Un’iniziativa che ci fa battere il cuore a compás
Ha inizio martedì 25 febbraio uno degli eventi più interessanti di quest’anno: Días de Andalucía en Nápoles. Fino a sabato 29 febbraio, infatti, l’Asilo sarà sede di un incontro tra due culture mediterranee, quella andalusa e quella napoletana. Per 5 giorni avremo la possibilità di immergerci in rappresentazioni culturali (musica, cinema, teatro) che hanno lo scopo ultimo di celebrare l’Andalusia, e il Sud tutto. Perchè proprio l’Andalusia?
Questa iniziativa culturale è parte di una rassegna-madre nata anni fa, il Festibál, dedicata alle tradizioni, alla musica e alla cultura dei Paesi del Mediterraneo. Il concept del Festibál è un messaggio di unione del popolo e tra popoli: attraverso la promozione delle culture del Sud, si ha anche intenzione di ridare a Napoli la sua centralità nel Mediterraneo. La città partenopea occupa una posizione centrale nel Mediterraneo, come ricordato anche uno dei suoi più grandi sostenitori, il giornalista e scrittore Erri de Luca, quando dice che Napoli “sta in mezzo al Mediterraneo come il mese di maggio in mezzo all’anno”. Tuttavia, la sua centralità non è ridotta a un discorso meramente geografico (seppur la geografia fisica abbia da sempre inciso sul carattere dei paesi), ma si espande e abbraccia anche un discorso culturale. Il termine cultura, ricordiamolo, è un umbrella-term da usare con precauzione. In questo caso particolare, poniamo l’accento più sull’aspetto plurale della cultura, ovvero sull’intersezionalità tra culture, in questo caso del Mediterraneo. In altri termini, attraverso il Festibál, e attraverso Días de Andalucía en Nápoles, si vorrebbe rinforzare la pluralità, la comunità. Un momento di coesione, di riunione: le persone, attraverso la musica, il cinema e il teatro, si ritrovano e si riconoscono.
Non sarà forse questo un modo per riprendersi dai numerosi colpi in faccia che il Sud (d’Italia, d’Europa e del Mondo) continua a ricevere non solo dall’esterno, ma anche e soprattutto, dall’interno? Sicuramente non è l’unico e sicuramente non è sufficiente, ma è, senza ombra di dubbio, un momento di ricongiungimento che fa respirare, che ci fa prendere una pausa dalla paura, l’emozione primaria promotrice dell’odio e della diffidenza.
A questo proposito, l’Andalusia e Napoli, sorelle da sempre, si ri-connettono, e noi con loro. L’unico mezzo per farlo sono le arti, perchè, oltre a parlare in prima persona, rappresentano anche la maniera più diretta e veloce per colmare l’urgente bisogno di comunione.
Di seguito il programma dettagliato dell’evento:
martedì 25 BAILE: ore 19 POR SEVILLANAS lezione di ballo (en traje de gitanos) con Perlita la Malagueña
mercoledì 26 CINE: ore 21 IMPULSO (2017, 105′) di Emilio Belmonte, con Rocío Molina
giovedì 27 TEATRO: ore 21 NOCHE LORCA – Lettura teatralizzata da opere di Federico García Lorca, interpreti: Jesús González, Asen Gonzalez e Iván Rojas; regia: Iván Rojas
venerdì 28 (Día de Andalucía) FLAMENCO: ore 10:30 POR BULERÍAS master class di ballo con Valeria Saura
ore 22 NOCHE FLAMENCA, al baile Valeria Saura, Claudia Karapanou y Costanza Verzieri; al cante Ale Cano; alla chitarra Lucas Arango; al cajón Dani Magliano Carbonell
Sabato 29 FERIA DE NÁPOLES: dalle 17 incontri dimostrativi su ballo, canto, musica e cultura andalusa
– ballo con Valeria Saura
– canto con Ale Cano
– chitarra flamenca con Lucas Arango
– cajón con Dani Magliano Carbonell
– cultura gitana
ore 21:30 FESTIBÁL ANDALUCÍA – NOCHE DE SEVILLANAS Y RUMBAS, al canto Ale Cano, alla chitarra Lucas Arango, al cajón Dani Magliano Carbonell
Tutte le sere dalle h.20 saranno disponibili specialità gastronomiche andaluse.