Ospite del Napoli Comicon 2018, lo Youtuber Sabaku No Maiku (al secolo Michele Poggi) ha scambiato quattro chiacchiere con Antonio Fucito, l’organizzatore dell’area gaming.

Foto di Michele Capuozzo

I videogiochi raccontati con passione. E’ una crociata quella di Mike, in arte Sabaku no Maiku, per informare i suoi spettatori sulle infinite sfaccettature che compongono il vasto mondo dei videogiochi. Una chiacchierata informale, genuina, quella che Mike ha tenuto con Antonio Fucito, giornalista videoludico tra i più seguiti in Italia e fresco del lancio della sua nuova avventura, Gameplay.cafè, nuovo sito di informazione sui videogames.

Nelle due ore trascorse sul palco del padiglione 10, Mike si è aperto col pubblico e con Antonio parlando della sua vita pre-Youtube, la piattaforma che l’ha consacrato come personalità tra le più dinamiche della piattaforma e che l’ha portato ad avere un seguito di più di 172.000 fan. Gli studi per padroneggiare l’arte del montaggio video e le prime esperienze in Technicolor, azienda molto conosciuta nel settore, condite da quel retrogusto amaro del lavoro precario e non retribuito, che purtroppo milioni di giovani italiani conoscono fin troppo bene.

Comicon Sabaku

Esperienza che nel bene e nel male ha fornito a Mike un bagaglio d’esperienza utile per lanciarsi in quel progetto a tempo perso che era Youtube, e la sua prima ed indimenticabile serie, l’ “anima oscura”, una serie poeticamente ispirata su una delle saghe videoludiche più importanti degli ultimi anni, Dark Souls, che prima dell’uscita di quest’opera (una sorta di spiegone, ma fatto in maniera eccezionalmente interessante) era considerata un’opera quasi senza trama, come se l’avventura fosse un pretesto per combattere aberrazioni di vario genere.

Tanta è la nostalgia, a partire dagli inizi del canale alla prima connesione internet, avuta solamente nel 2013, al salto quasi nel vuoto, quello Youtube che può essere gioia ma anche tanta sofferenza. Dopo una prima parte autobiografica Mike inizia a parlare di uno dei titoli più in voga del momento, God of War, della sua fortuna con Dark Souls e l’ispirazione fornitagli dalla forte autorialità del mangaka giapponese Tite Kubo (autore di Bleach).

Così inizia la dissertazione su God of War (Michele non è un tipo sintetico, nel bene e nel male) ponendo l’accento sulla caratterizzazione di Atreus, il giovane figlio di Kratos, il protagonista del gioco esclusiva Sony, su cui il team di sviluppo ha concentrato parecchie energie per fare di lui una spalla dinamica e dalle battute sempre variegate, parlando poi della svolta che questo nuovo titolo ha imposto al franchise, abbandonando il mondo delle divinità greche e affrontando ora quelle norrene, proiettando virtualmente la serie su un numero indefinito di sequels.

La conversazione passa poi sui titoli che più hanno reso Mike celebre sulla piattaforma, quelli della saga di Dark Souls. Conosciuto come il titolo più difficile degli ultimi anni, è diventato un vero e proprio spauracchio tra gli appassionati, ed è disarmante la facilità con cui Mike affronta mostri inquietanti e giganteschi. Tra le varie domande Antonio gli chiede del suo primo approccio alla serie, arrivato naturalmente con quel Demon’s Souls uscito nel 2011 e vero capostipite del genere, giocato grazie ad una rivista di videogiochi che esaltava la difficoltà del titolo e il suo essere ermeticamente “giapponese”. Oltre alle orgini del rapporto Sabaku-Souls si è parlato anche della presunta facilità degli ultimi capitoli della serie, Bloodborne e Dark Souls III, che per Mike non sono più semplici dei predecessori, ma semplicemente i giocatori conoscono e migliorano boss dopo boss, sequel dopo sequel.

Comicon Sabaku

Nel finale tante le domande rivolte dagli appassionati a Mike, che hanno affollato il padiglione 10 del Comicon sommergendolo di domande. Le più gettonate sono sempre riguardo alla sostenibilità del canale Youtube e sull’effettiva remunerazione che ne può derivare. Mike ha ammesso che nonostante i buoni numeri, il canale Sabaku no Maiku non gli permette di potersi sostenere economicamente, e che l’apporto di Twitch e Patreon è fondamentale. Altre domande invece sono sulla natura del rapporto con Myazaki, lo storico fondatore di From Software autore di Dark Souls, con cui Mike ammette di non essere mai andato oltre un reciproco saluto durante un evento Sony.

Dopo le tante domande dei fan, Mike si è lasciato andare a selfie ed autografi, il tutto condito anche da un piacevole momento di pausa in cui ha potuto apprezzare una classica pizza a portafoglio.

Ndr, grazie a Michele Poggi per avermi fatto notare alcune imperfezioni.

3 pensieri riguardo “Comicon 2018, chiacchierata con Sabaku No Maiku

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