Sanità: all’ospedale Betania, eseguito il primo impianto spalla bioinduttivo in Campania. Ad effettuare l’intervento è stata l’equipe guidata dal dott. Giacomo Negri.
All’Ospedale Evangelico Betania è stato eseguito un intervento innovativo di ricostruzione e rigenerazione dei tendini della cuffia dei rotatori (REGENETEN) con utilizzo di un bio-impianto costituito di collagene di tipo I, sulla spalla di un paziente con severa lesione di cuffia. L’operazione, eseguita dai chirurghi dott. Giacomo Negri, Direttore dell’Unità Operativa di Ortopedia e Traumatologia e dottore di Ricerca in Bio-Materiali, e dal dott. Francesco Tancredi; è il primo ad essere eseguito in Campania e tra i primissimi in Italia che si avvale dell’utilizzo di device derivanti dall’ingegneria biomedica.
Il bio-impianto non solo permette di eseguire una sutura tendinea, ma agisce anche da impalcatura bio-stimolatrice per la proliferazione e rigenerazione del tessuto tendineo.
“Questo intervento riflette il lavoro e l’impegno dell’equipe ortopedica dell’Ospedale Evangelico Betania nell’utilizzo di materiali derivanti dall’ingegneria biomedica per la riparazione dei tessuti articolari ed extra-articolari delle principali articolazioni del corpo”, spiega il dott. Giacomo Negri, che aggiunge “È, infatti, pratica consolidata anche l’utilizzo di derivati quali il Platelet Rich Plasma (P.R.P.) nella cura delle malattie degenerative articolari e tendinee, e delle Cellule Mesenchimali Staminali per la cura dei ritardi di consolidazioni. A piccoli passi, ci si affaccia con speranza al futuro. Siamo una piccola unità”.
Nel 2020, anno particolare per la problematica Covid, nonostante le difficoltà all’Ospedale Evangelico Betania sono stati eseguiti quasi 1000 interventi chirurgici di ortopedia dei quali più del 50% sono rappresentati dalla chirurgia protesica di Anca, Ginocchio, Spalla e Gomito e dalla Chirurgia Artroscopica di Spalla e Ginocchio.
“L’utilizzo di bio-materiali nella nostra consolidata pratica è anche uno stimolo per garantire ai nostri pazienti il miglior risultato possibile del trattamento chirurgico cui si sono sottoposti”, conclude Negri.