Viaggiando tra i castelli irpini, rubrica sull’approfondimento delle rocche della provincia di Avellino

Il Castello di Montoro Inferiore, o almeno ciò che ne resta, era il maniero di un antico feudo longobardo. Oggi fa parte delle oltre 70 rocche, fortezze e i castelli di epoca longobarda, normanna o risalenti ad altri periodi presenti sul territorio avellinese, in cui ci muoviamo con la volontà di diffondere il patrimonio storico della verde provincia campana. Continuate a seguire la rubrica per conoscere storie e leggende, di paesaggi e misteri, che caratterizzano un’incantevole provincia.

Questa rubrica è realizzata in collaborazione con la pagina facebook del Museo Dei Castelli di Casalbore.

I ruderi del Castello di Montoro Inferiore, edificato dai Longobardi, sorgono nel punto più elevato del colle che domina l’abitato sottostante. La prima notizia ufficiale dell’esistenza della fortezza è contenuta in un documento del 1022. Con l’arrivo delle schiere normanne, che occuparono queste terre, Montoro, assieme al suo castello, venne assegnata a Guglielmo Sanseverino che, fra il 1150 ed il 1160, sappiamo inviò trenta armigeri dal Castello alla spedizione in Terra Santa.
Nel 1461 il Castello fu assediato dalle truppe della regina Giovanna d’Angiò guidate da Giacomo Piccinino, che non riuscirono a espugnare il maniero. Con l’introduzione della polvere da sparo, il castello non si rivelò più adatto alle esigenze difensive, perse così la sua importanza e fu abbandonato durante il XV secolo. Attualmente il Castello si presenta allo stato di rudere: sono ancora visibili una torretta a pianta quadrangolare, una torre di circa sei metri d’altezza, e il mastio che si eleva per oltre quindici metri, oltre a parti delle cortine murarie e di un torrione cilindrico.

L’articolo continua su sito del Museo Dei Castelli

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