Al Maschio Angioino, fino al primo dicembre, la mostra sui trent’anni della caduta del muro di Berlino.

I giovani che andavano dall’Est all’Ovest, quando la Germania era divisa, volevano la stessa cosa che vogliono oggi i giovani che vanno via dall’Italia: lavoro, pace, libertà e cultura.

Così esordisce l’ambasciatore tedesco in Italia Viktor Elbling, rivolgendosi agli studenti napoletani. Venerdì 8 Novembre presso il Maschio Angioino di Napoli si è svolta la tavola rotonda per celebrare il trentennale della caduta del muro di Berlino nell’ambito della mostra fotografica di Luciano Ferrara “Berlino 1989. Frammenti di muro-persone”, organizzata dal Goethe Institut di Napoli in collaborazione con il Comune di Napoli.

A partecipare all’evento c’era anche l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli(Nino Daniele), il quale ha ricordato quanto sia fondamentale abbattere i muri, oltri a quelli esteriori , anche quelli interiori, affinché “si possa ricercare e dare voce a quella speranza perduta”.

La rettrice dell’ Università “L’Orientale” di Napoli , Elda Morlicchio, si è focalizzata sul termine “Mauer”(muro) e del suo diverso impiego nelle due rispettive zone . Se ad Ovest era chiamato “Angstmauer”(cioè muro della paura nei confronti della DDR), a Est era visto come uno strumento di difesa . Da ciò si può immaginare il senso di angoscia che i giovani potevano provare.

Inoltre la dott.ssa lancia un appello ai ragazzi:

La storia non va assolutamente dimenticata, anzi è un bene che ci siano ancora dei frammenti di muro[…]. Dovete tenervi ben stretta la libertà (in tedesco “Die Freiheit”).

Al dibattito, moderato dallo scrittore Piero Sorrentino, interviene anche l’artista fotoreporter freelance napoletano, Luciano Ferrara, autore dei meravigliosi capolavori esposti nella Cappella Palatina del museo. Egliconduce un’indagine circa il rapporto tra memoria storica e linguaggi artistici attraverso la sua esperienza diretta, fatta il 9 novembre 1989.

Questa mostra vuole avere un fine divulgativo per i giovani che non hanno vissuto quel giorno di profonda gioia e commozione. 

L’artista freelance decise di vivere nella DDR(Germania dell’est), rimanendone esterrefatto da quanto era giovanile la città in quel periodo, e ora lo è ancor di più. 

La testimonianza più toccante è stata offerta da Johanna Wand del Goethe Institut. Ella ha ricordato insieme ai presenti il volto dei suoi genitori in quel giorno(“Vederli piangere di felicità in quel giorno, è stato davvero emozionante”).

Se penso al 9 Novembre, ne ricordo un altro oltre a quello dell’89. Sto parlando della notte del 9 Novembre 1938, nota come Reichspogromnacht(La notte dei cristalli). Io penso che, oltre a festeggiare per la caduta del muro, bisogna riflettere anche il perchè esso sia stato costruito.

Infine l’ambasciatore, riferendosi agli studenti dei licei Vittorio Emanuele II, Garibaldi e Severi di Castellammare di Stabia, fa un appello:

Voi siete abituati a viaggiare con Erasmus per l’Europa. I nazionalismi di oggi dividono, portano al conflitto che porta alla guerra,alla distruzione e poi alla ricostruzione di quello che già abbiamo. Difendiamo oggi la nostra democrazia !

Informazioni su Berlino 1989

Dove: Maschio Angioino, Napoli

Quando: dal 31 Ottobre al 1 Dicembre 2019

Prezzo: Evento Gratuito

Orario: dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 18:00; la domenica dalle 10:00 alle 12:00

Informazioni e contatti: Pagina Facebook

 

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