La prima serata della XXIII Edizione di Ethnos Festival Internazionale di musica etnica ha visto protagonisti Omar Sosa, Kora Seckou Keita e Gustavo Ovalles

È iniziato giovedì 20 settembre, nella splendida cornice del parco di Villa Vannucchi a San Giorgio a Cremano, la XXIII Edizione di Ethnos Festival Internazionale di musica etnica, ideato da la Bazzarra, diretto da Gigi De Luca e organizzato dal Comune di San Giorgio a Cremano, con il partenariato dei Comuni di Bacoli, Casandrino, Torre Annunziata, Trecase e Volla, finanziato dall’Assessorato allo Sviluppo ed alla Promozione del Turismo della Regione Campania. Il Festival sarà l’occasione per ascoltare ed applaudire fino a 2 ottobre tantissimi artisti, musicisti e danzatori provenienti da diversi luoghi del mondo, come Algeria, Capo verde, Canada, Cuba, Iran, Libano, Marocco, Palestina, Senegal, Siria, Sudafrica, Togo e Venezuela.

Un cartellone ricchissimo delle “voci” più importanti della musica etnica in una sorta di “viaggio” interpretativo delle influenze sonore e delle espressività artistiche più coinvolgenti ed emozionanti del mondo intero. Il programma è visibile sul sito www.festivalethnos.it dove oltre ai concerti stessi sono presenti anche le diverse iniziative culturali presenti all’interno del Festival stesso come visite guidate, laboratori creativi, itinerari naturalistici e degustazioni di prodotti tipici, spettacoli teatrali e di danza, una serata dedicata al premio Ethnos, un riconoscimento speciale che ogni anno viene assegnato ad artisti, intellettuali e scrittori che sono interpreti della contaminazione e del cambiamento sociale nel mondo contemporaneo. Ethnos è una vera e propria “finestra sul mondo” dove musica, colori, emozioni si fondono in una perfetta alchimia.

Ad aprire il Festival, dopo il discorso inaugurale del Direttore Artistico Gigi De Luca che ha presentato il programma, ricordando gli ospiti che si succederanno sul palco di Ethnos nelle prossime settimane, ed il saluto istituzionale del Sindaco Giorgio Zinno, in uno scenario di gioia ed evidente emozione, è stato il concerto di Omar Sosa, Kora Seckou Keita e Gustavo Ovalles che hanno presentato “Transparent Water” il nuovo progetto del pianista cubano, nominato 7 volte al Grammy e il cantante e maestro di Kora, originario del Senegal, che ha portato alla realizzazione di un album uscito in tutto il mondo nel 2017.

Pianista, percussionista, compositore, Omar Sosa è considerato uno dei più originari musicisti apparsi sulla scena internazionale negli ultimi vent’anni, durante i quali ha firmato una trentina di album e collaborato ad altrettante produzioni con artisti di fama mondiale. Il suo stile è assolutamente originale riuscendo a combinare gli africanismi sonori presenti nelle Americhe con quelli ancestrali del Continente Nero, allargando il campo per amalgamare con estrema sapienza jazz, latin e le musiche del mondo. Ecco perché la sua è stata considerata una musica senza frontiere.

Nel progetto presentato ad Ethnos ha ampliato ancora di piu’ i suoi orizzonti, incrociando il suo pianoforte alla kora ed altri strumenti asiatici in una sorta di intrecci di linguaggi musicali, canti liturgici lucumi, wolof, accenni di scale blues ed orientali, un vero e proprio cammino dentro le musiche del mondo in una contaminazione assoluta tra la musica cubana e il canto senegalese.

Il concerto non è stato un semplice incontro tra artisti diversi e complementari, nel quale il pianismo del cubano Sosa non si limita ad accompagnare le evoluzioni della straordinaria kora del senegalese Keita ma si esprime ai massimi livelli in uno dei viaggi più complessi mai intrapresi nell’ambito della world music, un intreccio carico di caldi accenti sudamericani, struggenti melodie africane ma anche di sinuosi ritmi e fascinazioni provenienti dalla tradizione dell’estremo oriente, con profumi jazz e blues, accompagnato dallo stile percussivo di Gustavo Ovalles che ha contribuito ad arricchire un progetto gia’ di per se’ assolutamente coinvolgente ed affascinante.

 

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