sono incerte, ma il prof. Emilio Gatto, uno studioso della storia locale, sostiene che Perito fu fondata dagli abitanti dell’antica città di Velia, i quali, in questi luoghi, trovarono scampo alle incursioni dei barbari o dei saraceni che infestavano le coste del mar Tirreno.
Perito ebbe probabilmente origine dalla distruzione di un paesino chiamato Pirillo Suttano, in gergo Presuttano, distrutto nel periodo angioino durante la guerra del Vespro.
L’appellativo ‘Sottano’ gli fu dato per distinguerlo dalla parte alta, ossia Perito Soprano, costruito appunto in luogo più elevato.
Precedente a Presuttano, è probabile che sia esistito un altro villaggio nominato Napoli Piccolo, situato tra l’attuale Perito e Orria. Il nome può far intuire un distacco forzato da Napoli Capitale. Poiché situato al centro di un semicerchio di colline e costeggiato da un lato dal fiume e dall’altro dalle paludi Veline, era considerato un luogo molto sicuro.
A causa dell’asperità del territorio, pian piano gli abitanti si spostarono a Presuttano.
Nel 1550 circa, in una delle zone più alte del borgo di Perito, fu costruita la chiesa parrocchiale dedicata al santo patrono, San Nicola di Bari. In origine la chiesa si presentava con pianta a croce latina pura; in seguito, nella prima metà del 1700, furono edificate la navata laterale sinistra e la vecchia cupola a trullo. Il campanile fu costruito recuperando un’antica torre angioina.
Nel corso dei secoli, numerosi sono stati i rimaneggiamenti; negli anni ’60 un pesantissimo intervento ha portato alla totale distruzione di alcune parti della chiesa, dalla demolizione della cupola a trullo, sostituita con un’altra in cemento armato, alla demolizione dell’altare principale e degli altari laterali e infine anche la demolizione dell’organo a baldacchino ligneo.
Inoltre il manto di tegole che facevano da copertura sono state sostituite da una copertura in rame. Perito, perla del Cilento e dolce sinfonia per i sensi, ospita ogni anno nel mese di agosto la ‘Festa nel bosco’. I visitatori possono addentrarsi nei sentieri di un bosco di castagni a monte del paese e, guidati da profumi e sapori, possono godersi la magia del Cilento.
Infine alcune strofe di una poesia dello scrittore e poeta salernitano, Alfonso Gatto, che sono incise per le vie di Perito. Da “Parole in cerca di preghiera”, Alfonso Gatto.
[…] O mio padre-paese
di costrutto rovente,
sole di mani attente
che l’uno all’altra accosta
il silenzio e la pietra,
la volontà che intese
celarsi nella mente,
o mio padre costrutto
paese che mi chiami
a insistere, a tenere
coi denti d’ogni frutto
il segno e la fattura,
o mio padre deserto
e tenerezza dura
di collera e d’orgoglio […]