L’appuntamento con Lezioni di Storia Festival è a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo presso il Teatro Bellini e nelle sedi di altre cinque prestigiose istituzioni culturali napoletane

A Napoli torna l’appuntamento con la Storia. La seconda edizione del Lezioni di Storia Festival sarà presentata nella giornata di lunedì 27 gennaio nella splendida cornice del Teatro Bellini. Ad attendere giovani storici, cultori e appassionati di Storia oltre 40 lezioni, incontri, rassegne musicali, spettacoli in compagnia dei più autorevoli storici italiani e internazionali.

L’idea e il progetto del Festival nascono dalla collaborazione tra Editori Laterza e Regione Campania. L’organizzazione si deve all’Associazione “A voce alta” e alla Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini, con la partnership di MANN, Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina – Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, Accademia di Belle Arti, Conservatorio San Pietro a Majella e Liceo Vittorio Emanuele II. Promozione e Comunicazione saranno a cura della Scabec, società inhouse della Regione Campania. Il programma non manca di appuntamenti collaterali.

Alla presentazione interverranno il Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, l’editore Giuseppe Laterza e il direttore artistico del Teatro Bellini Gabriele Russo. L’appuntamento con Lezioni di Storia Festival è a Napoli dal 27 febbraio al 1 marzo presso il Teatro Bellini e nelle sedi di altre cinque prestigiose istituzioni culturali napoletane, partner di Laterza nella progettazione dell’iniziativa: Accademia di Belle Arti, Conservatorio di San Pietro a Majella, Museo MANN, Museo MADRE, Liceo Vittorio Emanuele II. Saranno presenti in sala i direttori e i responsabili delle varie sedi, delle associazioni, degli istituti culturali e delle librerie coinvolte.

Papà, spiegami a che serve la Storia. (M.Bloch, Apologia della storia o mestiere di storico)

Una rassegna che sembra quasi rispondere a queste celebre richiesta.

Lo storico è come l’orco della fiaba: là dove fiuta odore di carne umana, là sa che è la sua preda. L’interesse dello storico si concentra sugli uomini e sulla loro vita, di cui è possibile trovare tracce negli archivi e nei libri, nei quadri, nel territorio, nel linguaggio, nella musica, nelle canzoni, negli usi e nei costumi, nei proverbi, nell’urbanistica e nell’agricoltura. L’uomo è quindi l’oggetto della Storia, nelle sue relazioni reciproche, nelle molteplicità, nel divenire e nel mutare delle società da lui formate, insomma, nelle sue trasformazioni. Le coordinate? Il tempo e lo spazio. Il soggetto della scienza che studia i fenomeni storici, e cioè la storiografia, gli torici, soggetti e oggetti di Storia, riflettendo e scrivendo di essa ma essendone ugualmente implicati nelle sue vicende.

Ci siamo. Che la Storia abbia inizio.

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