Da Blonde, la voce di Napoli che ha conquistato Gomorra pubblica il suo primo lavoro solista “Parlo ai cani”
Da Blonde, al secolo Daniela Napoletano, è una cantautrice napoletana originaria della zona universitaria. Oltre ai natali il suo legame con la città è stato consacrato negli anni da numerose collaborazioni con il rapper Luchè e con altri esponenti della scena partenopea e nazionale, poi nel 2017 il suo brano “Sensibile” viene inserito nella terza stagione della fortunata serie tv Gomorra. Ora tutto questo è solo un ricordo lontano, quando ha deciso di voltare pagina e pubblicare il suo primo lavoro totalmente solista.
“Parlo ai cani” è il titolo del nuovo EP disponibile in tutte le piattaforme digitali da venerdì 8 maggio, pubblicato da Octopus Records. “Volevo realizzare questo progetto da anni, volevo semplicemente che le mie canzoni mi rappresentassero”. Con queste parole Da Blonde descrive la forte esigenza artistica che l’ha portata, finalmente, a realizzare il primo lavoro completamente solista composto da otto tracce. Un disco melodico, introspettivo, intimo e sincero, essenziale negli arrangiamenti, lineare nelle produzioni ma emozionale e diretto. Un dream pop che flirta con il rock, dove le chitarre rincorrono linee vocali sensuali e graffianti. In questo viaggio dal mondo urban al pop rock è stata accompagnata dal produttore e chitarrista napoletano Giuseppe Fontanella, già membro dei 24 Grana.
“Fare musica per me è come una terapia, mi aiuta ad accettare la realtà, avevo semplicemente voglia e bisogno di scrivere quello che sentivo senza che per forza qualcuno dovesse dirmi quanto andasse bene o meno”. Atmosfere malinconiche, anche cupe e riflessive fanno da sfondo a testi che parlando della sua vita, delle esperienze di questi anni, dei suoi pensieri così come li sente nel profondo, senza forzature, senza dover per forza trovare la parola più accattivante. Ma la grande novità con il passato risiede anche nella scrittura, dove prima veniva realizzata su beat preesistenti, mentre per il nuovo corso tutte le composizioni sono partite da sessioni di piano e voce. “Volevo che fosse essenziale, che la gente potesse conoscermi semplicemente ascoltandomi, il mio intento era realizzare qualcosa che emozionasse me per prima, e che somigliasse alle cose che mi hanno sempre fatto appassionare”.