Le parole di Peppe Barra firmano l’undicesima edizione del festival nazionale “Teatro XS” città di Salerno. Dal 10 febbraio al 5 maggio presso il Teatro Genovesi.

Miei cari amici della Compagnia Teatrale l’Eclissi… se dovessi rinascere sono certo che tornerei a fare l’attore perché, dopo una lunga vita trascorsa nel teatro, sentirei ancora quel bisogno di immergermi quotidianamente in questo mondo meraviglioso. Auguro a tutti voi lunga vita e di percorrere sempre una strada fatta di successi, applausi e luce. Con amore, Peppe Barra. 

Quella che inaugura l’undicesima edizione del Festival Nazionale “Teatro XS” Città di Salerno è una firma importante del teatro italiano. Peppe Barra, con la sua storia intrisa di palcoscenico e parole, ribadisce nel testo il suo essere pienamente un uomo di teatro.  Ed è la stessa “vocazione” che da undici anni spinge la Compagnia dell’Eclissi a portare avanti un progetto come quello di un festival dedicato agli spettacoli “extra small”. “L’inferno è vuoto e tutti i diavoli sono qui.” (William Shakespeare, La tempesta) è il filo conduttore di questa undicesima edizione.

Il taglio del nastro ci sarà domenica 10 febbraio, alle ore 19, con “La Corte dei Folli” di Fossano che porterà in scena “Nel nome del padre” di Luigi Lunari e la regia di Stefano Sandroni. In scena Cristina Viglietta (Rosemary) e Pinuccio Bellone (Aldo).Una donna ed un uomo si ritrovano in una sorta di limbo, un “non-luogo” e “non-tempo” che i due sono costretti a condividere con l’intento di liberarsi dal proprio drammatico passato per adire finalmente ad una meritata pace eterna. Rosemary e Aldo, realmente esistiti, provengono da due mondi opposti e sono figli di due famosi uomini politici, di contrapposte posizioni ideologiche, che hanno segnato la storia. “Io non sono attrezzato per la vita – Fin dalla prima lettura del copione queste parole hanno rimbombato nella mia testa come un’eco. Cosa significa per una persona non avere la capacità di stare al mondo? Provate ad immaginare cosa può voler dire per una persona non avere gli strumenti adatti per vivere come gli altri si aspettano. Non essere all’altezza del compito, delle aspettative. Ci si ritrova fermi, immobilizzati senza la possibilità di fare nulla, se non subire passivamente ciò che altri decidono per noi, sentendosi sempre “sbagliati”. E’ quanto scrive Stefano Sandroni nelle note di regia.

Il Festival è organizzato dalla Compagnia dell’Eclissi, diretta da Enzo Tota, con il patrocinio dell’Istituto d’Istruzione Superiore Statale “Genovesi – Da Vinci”, guidato dal dirigente Nicola Annunziata, il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio Salernitana – Fondazione Carisal, delle Soroptimist Club Sezione Salerno, della U.I.L.T. Campania.

