Ottobre è ormai arrivato: siamo nel pieno dell’autunno.
Scopriamo insieme quali sono la frutta e la verdura tipiche di questo mese nella nostra Campania!
L’orto (e il bosco!) di Ottobre…
Cominciamo il nostro tour di sapori e profumi nell’orto… o meglio, nel bosco.
Cos’altro potrebbe infatti caratterizzare meglio questo mese se non l’iconica immagine del fungo? Questo prodotto conosce infinite varietà, ma nella nostra terra la più amata e diffusa è quella del Fungo porcino di Roccamonfina: prodotto tipico dei comuni del Parco Regionale di Roccamonfina, in provincia di Caserta, e soprattutto dell’area di Monte La Frascara.
Il territorio qui è infatti composto in gran parte da boschi di castagno, habitat perfetto, insieme alla terra vulcanica e argillosa, per il fungo porcino. Questo prodotto è caratterizzato da un colore marrone scuro, e dal gambo bianco; il suo sapore è delicato e allo stesso tempo molto intenso, ed è proprio questa dote che lo rende estremamente apprezzato sul mercato. Il fungo porcino di Roccamonfina viene considerato talmente prezioso che, per salvaguardarne la qualità, viene raccolto a mano, senza l’uso di rastrelli o uncini, e trasportato poi in ampi cesti di vimini. Viene utilizzato in tantissime ricette e in tantissime forme: fresco, sott’olio o arrostito.

Altra protagonista dell’orto d’ottobre è senza dubbio lei: la zucca, o cocozza, che nel territorio del napoletano viene coltivata in una varietà caratteristica, oblunga e di forma cilindrica. Il colore verde-arancio dell’esterno e lo sgargiante arancione della sua polpa caratterizzano molti piatti della nostra cucina autunnale.
Ma in Campania conosciamo anche una varietà di zucca dalla forma tondeggiante e costoluta, e dalla solita buccia spessa e arancione, come arancione è la sua polpa molto compatta e soda. Viene utilizzata anche per le conserve e le marmellate.

Passiamo a un altro prodotto nostrano: la zucchina. Nella provincia di Napoli e nella provincia di Salerno ne è coltivato un peculiare tipo: lo zucchino San Pasquale. I frutti di questa pianta erbacea hanno una forma cilindrica e oblunga, di colore verde scuro striato in tonalità più chiare. La sua consistenza è particolarmente apprezzata nella cultura gastronomica nostrana, che sfrutta questo prodotto sia nella famosissima pasta e zucchine alla Nerano, sia nelle golosissime frittelle di sciurilli, per le quali sono usati i fiori della pianta, di colore giallo-arancio.
Altro prodotto goloso di questo mese è il peperone. La tradizionale papaccella, tonda, di un verde o un rosso particolarmente intenso, ed estremamente costoluta, arricchisce le nostre tavole elaborata in numerose e differenti ricette. Il Peperone Quarantino di San Salvatore, molto dolce e di dimensione conica, è un prodotto utilizzato nella valle telesina essenzialmente per la preparazione del peperone ripieno.
Per concludere il nostro giro nell’orto di questo mese, infine, dobbiamo occuparci di un ortaggio delizioso, che proviene addirittura dall’Arabia, portato in Europa nel Medioevo dai mercanti di spezie: la melanzana. Questo meraviglioso prodotto trova impiego, nella nostra cucina, in numerose ricette: fritto o al forno, grigliato o sott’olio. Con i suoi frutti di forma oblunga e dal caratteristico colore viola scuro, occupa le aree pianeggianti delle provincie di Napoli e Salerno.
…e il frutteto di Ottobre!
Passiamo, adesso, nel coloratissimo frutteto autunnale, e scopriamo un prodotto tipico di ottobre coltivato tra Salerno e Napoli: il kaki vaniglia. Si tratta di una varietà di antichissima coltivazione in Campania, e di un frutto di forma leggermente appiattita, dalla buccia arancio-rossastra e dalla polpa molto succosa e color bronzo scuro.

In autunno, e dunque in ottobre, l’uva è sicuramente la protagonista indiscussa di fine pasto. Le varietà nella nostra terra sono pressoché infinite. Ad esempio, abbiamo l’uva armonera del Cilento, che si coltiva – appunto – in area cilentana, che è forse la più rara: quasi scomparsa, sopravvive grazie alla tenacia dei nostri agricoltori ed ha bacche violacee e una polpa croccante e dolce.

Alle pendici del Monte Somma, precisamente fra Somma Vesuviana e Terzigno, si coltiva l’uva catalanesca. Il suo nome deriva dalla sua provenienza: fu infatti importata nelle nostre terre dalla Catalogna, sotto la reggenza di Alfonso I d’Aragona nel XV secolo. Le sue bacche sono di un colore dorato molto particolare, e la sua polpa, molto carnosa, viene apprezzata soprattutto per la sua dolcezza e utilizzata per la vinificazione a livello familiare.
Un altro prodotto tipico di ottobre è la pera: in Campania ne conosciamo tantissime varietà. Le più diffuse sono quella della pera del Rosario, tipica dell’Irpinia, dal colore verde scuro e dal sapore acidulo e la pera lardara, detta anche “pera dell’acqua”, tipicamente proveniente dal Comune di Monte San Giacomo (SA), dal colore giallo oro e dalla crescita sorprendentemente vigorosa e spontanea. Quest’ultima genera anche una delle pochissime ricette agrodolci napoletane: viene infatti utilizzata spesso in insalate, accompagnate da alici salate, olive nere e peperoni arrostiti.
Un’altra varietà molto diffusa è quella della pera Mastrantuono, prodotta nelle province di Avellino, Salerno e Napoli, piccola, rotondeggiante, tendente al giallo e dalla polpa soffice e profumatissima. In genere è quella che viene utilizzata maggiormente nella pasticceria regionale.
Concludiamo il nostro giro nel frutteto di ottobre con un prodotto iconico di questo mese: il fico, coltivato in una varietà molto particolare, quella del Fico di S. Mango, in molti comuni dell’avellinese. Ha una polpa molto succosa color bronzo, tendente al rosso, con un sapore molto caratteristico e poco zuccherino. Il fico bianco della vendemmia, invece, è caratterizzato da una buccia gialla e rosa antico e da un sapore estremamente dolce e aromatico.
Si conclude così, con la dolcezza dei fichi, il nostro giro nell’orto e nel frutteto di ottobre. Appuntamento al prossimo mese, che vedrà l’avvicinarsi dell’inverno, e… buon appetito!
Tutte le foto presenti nell’articolo provengono dal web e la fonte principale dell’articolo è il sito http://agricoltura.regione.campania.it/
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