Ancora una volta la tradizione culinaria napoletana ci stupisce con i suoi manicaretti; questa volta a parlare saranno i gusti insoliti e gli accostamenti (anche dolce e salato) bizzarri della famosa insalata di rinforzo, piatto tipico del periodo natalizio. Un augurio a tutti i lettori e ancora una volta buon appetito.
C’è ormai aria natalizia e chi meglio dei campani è pronto a dar forma alla propria fantasia in cucina?
La cucina natalizia napoletana porta con sé molte tradizioni culinarie, tra le più conosciute e allettanti per il palato c’è sicuramente l’insalata di rinforzo, un piatto diverso, ideato proprio per occasioni di festa.
L’insalata di rinforzo è un piatto tipico del menù natalizio; ogni famiglia ne propone diverse varianti, a seconda anche delle preferenze, e tutte prendono vita da quell’insalata natalizia che, già nell’Ottocento Cavalcanti aveva descritto nel suo libro “Cucina teorico-pratica”, ovvero la cosiddetta “caponata”.
Il nome insalata “di rinforzo” deriverebbe da un’antica tradizione, secondo la quale quest’ultima, di giorno in giorno, andrebbe “rinforzata” con gli avanzi dei giorni di festa (Vigilia, giorno di Natale, ultimo giorno dell’anno e Capodanno). Infatti, a quest’insalata, presente sulle tavole campane per tutto il periodo natalizio, oltre alle tipiche pappacelle, cavolfiori, olive, capperi e acciughe si aggiungono gli avanzi, riducendo così anche lo spreco di cibo (esempio della tipica arte napoletana dell’ “arrangiarsi”). Qualcuno ha anche attribuito il termine “rinforzo” all’utilizzo di aceto e sale, di acciughe e capperi che rafforzerebbero il sapore del cavolfiore, mentre altri ritengono questa pietanza un rinforzo dell’appetito che, per la presenza dell’aceto, lo stimolerebbe tra una portata e l’altra. È risaputo, inoltre, che secondo tradizione, la cena della Vigilia natalizia dovrebbe essere leggera (e la tavola non dovrebbe essere imbandita con ogni tipo di manicaretto) e l’insalata avrebbe dovuto appunto rinforzare la stessa, rendendola più sostanziosa.
Vediamo ora la ricetta dell’insalata di rinforzo napoletana per 4/6 persone:
Ingredienti:
1 cavolfiore di media dimensione
1 scarola riccia, indivia riccia (facoltativa)
100 gr. di olive nere di Gaeta
100 gr. di olive verdi
100 gr. papaccelle (un tipo di peperone dalla polpa soda e carnosa, dal profumo inteso e dal sapore dolce, riconosciuto prodotto agroalimentare tradizionale della regione Campania. Viene spesso cucinato per accompagnare piatti a base di carne di maiale, ma il suo tradizionale impiego è, sotto aceto, come uno dei principali ingredienti della tradizionale insalata di rinforzo)
100 gr. capperi sotto sale
100 gr. sottaceti misti
6-8 acciughe sotto sale
pepe, sale, olio extravergine d’oliva, aceto
Preparazione:
Lavare e tagliare il cavolfiore, dividendolo in parti molto piccole. Lessarlo in abbondante acqua salata, non più di 10 minuti. Scolare e lasciare raffreddare. Quando il cavolfiore si sarà raffreddato, sarà possibile riporlo in una grossa insalatiera e condirlo con 4 cucchiai di olio e 4 cucchiai di aceto, aggiungendo sale e pepe q.b. e mescolando il tutto delicatamente. Se facciamo uso della scarola riccia, questa va lavata, scolata molto bene e spezzettata a mano in piccoli pezzetti che andranno messi nell’insalatiera insieme al cavolfiore.
Prendiamo ora le papaccelle, tolti torsolo e semi, le tagliamo in spicchi. Puliamo poi le acciughe sotto sale, le dividiamo in filetti e le tagliamo a pezzetti aggiungendole all’insalata insieme agli altri sottaceti, alle olive ed ai capperi dissalati. Rimescoliamo delicatamente il tutto e lasciamo riposare alcune ore prima di servire, cosicché il tutto possa insaporirsi bene. Attenzione, però per far sì che l’insalata riesca ad assorbire interamente i sapori, si consiglia di prepararla almeno il giorno prima, facendo attenzione alla scarola, che deve essere presa fresca.
Insomma la cucina napoletana ci offre ancora una volta la possibilità di portar gustare un nuovo piatto, insolito rispetto agli altri. Infatti i gusti forti e gli accostamenti nuovi di quest’insalata potrebbero inizialmente apparire strani, ma nessun palato fine e desideroso di fare nuove scoperte gustose riuscirà a resisterle.