CS_ Al MUSEO FRaC la mostra “SPOERRI & gli amici del Nouveau Réalisme”. A Baronissi per le festività natalizie un’esposizione dal carattere internazionale. Il 18 dicembre la presentazione in modalità online sulle piattaforme digitali del Museo

Venerdì 18 dicembre, alle ore 18:00 presso la Sala delle conferenze del Museo-FRaC Baronissi, in modalità online sulle piattaforme digitali, Gianfranco Valiante sindaco di Baronissi e Massimo Bignardi, direttore del museo, presenteranno a vernice della mostra Spoerri & gli amici del Nouveau Réalisme. Opere della Collezione Caporrella“, promossa in occasione del novantesimo compleanno dell’artista e il sessantesimo anniversario del manifesto del Nouveau Réalisme. Il progetto della mostra realizzato dal Museo-FRaC Baronissi in collaborazione con la Fondazione d’Arte Vittorio Caporrella di Roma, è stato finanziato dalla Regione Campania (Iniziative per la valorizzazione patrimonio culturale regionale D.D. 42 del 25/09/2020) e gode del patrocinio del Dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’Università di Siena; della Fondazione »HIC TERMINUS HAERET-IL GIARDINO DI DANIEL SPOERRI«, di Seggiano e dall’Archivio biblioteca Enrico Crispolti di Roma,  L’esposizione, curata da Massimo Bignardi, propone ventisette opere, tra sculture, tableaux-pièges e grafiche realizzate da Daniel Spoerri tra il 1970 e il decennio in corso e quattro significative sculture di Mimmo RotellaArman César (Baldaccini), suoi amici negli anni del Nouveau Réalisme, tutte provenienti dalla collezione Caporrella

“Quest’anno ospitiamo, nel periodo delle festività natalizie, una mostra dal carattere internazionale – rileva Gianfranco Valiante nella presentazione al catalogo –, promossa per festeggiare i novant’anni del Maestro Daniel Spoerri, tra i principali interprete della scena artista mondiale sin dagli anni sessanta. Un’esposizione che riprende la traccia di quelle promosse e realizzate in questi ultimi anni con la mostra dedicata a Pino Pascali e quella, dello scorso anno dal titolo “Objets Rituels” che vedeva insieme oltre 80 lavori di celebri artisti della contemporaneità Contestualmente, anche se con una ridotta presenze di opere, i sessant’anni della formazione del gruppo del Nouveau Réalisme, avvenuta a Parigi nel 1960. Due significativi appuntamenti che si traducono in una mostra di eccezionale bellezza e di rilievo nazionale, resa possibile grazie alla disponibilità del Maestro Spoerri e di Pietro Caporrella che, con il prestito delle opere della Fondazione d’Arte Vittorio Caporrella, ha reso possibile l’allestimento nelle sale del nostro museo d’arte contemporanea. […] Il FRaC Baronissi in questi lunghi mesi di chiusura, ha dato un’efficace risposta attraverso la reta dell’etere, delle articolate strade dell’online, tessendo un continuo rapporto con il suo pubblico e con quanti in questo periodo hanno condiviso le nostre iniziative: dalle prime settimane d’autunno ad oggi, le mostre e gli incontri, lanciati online, hanno raggiunto presenze che vanno ben oltre alle cinquantamila visualizzazioni, cifra che si va ad aggiungere alla forte attenzione riservata dalla stampa. […]”.

 “La mostra che il Museo-FRaC Baronissi dedica a Spoerri – scrive Massimo Bignardi nel saggio introduttivo al catalogo pubblicato da Gutenberg Edizioni –, concentra l’attenzione sulla sua esperienza di scultore presso la Fonderia Caporrella, un tempo Immart, con sede a Poggio Magliano, un borgo poco distante da Torrita di Siena e, successivamente, in quella di Roma. Un’esposizione che, con la presenza di un ridotto numero di opere di Arman, César e Rotella, concesse in prestito anch’esse dalla Fondazione d’Arte Vittorio Caporrella, vuole ricordare, a sessant’anni dalla sua formazione, il gruppo di artisti che, nell’ottobre del 1960, diedero vita alla compagine del Nouveau Réalisme. Anche se la figura centrale del percorso espositivo è quella di Spoerri, le opere dei suoi amici novorealisti ci segnalano la vitalità di una generazione di creativi che, nel tempo, hanno mantenuto fede al progetto di presa di coscienza “de leur singularité collective”. Una mostra, quindi, che non aspira a proporsi con un inquadramento sincronico o antologico, ma con un taglio centrato sul carattere di un’esperienza, quella scultorea, che vede Spoerri assiduo frequentatore, dai primi del decennio settanta a quello attuale, della fonderia dei Caporrella. In questo spaccato non potevano mancare, al fine di tessere una stretta relazione, le esperienze che maggiormente hanno connotato la sua presenza sulla scena dell’arte contemporanea, a partire dalla seconda metà del XX secolo: i tableaux-pièges. La scelta di esporre tre tableaux del 1992, tratti dalla serie “Post Sevillane“, risponde alla necessità di rendere più chiaro il rapporto che l’artista tesse tra gli oggetti e lo spazio o, meglio ancora, l’ambiente. Difatti, non è tanto l’intricata combine di oggetti a sostenere l’interesse dell’artista, quanto il suo desiderio di prendere coscienza di una realtà nuova, che vive calandosi nell’ambiente quotidiano, indossando gli abiti di ‘assistente dell’accidentale'”.

