Dal professore di filosofia del Liceo a Aldo Masullo: Nino Daniele e la sua vita fatta di etica e di opposizione all’orrore della guerra.

Carlo Avvisati 

Tutto è cominciato al liceo, dove incontrai, come ancora oggi accade a molti e in tante scuole, un docente, Adolfo Loreto, che abitava ai Ponti Rossi, che mi fece appassionare alla sua materia, la Filosofia, incidendo molto sulle mie scelte future. Vede, lui scendeva dalla cattedra, stabiliva un dialogo, un rapporto interpersonale con noi, si interessava alla storia del singolo: ricordo ancora e come fosse oggi i diagrammi che con i suoi gessetti tracciava sulla lavagna, quando parlava di trascendenza e immanenza”. Gaetano – Nino – Daniele, filosofo, scrittore, politico di antico stampo e rettitudine, con un curriculum lunghissimo di amministratore nella politica attiva, premio “Terre di Campania” 2024 per la sezione “Cultura e Impegno civico”, racconta a Terre di Campania il “ragazzo Nino”, il giovane universitario, l’approccio politico ai tempi del PCI, la classe operaia, il politico attuale e il suo impegno per la pace e la salvaguardia dell’ambiente. 

E poi, dopo il professor Loreto?   

“E poi c’è stato l’incontro con Aldo Masullo – continua Daniele – Un incontro che avvenne in una sede politica e fuori dal liceo”.  

Quanto ha contato il pensiero di Masullo?

“Molto. Davvero. Ricordo che Aldo venne a fare un incontro nella sezione del PCI di San Giovanni: eravamo in tantissimi, tra ragazzi, studenti di scuola superiore, universitari, operai, alcuni appartenenti ai gruppi extraparlamentari che cominciavano ad avvicinarsi al partito. E di questo incontro ricordo la semplicità con la quale Masullo diceva le cose, descriveva la situazione politica e raccontava di come e quanto fosse necessaria l’etica nella vita.  Un argomento, quello, che Masullo chiarì con un racconto, non so quanto vero o inventato, ma certamente esaustivo. Raccontò di un imprenditore che produceva pezzi di ricambio per aerei che, come qualcuno gli fece notare, avevano un difetto, cosa che avrebbe potuto procurare grossi problemi. L’imprenditore decise comunque di mettere sul mercato quei pezzi e poco dopo uno degli aerei che era stato manutenuto con quei ricambi, si sfracellò al suolo. Su quel volo, c’era suo figlio. Ecco, Masullo utilizzò questo racconto per indicare quanto l’Etica fosse elemento di base per fare scelte giuste e quanto fosse importante in ogni tipo di lavoro”.  

E questa formazione filosofica che poi ha avuto da liceale e da universitario cosa le ha fatto capire degli operai?

“Vede, per me, figlio di un operaio, si apriva un mondo nuovo con la sua società e il suo funzionamento. E  poi Masullo è tornato tante volte. C’è questa parte della sua intervista su “Napoli siccome immobile” in cui lui parla della deindustrializzazione in modo drammatico, soprattutto, e non solo, per la questione del lavoro perché non solo si era perso il lavoro industriale ma si era perduto anche l’etos operaio. Cosa che, purtroppo, si vide dopo il terremoto dell’Ottanta con tutte le conseguenze che ne derivarono: espansione enorme della camorra, droga, cambiamenti epocali, disgregazione della vita civile. Guardi: è stata segnata una intera generazione da questi accadimenti terribili”. 

Del sogno del giovane Nino quanto resta oggi?

“I sogni sono purtroppo caduti. Siamo con un piede nel baratro. Non solo c’è la terza guerra mondiale che ci fa assistere a orrori, e il ‘mai più’ lanciato dal mondo all’indomani del secondo conflitto si è perso nel tempo, ma è in atto una guerra ancora più brutta, quella al pianeta: stiamo distruggendo l’ecosistema e con lui, noi stessi.  

Il suo impegno politico attuale?

“Non ne ho, di diretti; sono un uomo della sinistra, di area Pd: ho sostenuto la Schlein. Il mio scopo politico, oggi, è quello di lavorare per la pace, essenzialmente”.

Consiglierebbe a un giovane lo studio della filosofia?

“Come no! Certamente. Sarebbe un andare contro i tempi. Gerardo Marotta diceva sempre che la Filosofia viene emarginata”.

Quanto conta la Filosofia in una realtà così tecnologizzata?

Se noi riflettiamo sulla tecnologia che, da essere al sevizio dell’uomo, può invece asservire l’uomo, allora dico che la filosofia ci può dare una mano a salvarci. Ecco: dovrebbe essere la nostra ‘uscita di sicurezza’. Senza un pensiero critico non se ne esce. Ho scritto un libro “Il Daimon Comico. Filosofia e Storia di Pulcinella Patrimonio dell’Umanità” che dice tantissimo. 

Perché lo ha scritto?

Ha usato la parola giusta, “Perché”. La parola chiave di Pulcinella è esattamente “… e pecché?” Che poi è anche la domanda prettamente filosofica “e perché?”. Questo atteggiamento anti dogmatico e tutto partenopeo, ovvero del ‘mai prendere per oro colato ciò che il potere e i potenti vogliono far credere’, Pulcinella lo rappresenta tutto: è l’anima ribelle. Che poi anche questo lo debbo un poco a Masullo. Quando gli diedero la cittadinanza onoraria, a Napoli, alla fine, in conferenza stampa, gli venne chiesto “Professore, ma qual è il napoletano che le è più simpatico?”. E mentre io pensavo ‘ora risponderà Tizio o Caio, dicendone nomi e cognomi’, Masullo, invece, bello, tranquillo e sereno, se ne uscì con: “Il napoletano che mi è più simpatico è Pulcinella”. Poi spiegò anche il perché. Pulcinella gli ricordava la nascita di Eros, il daimon per eccellenza nella grecità classica, come era raccontata nel simposio di Platone. Quindi un daimon che sta dentro di te, che ti punzecchia, che non ti lascia tranquillo, ti pone di continuo interrogativi, è la tua inquietudine. Nel momento in cui Masullo paragonava Pulcinella a Eros, in qualche modo proclamava la filosoficità di Pulcinella.

Cosa pensa del premio Terre di Campania?

Eh, Maddalena Venuso e Giuseppe Ottaiano premiano gli altri… ma bisognerebbe premiare loro. Per me, sono emblema di una resistenza culturale in un territorio molto complicato. E poi hanno realizzato delle cose bellissime: il MUMAC, questo piccolo Museo Multimediale dell’acqua è un’eccellenza. Ecco, loro sono a un punto molto alto della nostra cultura napoletana e meridionale. Si battono per la formazione dei ragazzi e per la difesa del territorio. L’attenzione particolare che hanno su questa risorsa che è l’acqua, elemento fondamentale per la vita dell’umanità tutta, è davvero una gran cosa. 

 

foto titolo: Gianluigi Gargiulo.

foto interno articolo: Web

 

 

 

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