Da un’idea briosa ad un progetto concreto, la squisita visione di un mondo colorato dal cuore giovane. Una leggera Via di Fuga: un progetto Acerrano
Via di Fuga è un piccolo progetto, tutto cerrano, che nasce grazie a menti giovani e sentimenti freschi.
Il breve videoclip, frutto di questo lavoro, nasce dall’idea di manifestare tramite immagini ciò che una semplice melodia (dettata da pianoforte e violoncello, come l’autore Luca D’Agostino sottolinea) suscitava in maniera acerba, ma forte. Una melodia che, volendola descrivere con fantasia, è simile ad un ticchettio di una dolce campana, il cui suono ti cattura, senza però sapere davvero come.
Se quindi Via di Fuga si presentava come brano brioso, trascinante, ma forse ancora necessitante di una ulteriore complementarità, ecco che raggiunge la sua completezza con l’aggiunta di una fotografia ricca di dettaglio e fatta di colori vivi e felici (ad opera di un talentuosissimo Gabriele Pinto, che pone la firma su questo suo primo progetto ufficiale) e di una regia volutamente mossa, rapida, in perfetta armonia col ritmo serrato della musica (ad opera di un più sapiente Luigi Russo, già regista di lavori simili, come il corto Il Valore di Giulio). A far da collante in questo amalgama, poi, i due attori: Salvatore Coppola e Simona Contestabile.
Questi ultimi, in particolare, meritano un plauso per la spontaneità che propongono su schermo, e che lascia spazio ad un’intesa palpabile e ad una dolcezza – non trovo termine più adatto – posta in ogni loro azione, in ogni loro gioco, e in ognuno dei colori che lasciano proliferare in ogni angolo della bella Policastro Bussentino, luogo scelto per fare da sfondo a queste immagini.
Via di Fuga è, a tutti gli effetti, un’opera prima, e come tale va intesa e trattata. È un’opera semplice, di cuore, in cui si nota la cura e la voglia di fare di ognuno degli elementi che ha interagito per la creazione di questo lavoro. È un risultato ottenuto con sensibilità e impegno, e che non rimanda alla mente, durante la visione, quel retrogusto amatoriale tipico di produzioni così piccole.
Un valore amatoriale non è certamente negativo, ma quando i risultati tecnici sono così ben riusciti, inevitabilmente la produzione si pone su di un gradino più alto, e ciò va riconosciuto.
Tirando le somme, descrivo questo buon progetto come motivo di felicità (sia dei creatori, sia del pubblico) poiché lascia la propria impronta e colpisce, lì dove deve colpire. Un plauso ai cuori giovani.