Con Rondò, pubblicata il 16 Ottobre, Stefanelli riconferma il suo stile ed il suo modus operandi attraverso la pubblicazione del suo secondo singolo, Rondò. Siamo sicuri però che l’aria di novità e la forza della sua controtendenza non si siano già esaurite?

Titolo provocatorio, lo ammetto.

Entriamo subito nel vivo: Stefanelli, artista indie dal lancio più che positivo col singolo Controcorrente, tenta la doppietta pubblicando Rondò, secondo lavoro di suo pugno.

Rondò, come la sorella maggiore, certamente suona controcorrente, però ha un problema: suona anche COME Controcorrente.

Stefanelli, che aveva mostrato un suo carisma, una sua impronta già dal primo singolo, finisce per calcare troppo la mano e riproporsi nella stessa identica salsa al suo secondo tentativo. Rondò, difatti, è di buona qualità e può ingraziarsi facilmente chi l’Indie lo mastica in abbondanza (per tutti gli altri c’è poco da fare, dubito sarà questa la svolta che vi porterà ad apprezzare il genere), tuttavia all’ascolto suscita le medesime sensazioni di Controcorrente, ma non in senso positivo, come fosse frutto di un’organicità tra i due lavori, ma anzi in senso negativo, che sfocia facilmente in un tedio.

Rondò prende tutto dal singolo d’esordio e risciacqua, rendendo ogni colore più slavato, ogni immagine meno fantasiosa, ogni ascolto meno piacevole. Se infatti la prima definizione di Rondò – assai provocatoria anch’essa, come il titolo dell’articolo – che potrebbe venirvi in mente è di una Controcorrente 2.0, il mio compito sarebbe quello di rettificare, e di indicarvi Rondò non come una 2.0, ma come una Controcorrente 0.5: meno immaginosa, più scialba, poco divertente all’ascolto.

Il dispiacere nell’aver dovuto notificare tutto quanto riportato sopra è notevole da parte mia: Stefanelli mi aveva genuinamente colpito, ma dover percepire una sensazione di déjà vu, di già sentito addirittura al secondo brano è qualcosa su cui risulta difficile soprassedere. La speranza, assolutamente sincera, è di vedere presto uno Stefanelli rinnovato, certamente pronto a riutilizzare il suo modus operandi ed a riproporre il suo mood, ma giocando di più con la musica e con i suoni adatti alle sue corde. C’è moltissimo da esplorare, soprattutto in quella via colorata di controtendenze che Stefanelli ha deciso di percorrere.

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