Il Ministro Bonisoli fa visita alla Biblioteca Nazionale di Napoli in occasione della presentazione delle lettere autografe di Giacomo Leopardi acquisite al patrimonio dell’ente. Le dichiarazioni sono di una certa rilevanza: “Dopo l’estate elimineremo le domenica gratuite nei musei“.

Nella giornata di ieri il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali Bonisoli si è recato alla Biblioteca Nazionale di Palazzo Reale per prendere parte alla presentazione delle lettere autografe di Giacomo Leopardi acquisite al patrimonio dell’ente. “Vederle mi da una forte emozione, mi ricordo i tempi del liceo” ha affermato il ministro Bonisoli.

Sono particolarmente felice – asserisce – del fatto che uno dei primi atti di cui sono stato testimone da ministro sia stata l’acquisizione di tre lettere di Leopardi. Ogni testimonianza può essere importante e decisiva per arricchire di particolari la sua biografia“. Bonisoli prosegue: “Questo è un luogo magico, dove è già depositato oltre l’ottanta per cento del patrimonio del poeta e che potrebbe diventare un elemento fondamentale del sistema culturale complessivo di Napoli. Nella prima lettera autografa, del 14 aprile 1826, c’è un’ammonizione filosofica sul valore dell’uomo dettata non “dal posto che siate per occupare, ma dalla vostra scienza e dal vostro ingegno“.

Tre lettere inviate all’amico Francesco Puccinotti che arricchiscono il capitale di appunti e manoscritti di Giacomo Leopardi custoditi dalla Biblioteca nazionale di Napoli. Il nuovo acquisto del Ministero è stato assegnato alla Biblioteca napoletana poiché la gran parte dell’opera leopardiana è riunita qui: dallo Zibaldone agli appunti di “A Silvia” e “L’infinito”, fino al “Sabato del villaggio”. Anche le lettere a Francesco Puccinotti, ora, saranno a disposizione gratuita dei fruitori.

L’acquisto è stato conseguito il 12 giugno scorso, alla Casa d’Aste Minerva Auctions. Ma chi fu Francesco Puccinotti? Tra i conoscenti meno celebri di Leopardi, nato nel 1794 a Urbino, Puccinotti conobbe il poeta nel 1812 stringendo con lui una profonda e intima amicizia.

Giacomo Leopardi

Nel corso della sua visita alla Biblioteca il ministro Bonisoli ha rilasciato dichiarazioni piuttosto importanti.

Dopo l’estate elimineremo le domenica gratuite nei musei“. Questo l’annuncio. “Le domeniche gratis – spiega – andavano bene come lancio pubblicitario, ma se continuiamo così, a mio avviso andiamo in una direzione che non piace a nessuno. Per l’estate non cambia nulla, ma poi le cose cambieranno. Lascerò maggiore libertà ai direttori, se vogliono mettere una domenica gratuita non c’è niente di male, ma quando obbligo a farla non va bene“.

Penso ad esempio – prosegue Bonisoli – a Pompei: chi ci va a novembre? Magari la prima o tutte le domeniche di quel mese si può aprire gratis perché non c’è tanta gente. Il problema è quando si viene costretti dal ministero ad aprire la prima domenica di agosto, con migliaia di turisti stranieri che arrivano e pensano che gli italiani sono pazzi perché li fanno entrare gratis“. Bonisoli ha anche evidenziato che “se uno pensa di pagare una cosa e improvvisamente diventa gratis sembra un po’ una fregatura: portare avanti questo progetto ben oltre il periodo per cui era stato pensato non va bene“.

Considerazioni, queste, che non sono certo una novità: il ministro aveva avanzato la sua ipotesi di revocare le prime domeniche del mese gratuite già in Parlamento. Stavolta, però, si è dimostrato più lampante e articolato, nel silurare il progetto che è stato uno dei cavalli di battaglia del suo predecessore, Dario Franceschini. Iniziativa che ha avuto, sui grandi numeri, enorme successo, con un crescere di visitatori in diversi splendidi luoghi d’arte del Belpaese. Nell’elenco dei 480 musei coinvolti – tutti statali – la Pinacoteca di Brera e il Cenacolo vinciano, il parco archeologico del Colosseo, le terme di Caracalla, Ostia antica, gli Uffizi a Firenze e Pompei, solo per elencarne alcuni.

 

Commenta