In occasione della mostra è stato pubblicato dalla Gutenberg Edizioni il catalogo contenente il saggio introduttivo del curatore, i contributi di Vladimiro Caporrella, Barbara Räderscheidt, Claudia Filippeschi che ha curato l’intervista a Pietro Caporrella, nonché gli apparati biografici e bibliografici. L’edizione è arricchita dalla documentazione fotografica messa a disposizione dalla Fondazione »HIC TERMINUS HAERET-IL GIARDINO DI DANIEL SPOERRI« e da un ampio apparato di illustrazioni a colori e bianco e nero. ISBN 978-88-7554-162-0

Per l’inaugurazione in presenza si resta in attesa della conferma di riapertura dei musei a cura del MiBACT.

Inaugurazione della mostra online venerdì 18 dicembre alle ore 18 sulle piattaforme digitali del Museo Frac

LINK https://www.facebook.com/FRaCBaronissi.

 

Daniel Spoerri “Il migliore specchio del carattere eclettico, funambolico ed ironico di Spoerri e l’autopresentazione fornita all’età di trentotto anni in risposta alla domanda «Qui êtes-vous?»”. Esordisce come primo ballerino dello Stadttheater di Berna nel 1954 interessandosi nel contempo di teatro sperimentale e mettendo in scena il dramma surrealista di Picasso “Il desiderio acchiappato per la coda”, mai rappresentato prima. Assistente alla regia al Landsteather di Darmstad diventa scenografo, collezionista, insegnante nelle Accademie d’arte, ristoratore, gallerista, editore, poeta. Non è, dunque, iperbolico definirlo il più poliedrico degli artisti viventi. Daniel Spoerri nasce il 27 marzo 1930 a Galati da Isaac Feinstein, ebreo poi convertitosi e diventato missionario per conto della Chiesa norvegese luterana, e da Lydia, nata Spoerri, cittadina svizzera. Quando la Romania nazista alleata alla Germania dichiara guerra alla Russia, il padre non riesce a sfuggire alle persecuzioni e muore nel pogrom del 1941. Con una fuga a Zurigo, Daniel assume il cognome della madre e la cittadinanza svizzera, accolto dallo zio Dr. Prof. Théophile Spoerri. “Una fanciullezza tumultuosa ha segnato l’adulto inquieto apolide che, nel 1971, è ancora alla ricerca della sua identità” 2. Cresce nell’entourage dello zio professore di letteratura romanza, nel retaggio culturale del Dada e del Cabaret Voltaire. In un Caffè incontra Max Terpis iniziando nel 1949 la carriera da ballerino professionista fino a diventare etoile. Dieci anni più tardi conoscerà Eva Appli e Jean Tinguely che rimarranno suoi intimi amici. Dopo una parentesi a Darmstadt, dove pubblica la rivista di poesia concreta Material e trova l’adesione di Arp, Christo, Duchamp e Soto alla casa editrice MA, torna a Parigi stabilendosi nella poi divenuta celebre stanza n. 13 dell’Hotel Carcassonne di rue Mouffetard. All’aderisce al manifesto del Nouveau Réalisme nell’aprile 1960 e nell’ autunno espone per la prima volta i tableaux-pièges in occasione del Festival dell’Arte dell’Avanguardia. Iniziano i successi: la prima personale italiana con Schwarz a Milano, i contatti con Fluxus ed esponenti della Pop Art (Warhol, Lichtenstein) a New York, il ritiro nell’isola greca di Simi nel 1966 con cui matura l’interesse per l’etnografia e l’influenza dell’arte primitiva. Nel continuo spaziare in tutte le forme di espressione utilizza détromp-l’oeil e collections, sviluppa musei sentimentali (1977-1989) ed esplora la Eat Art con happening ed aprendo nel 1968 a Dusseldorf, in Burgplatz 19, il Restaurant Spoerri a cui affiancherà la Eat Art Gallery. Nel 1983 incontra Pietro Caporrella che realizzerà la fusione di quasi tutte le sue sculture in bronzo. Il 25 luglio 1997 inaugura la sua Fondazione a Seggiano. Vive attualmente a Vienna.

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