Sartoria Artigianale. Alla scoperta della Campania dell’artigianato: la bottega di Augusto, il sarto di Pompei.

Passeggiando tra le viuzze di Pompei, a pochi passi dal santuario e a qualche centinaio di metri dal parco archeologico famoso in tutto il mondo, si può avere il piacere di scorgere qualche piccola bottega di artigiani.

 

la serpentina formata da strade secondarie si dirama come un’arteria che porta al cuore della Pompei moderna. I vicoletti nascondono e quasi custodiscono gli artigiani concentrati nella loro lento ed appassionante lavoro. In una di queste viuzze si trova la bottega del signor Augusto, meglio conosciuto come “il sarto di Pompei”. Come ogni artigiano 2.0 e per giunta campano, Augusto ne ha molte da raccontare.

Pur avendo avuto diverse difficoltà, l’artigiano non ha perso la voglia di ricominciare ed ha deciso di mettere in pratica un’arte tramandatagli dal padre; un vecchio sarto ottantenne, il quale all’età di 11 anni ha iniziato a praticare l’arte sartoriale seguendo gl’insegnamenti di un famoso maestro napoletano. Impara l’arte e mettila da parte, e questo è ciò che ha fatto Augusto e che da tempo fanno molti campani. Del resto, le difficoltà e la tradizione sono da sempre due ingredienti fondamentali che hanno reso l’artigianato campano famoso in tutto il mondo.

Il piccolo laboratorio di Augusto non è soltanto una sartoria. Quando si varca la porta d’ingresso si respira un’atmosfera di familiarità e amicizia, la sua bottega diventa luogo di appuntamento dove il rituale d’accoglienza del buon campano non si smentisce. Caffè, un po’ di umorismo, satira politica e qualche risata, niente di più di ciò che il grande Pino Daniele raccontava nella sua famosa canzone Na tazzulell e cafè. Frequentando la piccola bottega si ha modo di notare un intreccio di relazioni che fanno dei sentimenti umani l’elemento cardine, un ritorno del sarto di provincia che attiva intorno a se un microcosmo fatto da altri artigiani , clienti o semplici passanti.

Come dettato dal  famoso proverbio napoletano o’ salutò è e’ Diò, il sarto di Pompei non nega un cenno con il capo anche a persone che non conosce, ciò denota una profonda radice culturale che fa dei valori un elemento che accompagna ogni giorno la vita della maggior parte dei campani sia nell’attività lavorativa che nel quotidiano. Spesso vita privata e lavoro non hanno confini netti, Augusto, ad esempio, come la maggior parte dei campani, svolge la sua attività dal lunedì al sabato, dalle 8 alle 20 (pause escluse), contrastando in modo deciso il clichè che fa dei napoletani e dei meridionali in generale un popolo di fannulloni.

Commenta