La più antica e illustre istituzione medievale medica dell’Occidente europeo per l’esercizio e l’insegnamento della medicina, la «madre delle università»:
l’origine della Scuola Salernitana si perde nella notte dei tempi

La Scuola Medica Salernitana è stata ed è tutt’oggi uno dei vanti della città di Salerno, mille anni di storia, dal IX al XIX secolo, un’istituzione che ha reso celebre la città in tutto il mondo.
Da sempre considerata la più antica e illustre istituzione medievale medica dell’Occidente europeo per l’esercizio e l’insegnamento della medicina, la «madre delle università». In essa confluirono tutte le grandi correnti del pensiero medico antico e medievale, la sapienza d’Oriente e d’Occidente:  la scuola esportò i suoi saperi in tutta Europa.

L’origine della Scuola Salernitana si perde nella notte dei tempi. Al principio della sua fondazione una leggenda popolare. Erano secoli complessi, in un Italia devastata da guerre, pestilenze, invasioni e crudeltà d’ogni sorta, nemmeno Salerno, un tempo meravigliosa per il tempio di Apollo, gli archi e i Fori, si salvò da quel drammatico destino. In quei tempi un pellegrino di stirpe greca di nome Areteo venutosi a trovare nella città di Salerno e costretto a sostarvi, trovò riparo per la notte al di sotto degli archi, ancora resistenti, dell’acquedotto dell’Arce. Lo scoppiare di un violento temporale indusse a cercar rifugio nello stesso luogo un altro stanco viandante ridotto ormai a uno straccio, si trattava di un romano della nobile dinastia dei Flavi, il suo nome era Antonio; costui era ferito malamente ad un braccio e solo allora, messo da parte l’iniziale sospetto, il greco gli si avvicinò per osservare meglio le medicazioni che il latino prestava alle proprie ferite. Giunsero nel mentre altri due viaggiatori, Isacco, un Ebreo, accompagnato da Abdul d’Aleppo, un seguace del Profeta. Era una notte scura e tempestosa, il braccio ferito e la febbre del romano infervorarono la conversazione alleviando l’insonnia di tutti.

«Occorre mettere della melissa fresca intorno alla ferita, legarla non troppo strettamente e tenerla tutta la notte. E poi cercare dell’assenzio per alleviare i dolori», disse Areteo. «Sarebbero efficaci empiastri di ruta», esclamò Abdul. «Ho un po’ di unguento di nipitella e miele misto a issopo, è meraviglioso per le ferite», mormorò Isacco. In pochi attimi s’intese che tutti e tre praticavano l’arte della medicina: Antonio ebbe la sua terapia.
I quattro divennero amici dando così vita ad un sodalizio: decisero di intraprendere una vita in comune e di mettere assieme le loro conoscenze mediche. Cercarono un luogo dove vivere decentemente e prestar cura agli ammalati. Così nacque in una notte uggiosa del lontano Medioevo, la più famosa Scuola medica Salernitana per merito di un romano, un greco, un ebreo e un arabo … Vox populi, vox Dei?

Le prime notizie storiche certe risalgono approssimativamente al principio del IX secolo. Lo studio della medicina era per lo più pratico, l’arte sanitaria esercitata da monaci che trasmettevano oralmente la disciplina. Nella Scuola Salernitana si riconoscerà un trend essenzialmente laico e razionalista.

Il periodo più florido per la scuola fu quello tra l’XI e il XIII secolo. Diverse le ragioni:

  • La posizione centrale nel Mediterraneo reso il porto salernitano un luogo di fiorenti scambi culturali;
  • La cultura latina viene influenzata da quella araba e da quella greco-bizantina;
  • Dal mare giunsero i libri fonte dello studio dei medici salernitani;
  • A Salerno giunse il medico cartaginese Costantino l’Africano, il quale tradusse dall’arabo numerosi testi di medicina;
  • Importante rappresentante della Scuola fu Gariopontus, a lui si deve il cosiddetto Passionarus, opera in cinque volumi sulle malattie.

Un momento di assoluto splendore e sviluppo per la Scuola di Salerno: giungevano persone proveniente da ogni angolo dell’Europa, sia ammalati in cerca di speranza e guarigione sia giovani studenti desiderosi di apprendere l’arte della medicina.


Monaco cellario testa la qualità del vino – miniatura dal “Li livres dou santé”

Una delle novità più importanti di questa scuola fu quella di non accettare in modo passivo la malattia, nel sostenere vivamente che, oltre alla cura dell’anima, occorresse prendersi cura anche del corpo. I medici della Scuola Salernitana impostarono la loro professione in maniera rigorosamente scientifica, effettuando studi anatomici del corpo umano e cercando di trovare opportune terapie capaci di fronteggiare le malattie. Assioma fondamentale della Scuola fu quello di proporre la tutela della salute, non solo con il dovuto approccio terapeutico e le cure del caso, ma anche e in particolar modo sotto il profilo preventivo e profilattico. Di assoluta rilevanza, quindi, l’armonia psico-fisica e la dietetica come norma sana di vita. Questo quanto consigliato dalla regola salernitana, ponendo l’accento sul valore e sulla quantità dei cibi e delle bevande, sulla loro distribuzione nei pasti e sulla suddivisione di questi nell’arco della giornata: il tutto finalizzato allo stato di benessere dell’individuo e che conservano ancora oggi una grande validità.

Se vuoi star bene, se vuoi essere sano cura i malanni, non adirarti … Tre cose necessitano: mente allegra, riposo, una dieta moderata.

Semplici consigli, mai troppo datati.

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