A Madonna dell’Arco centinaia di studenti incontrano Nino Daniele per dar vita ad una “Cultura dell’Acqua”.
A Madonna dell’Arco, nell’Aula Polifunzionale della cittadella mariana, la mattinata del 22 marzo, Giornata Mondiale dell’Acqua, centinaia di studenti e moltissimi adulti si sono riuniti per dare vita ad un grande evento dedicato alla conoscenza e alla salvaguardia dell’acqua. Terre di Campania, A.P.S., in condivisione con Padre Gianpaolo Pagano, Priore del Santuario anastasiano, GORI Spa, che gestisce il servizio idrico integrato in Campania, hanno condiviso per il quarto anno un progetto che mira a formare i giovani, e non solo, perché si crei una Cultura dell’Acqua e si lavori per garantire a tutti la sua fruizione, come previsto dai Diritti Fondamentali dell’Uomo. L’Agenda 2030 ci ricorda che «L’accesso all’acqua è stato riconosciuto a livello internazionale come un diritto umano universale, autonomo e specifico, presupposto per tutti gli altri diritti umani, ma nel 2030 20 milioni di cittadini non avranno ancora accesso all’acqua potabile».
Di questo diritto fondamentale ha dialogato con gli studenti e il pubblico che gremivano l’aula Nino Daniele, filosofo, giornalista, scrittore, impegnato per l’affermazione dei Diritti Umani e della Pace. «Non solo la vita biologica nasce nell’acqua – ha ricordato Daniele –, ma la vita sociale, aggregata in comunità, è nata lungo i corsi d’acqua. Senza acqua non c’è pace, perché gli uomini lottano per questo bene indispensabile. Occorre perciò, come insegnava Aldo Masullo, che l’individuo si senta parte di una comunità e ne rispetti regole e beni per raggiungere una convivenza pacifica e progredire».
Come parlare dell’Acqua e della necessità di tutelarla senza annoiare o diventare ripetitivi? Quale mezzo può favorire una narrazione integrata e interessante? Terre di Campania ha individuato un possibile strumento educativo nell’arte, dando vita ad una collettiva artistica fatta di opere realizzate dapprima su sagome a forma di goccia, poi su totem e quest’anno su tessere di mosaico, che vanno a comporre un racconto sfaccettato e poliforme che ha per protagonista l’acqua e i cui narratori sono artisti e studenti di licei artistici della Campania, coordinati da Giuseppe Ottaiano. Nell’aula polifunzionale è stata allestita l’installazione “Le figlie dell’Acqua”, e il discorso è proseguito con il linguaggio teatrale, grazie allo spettacolo NELL’ACQUA, ideato da Valentina Mustaro per la compagnia LA RIBALTA, nel quale parole, musica e danza si sono intrecciati per raccontare l’acqua in Campania, fra mito, storia, vita popolare, poesia e cultura musicale. La musica ha accompagnato tutto l’evento, grazie agli studenti del Liceo musicale Bruno Munari di Acerra, che hanno aperto e concluso la mattinata, mentre gli studenti del Manlio Rossi Doria di Marigliano hanno egregiamente svolto i compiti di accoglienza e gestito il punto ristoro.
Grande interesse per gli ACTIVE POINT tenuti da Fondazione Anton Dhorn, CeSMA UNINA, Ordine delle ostetriche della Campania, GORI, Museo delle streghe, Arch. Gimmy Devastato, Don Lino D’Onofrio e Associazione Vela Latina, Liceo Cantone di Pomigliano, Liceo Munari di Acerra: ciascuno per il proprio campo di competenza, dalla scienza all’arte, passando per l’antropologia culturale, ha tenuto incontri divulgativi con gruppi di ospiti, creando un clima di apprendimento gradevole e interattivo. La visita al Museo Multimediale delle Acque Campane, MUMAC, di recente inaugurato, ha concluso un evento che accende i riflettori su un argomento capace di smuovere l’indifferenza verso il nostro Ambiente. «Attenzione, equilibrio nelle scelte quotidiane e comunità educante sono indispensabili per la tutela dell’ambiente» – ha rimarcato Saveria Giordano, Assessore alla Cultura di Sant’Anastasia. Condivisione, cultura, equilibrio: tre valori che diventano imprescindibili se davvero vogliamo che la Terra continui a vivere e a nutrire un futuro sostenibile. Terre di Campania non si ferma, insieme a quanti condividono il progetto. Amici, Enti pubblici e Privati, Università e Scuole, Sponsor, Media partners, ciascuno è chiamato a contribuire, secondo le proprie competenze e disponibilità, a custodire ciò che ci è stato donato gratuitamente. Edward Lorenz e il suo “effetto farfalla” hanno ancora da insegnarci.