Tommaso Primo, una delle voci più interessanti della scena partenopea, pubblica “3103”. Il suo nuovo album è un viaggio musicale verso un futuro lontano, un cammino nel cosmo che si scoprirà essere anche un cammino dentro se stessi.

Può un viaggio cosmico verso l’anno “3103”, un futuro così lontano dall’oggi, essere anche un viaggio alla scoperta di se stessi? Sembra strano, ma per Tommaso Primo è proprio così. Il musicista partenopeo, con la sua musica, diventa la nostra guida tra generi e realtà sempre diverse, senza mai perdere di vista il filo rosso che unisce il tutto.
Mettete il casco, allacciate le cinture: si parte!

Tommaso Primo, copertina di "3103" Il nostro viaggio comincia con Alpha Centauri 081 e il suo basso corposo. La spensieratezza creata dal dinamismo dei cori e dei fiati cela però un imperativo ben preciso: “Lotta e cerca la libertà”. È un monito indirizzato a Napoli, accomunata in un certo senso al sistema stellare Alpha Centauri, una città vista come schiava sotto il velo di una libertà fittizia.

E chi meglio di un supereroe può combattere le ingiustizie che imperversano in città? La leggenda del Superman Napoletano racconta la storia di questo supereroe che, tra ‘nu café e ‘na partita a carte cu i vicchiarielli, lotta contro la malavita. L’alternanza tra l’esoticità del mandolino e sintetizzatori crea un cambio di prospettiva notevole, grazie anche all’uso di diversi effetti.

Dopo un Big Bang sognante che dipana la nascita dell’universo su un tappeto di tastiere e armonie ipnotiche, la nostra prossima meta è Cassiopea. È un viaggio malinconico, impregnato dal bisogno di questi futuri migranti di trovare un pianeta abitabile e la nostalgia verso la propria terra madre. C’è solo una cosa che rincuora gli animi degli erranti: la melodia delle galassie che rimanda ai suoni di Napoli. E si viaggia, facendosi cullare dal canto della propria madre lontana. È forse il brano che meglio riassume l’anima di questo album. Anzi, forse ne è l’anima stessa.

Ciò che traspare da “3103” di Tommaso Primo è un amore viscerale verso Napoli. È un amore puro, spinto dalla voglia di agire con tutte le proprie forze per renderla migliore. E per farlo non serve essere dei veri supereroi che lottano contro il male, ma essere umani, come mostra la semplicità del Superman Napoletano. A livello musicale è stato fatto un lavoro notevole: in particolare, il connubio tra fiati e sintetizzatori si è rivelato essere una combinazione vincente.

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