Presso la Galleria d’arte “A. Grassi & Contemporary Art di Solofra, dal 22 al 29 giugno, sarà allestita la mostra ” Tra onirico e favola: investire nei sogni”.

Raramente un giovane riesce a far valere così prepotentemente la propria arte fin da subito. Eppure il talento del pittore Klajdi Arapi, albanese di nascita, è talmente dirompente da aver ottenuto grande successo in diverse esposizioni.

Per una settimana, fino al 29 giugno, le sue opere, una ventina in tutto, saranno ospitate a Solofra, lo sfondo è quello della Galleria d’arte ” A. Grassi & Contemporary Art”, curato da Alfonso Grassi. Oltre le opere del pittore albanese riconducibili al periodo urbano e al periodo onirico, si potranno apprezzare anche dipinti di artisti ormai consolidati come Frank Borghese, Marco Lodola, Luca Dall’ Olio, Mario Tozzi e Armando De Stefano. L’ ingresso è gratuito.

Un’occasione da non perdere. Klajdi Arapi rappresenta una realtà da valorizzare e divulgare. Attraverso la propria opera, concettualizza sulla tela le necessità e i bisogni dei giovani d’oggi in rapporto ai codici dell’arte ma parlando nella prospettiva di un mondo comune e plurale; partendo dal suo particolare punto di vista, si possono confrontare le diverse modalità di espressione nelle varie culture.

Arapi, classe 1983, porta con sé tutte le vicessitudini e le avversità del suo paese natio, l’Albania, che nel 1991 vide stravolgersi da un colpo di stato e successivamente dilaniarsi per via della guerra civile. Uno stato che come il suo popolo ha dovuto e ancora sta cercando di farsi forza per rialzarsi dalle ceneri che tante avversità e brutture comportano.

L’arte diventa strumento per rielaborare le cicatrici della guerra. Infatti, la sua pittura iniziale è schiacciata dal peso di toni spenti, forme rigide, dure e spigolose; i bambini sono disegnati sporchi e vestiti di stracci, tutto parla di battaglie non troppo lontane e paesaggi post bellici. Man mano che l’ arte diventa terapia, che i brutti ricordi rimangono nell’onirico e la speranza covata si nutre di forza e la storia prende l’epilogo della favola, l’ angoscia lascia spazio ad armonia e ritmo. È un nuovo mondo da ridipingere con colori brillanti e vividi, sostenuto da forme morbide ed accoglienti. Sostiene Grassi:

Tuffarsi nelle sue opere, per quanto enigmatiche ed oniriche, ci apre alla speranza.

Quale modo migliore di aprirsi alla speranza allora, se non tuffarsi in quest’esposizione a Solofra? Una mostra che si rivolge agli appassionati dell’arte contemporanea, magari anche ai giovani collezionisti disposti ad investire, a scommettere su artisti emergenti come Arapi. Lo stesso curatore sostiene:

Per fare collezione non serve essere milionari, ma autentica passione e insaziabile curiosità. Si vogliono riavvicinare all’arte tutte quelle persone che la considerano un prodotto economicamente irraggiungibile, un bene non essenziale in un contesto di crisi economico che, purtroppo, ci ha condotti anche ad un impoverimento culturale.

Molte delle opere di Klajdi Arapi sono già componenti preziose di collezioni private, in piccole e medie esposizioni in diverse gallerie, nonché nella prestigiosa bi-personale alla Galleria di Arte Moderna di Tirana. 

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