ZeroCalcare incontra gli studenti dell’Unisa per parlare di Kurdistan e del suo viaggio verso Kobane.
Fisciano. Il fumettista romano ZeroCalcare è stato ospite ieri pomeriggio, giovedì 1 dicembre dalle 14.30 alle 21.00, dell’evento “Not Friends but Mountains” presso l’Università degli Studi di Salerno. L’incontro, organizzato dalle associazioni Link Fisciano e Rete Kurdistan Italia, rientra nella serie di appuntamenti sul tema Kurdistan che si sono svolti durante tutto il mese di novembre.
Tra gli ospiti, oltre il noto fumettista, c’erano anche Norma Santi (via Skype), attivista libertaria, Massimiliano Voza, cardiologo della staffetta sanitaria Rojava Calling e Ennio Carbone, medico e ricercatore dell’Università della Magna Grecia. L’evento è stato moderato da Michela Trinchese del Collettivo Onda Link Fisciano.
Dopo una breve presentazione generale si è data subito la parola a Norma Santi, la quale ha delineato in maniera dettagliata e esaustiva la complicata situazione attuale dei curdi nei vari territori della Mesopotamia e la travagliata storia di questa nazione senza stato che va avanti ormai da più di un secolo. A seguire, Ennio Carbone si è invece soffermato su Kobane e sulla modalità di democrazia radicale che si sta sperimentando proprio in quei territori. Si è parlato molto anche del pensiero di Abdullah Öcalan, leader del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) e attualmente unico detenuto presso la prigione di Imrali in Turchia. Il pensiero del rivoluzionario curdo ha infatti influenzato enormemente la creazione di una nuova forma di autoderminazione politica collettivizzata, che parte cioè dal basso e che coinvolge ogni individuo in ogni momento decisionale.
È la volta di ZeroCalcare che ha raccontato la sua esperienza a Kobane (inizialmente pubblicata su Internazionale e racchiusa in seguito nel libro pubblicato da Bao Publishing “Kobane Calling“). Più che parlare del libro in sé, il fumettista si è soffermato molto sul perché abbia deciso di compiere un viaggio così duro in territori colpiti dall’ISIS. Le radici del legame dei centri sociali romani frequentati da ZeroCalcare con il Kurdistan risalgono alla fine degli anni ’90, quando proprio Öcalan arrivò a Roma per chiedere asilo politico. Da allora sono passati parecchi anni ma il legame, sebbene affievolito, non si è mai reciso. Per questo motivo circa 3 anni fa, ovvero quando la questione curda è tornata alla ribalta dei telegiornali nazionali, molti hanno cominciato a chiedersi se davvero le cose a Kobane stavano così come ce le raccontavano. ZeroCalcare ha infatti fatto notare che raccontare eventi così diversi da noi, geograficamente e culturalmente, a volte produce una sorta di “scarto” o di “distanza” per cui i fatti possono apparirci distorti o recepiti in maniera diversa. In poche parole, quello che ha spinto il fumettista a compiere un viaggio del genere sembra essere stata proprio la necessità di vedere con i propri occhi le cose così come stavano accadendo.
Questo è ciò che ha fatto anche Massimiliano Voza, sindaco di Santomenna in provincia di Salerno, che con Mezzaluna Rossa Curda e Legambiente Campania ha guidato una spedizione di aiuti umanitari a Kobane e ha attivato proprio lì il primo ambulatorio di cardiologia pubblica grazie al progetto Rojava Calling.
Dopo gli interventi dei vari ospiti si è aperta la sessione delle domande che, per numero e interesse, ha mostrato quanto le questioni trattate siano di forte interesse e intercettino le sensiblità di molti giovani. Giovani attenti non solo alle politiche e alle vicende curde, ma anche a quanto queste rappresentino, paradossalmente, una speranza per un modo di fare politica e di governare che guardi prima al “basso”, ovvero alla realtà di milioni di persone.
L’evento si è concluso con un aperitivo sociale con la Vinyl Selection dei Radio Stasi e con i “disegnetti” di ZeroCalcare.