“Anima Campana” in mostra le foto dei soci di Flegrea PHOTO che hanno partecipato al progetto fotografico a cura di FIAF Campania; fino al 27 aprile

Nel Complesso Monumentale di San Domenico Maggiore, Sala del Refettorio, mercoledì 10 aprile 2019 alle ore 17.00, è stata inaugurata la mostra fotografica “Anima Campana”.
In mostra le foto dei soci di Flegrea PHOTO che hanno partecipato al progetto fotografico a cura FIAF  Campania (Federazione Italiana Associazioni Fotografiche), in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli.

Aperta tutti i giorni, tranne la domenica, dalle ore 9.00 alle ore 18.30, la mostra resterà visitabile, gratuitamente, fino al 27 aprile.

Trenta i fotografi partecipanti, ciascuno dei quali ha presentato un portfolio col fine di restituire uno sguardo sulla multiforme realtà campana, cogliendo così, un frammento della sua anima.

Di seguito l’elenco dei fotografi e i loro progetti:

  • Agrillo Francesca ha indagato la realtà della Moschea di via Torino con il reportage “Mi chiamo Abdu e sono musulmano.. ti racconto la mia preghiera”;
  • Annunziata  Nicolangelo si è focalizzato sulla “Spiritualità Campana”;
  • Battista Mariana nel suo progetto ‘Maestose rovine  e buoni auspici’ ha fotografato le, ahinoi, trascurate bellezze della Reggia di Caserta;
  • Betro’ Giuseppe in “Le facce della Sanità” ha indagato la realtà di questo quartiere napoletano oltre i pregiudizi che gravitano intorno ad esso;
  • Borrone Luigi  con “Anima campana dei sapori”, ci accompagna in un viaggio che coinvolge la sensorialità in tutte le sue sfaccettature: dall’osservazione delle sue fotografie ci torna alla mente l’odore e il sapore dei cibi campani e perfino i suoni delle preparazioni;
  •  Brancaccio Ludovico attraverso il suo reportage, “E’ il mondo minerale delle anime del purgatorio”, ci conduce in un cammino tra natura e suggestioni;
  • Cilento Francesca Paola con “Di – Porto” ci porta alla scoperta  del porto di Napoli, invitandoci a godere della città come un flâneur ottocentesco;
  • Codispodi Pino negli scatti del suo progetto “Anima Blu”, ha cristallizzato la struggente bellezza della Grotta Azzurra;
  • D’Aponte Anna Clara in “Scalinatelle –Da Roberto Murolo a Dominique Perrault”  ha delineato un percorso attraverso la città di Napoli e la sua storia;
  • De Campora Lidia in “Percorsi della Fede” si è interessata alla festa della Madonna della Neve, riuscendo a descrivere e far rivivere all’osservatore il pathos che anima questo antico culto;
  • De Santis Renato con il suo reportage “Napoli greco-romana” fa un focus sul centro antico della città;
  • Del Giudice Claudia con le immagini del suo reportage“Oro e polvere : la città dove non si muore mai”, ci conduce alla tomba di Virgilio nel  parco Vergiliano a Piedigrotta;
  • Dini Antonella in “Quartiere Sanità: connessioni” ha documentato riti e credenze che fanno da ponte tra il mondo dei vivi e il mondo dei morti e dunque tra passato e presente;
  •  D’Onofrio Vittorio Antonio con “Iside la signora di Benevento”.. tra incanti e suggestioni lo spirito della dea Iside;
  • Esposito Carla crede che l’anima di un luogo emerga attraverso l’incontro tra luci ed ombre, metafora delle dicotomie e dolcissime contraddizioni della città di Napoli. Il nome del suo progetto è “Napoli tra luce e ombra”;
  • Garofalo Carmela nel suo progetto “Scarpette rosse” ha catturato la realtà di Casa Lorena situata a Casal di Principe (NA);
  • Grasso Mina in “Il borgo di Santagata dei Goti, nel legame indissolubile tra una santa e un barbaro” ha impresso nelle sue fotografie le suggestioni di questo luogo situato alle falde del Monte Taburno;
  • Lamagra Federica ha documentato il laboratorio dell’artigiano Leonardo Scala, situato a Praiano, Costiera Amalfitana nel suo progetto “Leonardo Scala: knife maker”;
  •  Milano Ugo nel suo curioso e affascinante reportage “Chioschi di Napoli: magiche atmosfere”, ci trasporta nella più antica forma di street-food, protagonista della meravigliosa quotidianità della città di Napoli;
  • Montefoschi Luigi in “Tra sacro e profano: le edicole nella tradizione religiosa” ha documentato questa tipica forma di religiosità, presente in tutto il territorio napoletano;
  • Moscatelli Luca con il suo progetto ‘Retro – cartolina’ ha deciso di concentrarsi su tutti i dettagli di Napoli non ancora “inflazionati”;
  • Panebianco Valentina nel suo reportage “Sacra tradizione” ha restituito all’osservatore un viaggio attraverso il Monastero di Santa Rosa, situato a Conca dei Marini in Costiera Amalfitana;
  • Perrino Pietro in “Riti” ha documentato  il rito settennale di Guardia Sanframondi;
  • Pone Alfonso con “L’infinitamente piccolo” ha fatto un focus sulla tradizione dei maestri presepai napoletani;
  • Raiola Aurelio ha dato valore alla, non da tutti conosciuta, tradizione organaria napoletana  con il suo reportage “Fabbricanti di organi”;
  •  Righi Federico in “QS l’anima di Napoli” ha documentato la realtà dei Quartieri Spagnoli (NA) oltre i luoghi comuni, restituendole i connotati di centro vitale di cultura;
  • Ruggiero Giovanni in “Chi è devoto, il volto dei fujenti” si è occupato del rito dei Battenti della Madonna dell’Arco;
  • Schächter Conte Maurizio nel suo progetto “Nel passato è il futuro” ha indagato l’eredità della cultura greca;
  • Scotti Stefania  ha analizzato i segni visibili della tradizione greco-romana nel suo progetto “Sulle tracce della Napoli greco-romana”;
  •  Serrato Anna  in “Napoli tra sacro e profano”  ha focalizzato la sua attenzione su un tipico aspetto della Napoletanità;
  • Tregua GiulianaMoto perpetuo: la Pignasecca” ha documentato questa zona della città di Napoli definendola “cuore pulsante della città”.

Questa mostra, o meglio questo percorso, è fortemente consigliata a chiunque voglia scoprire sguardi nuovi e tradizionali sulla Campania, sulla sua storia e i suoi mondi segreti.

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