Arte: dal primo ottobre la Biennale Contemporanea a San Leucio con Sette sezioni, tema ‘Terra Madre’

Avrà luogo dal primo al 21 ottobre prossimi la Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio. La manifestazione, progettata dalle città di Caserta e Casagiove, con il contributo dell’associazione di promozione sociale WebClub, diretta da Gianpaolo Coronas, conterà due aperture ufficiali: una prima inaugurazione domenica primo ottobre alle ore 17,30 nel Real Sito Borbonico di San Leucio, complesso monumentale patrimonio Unesco, ricadente nel Comune di Caserta; il secondo opening il 7 ottobre alle 18,30 al Quartiere Militare Borbonico di Casagiove, location che accoglierà gli eventi collaterali.

« Cinto Alessandro la superba fronte

Di cento allori sanguinosi e cento,

Mentre dietro traeva alto ogni lamento

Del Nilo debellato, e dell’Oronte.

Formar ampia città d’eccelso monte

Uom gli propose alle bell’opre intento;

Sbigottì l’ardua impresa il fier talento,

Benché di cose vago ardite, e conte.

Ma Fernando il Tisate apre e disgiunge

e nobil terra su l’apestre vetta

Fonda, e l’arti vi chiama, e onor vi aggiunge.

E d’innocenza, e di virtù perfetta,

Mentre Egeria più saggia a sé congiunge,

Novello Numa, nove leggi ei detta. »

(Eleonora Pimentel Fonseca,in onore della Real Colonia di San Leucio)

Sette sono le sezioni in cui si articolerà la Biennale: “Tributo a Mark Kostabi”, “Omaggio al maestro del fuoco Bernard Aubertin”, “Campania Semper Felix”, “Identità”, “Passione del Colore”, “International Exhibition” e “Italian Project”. Per quel che concerne quest’ultima sezione gli artisti possono ancora candidarsi per partecipare all’evento, ma verranno selezionati dal comitato scientifico.
La Biennale è nata dalla cooperazione tra il Comune di Caserta e quello di Casagiove e rientra nell’ambito di un protocollo d’intesa siglato tra i due Comuni, avente come oggetto la stesura r la realizzazione di progetti di valorizzazione turistico-culturale dei siti borbonici.

Il Belvedere di San Leucio è un complesso monumentale dell’area casertana, voluto dal Carlo di Borbone re di Napoli e Sicilia , che è vagliato, insieme al Palazzo Reale di Caserta e all’Acquedotto del Vanvitelli, come Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Qui, nel 1778, tenta di prender vita l’utopia, dal nome di Ferdinandopoli, del re Ferdinando IV di Borbone: una comunità autonoma nota come Real Colonia di San Leucio, basata su uno statuto apposito del 1789 che sanciva leggi e regole valevoli solo per tale comunità. Alle maestranze locali si unirono subito anche artigiani francesi, genovesi, piemontesi e messinesi che si insediarono a San Leucio attratti dai molti benefici di cui si avvalevano i lavoratori delle seterie: gli veniva infatti affidata una casa all’interno della colonia, ed era inoltre prevista anche per i familiari la formazione gratuita. Qui il re diede vita difatti alla prima scuola dell’obbligo d’Italia femminile e maschile che comprendeva discipline professionali, e le ore di lavoro erano 11, mentre nel resto d’Europa erano 14. Forse con questa ‘azienda manifatturiera’ sui generis nel campo della produzione della seta  fu la prima volta che nel Mezzogiorno si provò di dare un impulso a qualcosa che si avvicini ad una sorta di imprenditoria, locale e allo stesso tempo moderna.

San Leucio

Il tema principe della Biennale d’Arte Contemporanea del Belvedere di San Leucio 2017 è “Terra Madre”, la riscoperta dell’amore per la natura e del patrimonio artistico-culturale che percorre il fascino delle conoscenze, il confronto e l’esaltazione delle differenze, coniugando passato e presente in un viaggio contraddistinto da emozioni, bellezza e cultura. Fine è quello di sostenere le arti visive, dalla pittura alla scultura, al design, alle installazioni, alla fotografia, alla grafica digitale, alla video-art e all’arte ecosostenibile, con un’attenzione però anche alla danza, alla musica, al teatro, ai luoghi e alle eccellenze territoriali. Per questo la Biennale si scandirà in sezioni.

Appuntamento tra un mese.

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