Un rito antico si svolge in quel di Pagani: La Madonna delle Galline

Ogni ottava di Pasqua, da oramai, 400 anni a Pagani (SA) si svolge uno dei riti Popolari più impressionanti e caratteristici della tradizione folcloristica del Sud Italia: La Madonna delle Galline (già madonna del carmine).
La leggenda narra che un giovane sacrestano ebbe in sogno la suddetta Madonna, la quale gli ordinò di restaurare la chiesa dove era conservata la sua Immagine su una antica tavola lignea, altrimenti Ellla stessa sarebbe stata costretta a “trasferirsi” in una chiesa dove anche le galline l’ avrebbero adorata.
Al mattino seguente, nessuno volle ascoltare il sacrestano e la città di Tramonti (dove prende luogo l’ inizio della storia) venne sconvolta da un temporale, e una valanga di fango e rocce portò via il quadro antico della Madonna del Carmine.
Il giorno successivo, ancora, in un villaggio di allevatori ed agricoltori, uno storpio vide in un aia qualcosa di strano emergere dal terreno fangoso dove le galline beccavano: era proprio l’ effigie di legno che veniva pian piano scoperta dal beccare delle galline e da li sentì provenire una voce che gli sussurrava di gettare le stampelle, era guarito.
Lo storpio allora fece annuncio al villaggio e in molti si recarono a vedere l’ antica immagine lignea scoperta dalle galline dando, poi, luogo ad altri sette miracoli che l’ allora Vescovo di Nocera Mons. Lunadoro accompagnò con la costruzione dell’ attuale santuario della Madonna del Carmine o delle Galline

“per il concorso del popolo devoto, ch’ivi lassa larghe elemosine, si dà cominciamento ad una chiesa molto più capace”


In seguito, poi la stessa santa sede riconobbe la protezione mariana alla festa che ancora adesso conserva intatte entrambe le realtà spirituali, quella religiosa e quella Pagana.
Ancora oggi infatti Pagani è diventata un centro nevralgico della tradizione orale folcloristica e musicale di tutta la Campania ed il sud Italia con le sue tammurriate incessanti, uniche e caratteristiche che per settimane intere nell’ intorno di Pasqua risuonano per la città e per tutto l’ Agro Nocerino-Sarnese.

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