Venerdì Santo al Museo FRaC. Procida: la Processione dei Turchini, l’antropologo Paolo Apolito in dialogo con il critico d’arte Massimo Bignardi. Conferenza in diretta streaming
Nell’ambito del programma di manifestazioni ed eventi che il Comune di Baronissi e il Museo-FRaC progettato a sostegno di “PROCIDA2022“, venerdì 2 aprile 2021, alle ore 19, il prof. Paolo Apolito (Università Roma Tre) terrà una conferenza dedicata alla Processione dei Misteri nota anche come Processione dei Turchini, significativo momento che l’isola di Procida vive nella Settimana Santa.
La conferenza in diretta streaming sui canali digitali del museo e del Comune di Baronissi, segue le iniziative che, ad oggi, hanno registrato il concerto del Quartetto d’archi della Camerata Strumentale dell’Università di Salerno dedicato a musiche di Franz Joseph Haydn tenutosi martedì 30 marzo e l’inaugurazione giovedì 1 aprile, della mostra online Gianni Zanni In Cœna Domini.
La processione del Venerdì Santo di Procida è una tradizione fortemente radicata nello spirito della comunità isolana: è un momento di solidarietà e di senso profondo dolore che vede unita l’intera isola. La Processione dei turchini, segue quella degli Apostoli Incappucciati, organizzata dall’antica confraternita dei Bianchi, nota anche come Confraternita del SS. Sacramento, che si tiene la sera del Giovedì Santo dopo la ‘lavanda dei piedi’.
“Uno squillo di tromba e la risposta di tre colpi di tamburo. Comincia così, di primo mattino, la ‘Processione dei Misteri’ del Venerdì Santo a Procida. Una tradizione antichissima, risalente alla fine del Seicento, con ogni probabilità mutuata dalla Processione dei Misteri organizzata a Palermo e a Napoli dalla ‘Congregazione di Nostra Signora de la Soledad’. Nella piccola Procida, invece, è la ‘Confraternita dell’Immacolata Concezione’ fondata nel 1629 dai Gesuiti – detta anche ‘dei Turchini’ per via della mantella azzurra indossata dai confratelli – a organizzare da più di 300 anni questa suggestiva manifestazione che richiama migliaia di fedeli e curiosi da ogni parte dell’arcipelago flegreo. Ischia, compresa”.