Sotto la pioggia battente del Curi i campani si fanno raggiungere da Cerri su un rigore controverso dopo essere passati in vantaggio con l’ex Ardemagni.

Continua il momento di transizione dell’Avellino, reduce da quattro sconfitte ed una vittoria nelle ultime cinque giornate di campionato chiamata alla vittoria per scrollarsi i cattivi umori contro un Perugia proveniente da un periodo anche peggiore rispetto ai campani, con un solo pareggio all’attivo e quattro sconfitte negli ultimi turni di campionato.

Due formazioni in cerca di riscatto che si affrontano nel nubifragio del Renato Curi, perfetta cornice di questo periodo di difficoltà. All’inizio ci prova l’Avellino, che trova il goal in avvio poi annullato per fuorigioco, poi si fa avanti il Perugia: al 17″ cross verso il centro dell’area di Buonaiuto per Di Carmine che prova la volè ma trova pronto l’estremo difensore Radu. Al 23″ è l’Avellino ad impegnare il portiere perugino con un colpo di testa ravvicinato di Migliorini, bravo Rosati a smanacciare. Verso il finire della prima frazione cresce d’intensità il Perugia ma è l’Avellino a passare in vantaggio con Ardemagni, l’ex di turno che è bravo a colpire di testa al 42″.

Nella ripresa i biancorossi cercano il tutto per tutto ma è l’arbitro La Penna il protagonista. Prima un intervento di Laverone su Cerri crea scompiglio in area di rigore avellinese ma l’arbitro non concede il rigore, col difensore che colpisce prima il pallone e poi l’avversario, ma la svolta è al 74″: La Penna vede un tocco di mano di Molina che in realtà è con il petto e assegna il calcio di rigore, contestatissimo, che porterà al pareggio di Cerri e all’espulsione per proteste di Walter Novellino.

Tante le recriminazioni dei biancoverdi sul goal del pareggio, ma è un punto che aiuta le due squadre a ritrovare un minimo di respiro dopo i rispettivi periodi negativi. L’Avellino con questo punto sale a quota 17 e aggancia il Pescara ed il Novara, con i play off a distanza di soli 3 punti e la vetta a 6.

Commenta