Il secondo spettacolo in cartellone, domenica 17 febbraio, alle ore 19, con A.LIB.I Associazione Culturale di Tricase (LE) che parteciperà al Festival con lo spettacolo “ventOtene” di Walter Prete e firmato alla regia da Gustavo D’Aversa. “ventOtene – il sogno europeo” è un racconto all’incrocio tra la Storia con la esse maiuscola e le storie di amicizia, di lotta politica e d’amore di un gruppo di giovani antifascisti italiani che al confino, mentre la guerra brucia l’Europa, danno alla luce il Manifesto di Ventotene, il documento che a più di settant’anni dalla pubblicazione è guardato ancora come l’atto di nascita del processo di integrazione europea. Domenica 3 marzo, alle ore 19, a salire sul palco del teatro Genovesi sarà la compagnia Colpo di Maschera di Fasano (BR) che ha scelto di partecipare con lo spettacolo “A Vigevano si spacca! – storia a tratti musicale di chi canta Rino Gaetano” di Mimmo Capozzi. E’ un musical omaggio a Rino Gaetano, ricordato per l’ironia e il non senso delle sue canzoni, ma anche per la denuncia sociale, celata dietro testi leggeri. Il musical è stato creato da Mimmo Capozzi, regista ed autore dello spettacolo che è un intreccio teatrale e musicale. Viene raccontata la storia di quattro musicisti, l’amicizia e le ambizioni. Domenica 10 marzo, alle ore 19, i riflettori del Genovesi saranno puntati su“TeatrArte” di Macerata con “Macbeth” nella elaborazione di Eleonora Sbrascini che sarà in scena accanto a Franco Tomassini. È una rivisitazione a due atti di una delle più famose tragedie shakespeariane. Ricordata talvolta per essere la più breve tragedia di Shakespeare, Macbeth è anche il lavoro più sfaccettato e difficoltoso messo in campo dal grande drammaturgo inglese. Domenica 17 marzo, alle ore 19, “Le Fortunate eccezioni” di Luccapresenteranno “Parole incatenate” di Jordi Galceran. Lo spettacolo parte da alcuni interrogativi “qual è il limite tra l’amore, il fuoco di una sana passione, e l’ossessione?”, “chi lo stabilisce?”, “chi riesce a percepirne i contorni?” La crudeltà e l’inganno permeano tutta la vicenda e l’angolazione da cui appaiono i fatti cambia in continuazione, mutando l’opinione e l’apparente natura dei personaggi. Ogni verità è illusoria e solo il finale darà una giusta visione dei fatti pregressi, insieme alla perenne inquietudine circa la cattiveria, la gratuità del male e le distorsioni che la mente opera sulla realtà. Domenica 31 marzo, alle ore 19, sarà di scena la Compagnia Teatrale Calandra di Tuglie (LE) in “Edipo Re” di Sofocle per la regia di Giuseppe Miggiano. Donato Chiarello, Federico Della Ducata, Luigi Giungato, Annarita Vizzi e Patrizia Miggiano daranno vita alla storia di un uomo che passa dall’essere un re amato dal suo popolo allo scoprirsi assassino del proprio padre e amante incestuoso della propria madre, attirando su di sé la maledizione degli dei. Una tragedia dal significato universale, simbolo della fragilità della sorte umana e di una ricerca interiore che porta a scavare nell’oscurità che alberga dentro se stessi. Domenica 7 aprile, alle ore 19,con il Teatro Estragone di San Vito al Tagliamento (PN) al festival sarà proposto “Virginia va alla guerra” di Norina Benedetti. Lo spettacolo si concentra sulle giornate che vanno della disfatta di Caporetto con il relativo sfollamento della popolazione fino alla conclusione della Guerra. Un anno di vicende vissute in prima persona da una ragazza dodicenne che parte da Udine, giunge a San Vito al Tagliamento (Pn) e ritorna a Sclaunicco (Ud) dove trascorre l’anno dell’occupazione. Sabato 13 aprile, alle ore 21.15, ultimo spettacolo in scena con il Teatro di Anghiari (AR) dal titolo “Una spina nella carne” di Francesca Ritrovato, vincitore del IV Festival MonoDrama di Sala Consilina (SA). Lo spettacolo prende spunto dalla cartella (vuota) intestata a Leonilde – una ragazza d’inizio ‘900 rinchiusa nel manicomio di Girifalco solo perché “disonorata” a seguito di una “fujitina” – e rinvenuta durante ricerche incompiute.

I vincitori della decima edizione del Festival deliberati dalla giuria tecnica, coordinata da Marcello Andria, saranno, poi, annunciati domenica 5 maggio, alle ore 19, con la tradizionale serata di premiazione a cura della Compagnia dell’Eclissi. Il costo dell’abbonamento è di 80 euro. Info line: 338 2041379 – 347 6178242.



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