La Valle del Calore nel Parco Regionale dei Monti Picentini, una terra spettacolare bagnata dall’acqua

La Valle del Calore prende il nome dall’omonimo fiume che nasce dal Monte Accellica, facente parte del Parco Regionale dei Monti Picentini, a 1660 metri d’altezza sul livello del mare. Il fiume, scendendo a valle dalla sorgente, bagna i comuni di Cassano Irpino, Castel del Lago, Castelfranci, Castelvetere sul Calore, Lapio, Luogosano, Mirabella Eclano, Montella, Montemarano, Montemiletto, Paternopoli e Taurasi, fino a raggiungere la provincia di Benevento, dove invece bagna San Giorgio del Sannio, Apice, Paduli, Castelpoto, Ponte, San Lupo, San Lorenzo Maggiore, Telese Terme, Benevento, Solopaca ed infine Amorosi, dove sfocia nel Volturno.

La valle scavata nei secoli dalle acque del Calore, pur essendo particolarmente votata allo sviluppo industriale, non ha mai perso il suo fenomenale aspetto naturalistico e ambientale, che insieme a quello storico e tradizionalistico la rende un ruolo assolutamente da visitare, dotato una grande ricchezza tanto di flora e fauna quanto di specialità gastronomiche e luoghi caratteristici.

Nell’antichità si riteneva che l’acqua del fiume, data la sua temperatura superiore a quella degli altri fiumi in zona, avesse proprietà termali, e potesse guarire dalle malattie delle ossa: forse è proprio da questa credenza che trae origine il nome “Calore”, anche se altri esperti ritrovano tale origine in un antico termine della lingua osca calor, con il significato di “scorrente”, ossia “che scorre”. La Valle del Calore viene citata da molti autori antichi: fra questi, il più importante è di sicuro Tito Livio, ma ci sono stati anche Vibio Sequestre e Appiano fra quelli che hanno avuto la volontà di narrare di queste terre. A causa della sua posizione, inoltre, che nell’antichità le dava il ruolo di sbocco comunicativo fra Puglia, Campania, Irpinia e Molise, la Valle del Calore è stata per anni teatro di guerre e battaglie, fra cui le battaglie di Benevento del 275 a.C., quando Pirro fu sconfitto da Manio Curio Dentato; del 210 a.C., quando Tiberio Sempronio Gracco sconfisse il cartaginese Annone; e del 1266, quando fu sconfitto e morì Manfredi di Svevia. 

Infine, è da notare che i molti popoli che hanno occupato la Valle hanno lasciato un numero grandissimo di castelli in molti dei comuni di cui abbiamo parlato: si trovano splendidi castelli a Montemiletto, Taurasi, Bagnoli Irpino, Cassano Irpino e Montemarano.

La natura della Valle è incontaminata. La ricchezza di flora e di fauna la rende un paradiso per gli appassionati delle escursioni, adatta per lunghe passeggiate alla ricerca di animali o fiori seguendo il corso del fiume, oppure salendo i percorsi dei monti circostanti. Storia e natura, lì, si fondono per dar vita a un’esperienza unica, e le escursioni sul monte Tuoro o lungo il torrente Scorzella possono rappresentare un modo per immergersi nell’ecosistema della Valle, senza dimenticare i sentieri di Annibale a Volturara e di Giustino Fortunato a Bagnoli per chi volesse vivere la storia del posto immerso nel verde. I meno avventurosi possono perdersi fra le architetture del Castello della Leonessa di Montemiletto e della Chiesa Madre di Santa Maria Assunta a Bagnoli, mentre quelli che non hanno paura di sfidare la fatica possono provare a raggiungere l’altopiano del Laceno, una visione incantevole che lascia senza fiato chiunque la osservi. Altri punti caratteristici possono essere la Bocca del Dragone di Volturara, un inghiottitoio carsico in cui le acque convergono venendo risucchiate, tanto bello da essere denominato anche Sito di Importanza Comunitaria e le Sorgenti Pollentina e Peschiera a Cassano Irpino. Infine, per chiudere in bellezza, lo splendido parco archeologico di Aeclanum presso Mirabella Eclano, uno scrigno della storia Irpina al cui interno si trovano opere d’arte di artisti locali ed antichi reperti ritrovati negli anni.

Sono tante le vigne, sparse ovunque per la valle: con i loro frutti si producono vini pregiati del calibro di Taurasi DOCG, Fiano DOCG, Irpinia DOC e Campania IGT. Insieme al vino è molto prodotto l’olio extravergine d’oliva DOP, prodotto d’altissima qualità e raro sapore. Si possono assaggiare le eccellenze del tartufo nero di Bagnoli, della nocciola di Mirabella, dei funghi e della castagna, dalla quale vengono prodotti il Liquore delle castagne di Montella ed il dolce tipico delle castagne del prete. Nell’ambito dei prodotti caseari sono celebri la ricotta ed il pecorino bagnolese, oltre che il caciocavallo podolico prodotto a Montella. Pasta fatta in casa, pane di Iurmano, fagioli di Volturara, peperoncino e soppressata completano il quadro dei sapori della Valle del Calore, tipico, particolare e assolutamente unico.

Come in tutti i territori irpini, ogni paese ha le sue tradizioni legate al folklore ed alla storia del posto. Ancora attualmente molti comuni mantengono le loro tradizioni inalterate, rendendole veri e propri spettacoli da vivere di persona. A Volturara Irpina si tiene ogni agosto la manifestazione “A’ccapo e Nni ‘Mmonte”, che unisce musica, colore e flolklore. A Mirabella Eclano ogni settembre viene organizzata la sagra della pannocchia. A Montemarano, città della tarantella, il giorno di Carnevale si festeggia proponendo musica e danze popolari fino a sera. A Montella, città della castagna, si tiene la sagra della castagna, appunto, ogni novembre, con degustazioni e ricette di ogni tipo. Infine, a Bagnoli Irpino si tengono ben due sagre di due squisiti prodotti locali: la mostra del pecorino Bagnolese a maggio e la sagra della castagna e del tartufo nero di Bagnoli Irpino nell’ultimo fine settimana di ottobre.

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