I riti della via crucis durante la Pasqua in Campania: tradizione e folklore
La Pasqua in Campania non è solo sinonimo di pastiera, casatiello e gita fuori porta. La Pasqua in Campania infatti corrisponde ad una serie di cerimonie e tradizioni popolari che rivivono attraverso i riti della Settimana Santa. E’ proprio questo uno dei periodi dell’anno cattolico in cui le cinque provincie campane esprimono e mettono in scena, attraverso le processioni dedicate alla Via della Croce, la propria fede.
E’ a Minori, nella provincia più a Sud delle nostra regione, che tra le vie illuminate della città i Battenti sfilano in processione. Questi penitenti incappucciati intonano un intenso canto in differenti toni per ricordare la presenza di due antiche confraternite. Il canto oggetto di studi etnomusicologici è stato dichiarato “Bene Demoetnoatropologico Immateriale” del Mibac. Nel piccolo borgo medioevale di Sarno invece la “Processione delle Croci e dei Paputi” risale addirittura al 1200. Sono dei penitenti con cappuccio bianco a portare una croce, simbolo di purificazione e rinnovamento spirituale. “Paputo” infatti vuol dire “vecchio” e indica il risorgere a nuova vita facendo morire idealmente i peccati.
A Sessa Aurunca in provincia di Caserta, le sei confraternite della città sfilano in processione penitenziale, dal lunedì al mercoledì, partendo dalle proprie chiese fino a raggiungere il Duomo, dove viene deposto il Santissimo Sacramento. Il venerdì Santo i Confratelli incappucciati portano a spalla i Misteri dolorosi della Passione, il Cristo Morto e le Tre Marie con un andamento detto a cunnulella, ovvero dondolante. A Maddaloni invece da qualche anno si svolge la “Passio Christi – Passio Magdalonis” una Via Crucis messa in scena tra le strade delle città per concludersi con la crocifissione nella salita della vallata.
Una delle rappresentazioni più suggestive svolte in Irpina è quella che si svolge nel piccolo borgo di Misciano di Montoro, dove la domenica delle Palme, vengono ricostruite le ultime ore di vita di Gesù, a partire dal Cenacolo fino al momento della Crocifissione. Personaggi in costumi d’epoca e la ricostruzione degli ambienti in un borgo caratteristico rendono la rappresentazione particolarmente verosimile e curata.
Spostandosi nel Sannio i riti della settimana di Pasqua si celebrano a Cautano con una rievocazione storica per commemorare la Passione di Cristo. Suggestiva la scena del Cenacolo e la cattura di Gesù nell’orto degli ulivi. Maestosa invece la rappresentazione delle ultime ore di Cristo di San Giorgio La Molara. Trecento volontari tra attori, comparse, scenografi, allestitori e collaboratori danno vita alla rievocazione storica itinerante nelle piazze principali e lungo i vicoli del paese.
E’ sull’isola di Procida che si svolge una delle più antiche processioni della Campania. La sua origine risale al Seicento ma ancora oggi i misteri che sfilano tra le stradine dell’isola conservano tutto il loro fascino e la loro suggestione. Nella Costiera Sorrentina invece sono oltre venti le processioni che caratterizzano la Settimana Santa. Da Vico Equense a Massa Lubrense, da Sorrento a Sant’Agnello le perle delle costiera fanno da cornice a riti antichi che grazie all’impegno delle Confraternite e dei fedeli danno vita ad una serie di eventi dal fascino unico.
Photo Credit: Gennaro Parricelli
Pingback: I riti della Pasqua a Vallata: fede, tradizione, folklore dal 1541