Mercoledì 6 febbraio al Teatro Augusteo di Napoli, Enzo Gragnaniello ha eseguito il concerto “In Viaggio con i Poeti” con i Solis String Quartet

Solo le anime possono trasmettere l’intrasmettibile. Stasera canteremo e suoneremo la magia di poeti meravigliosi come Tom Waits, Leonard Cohen, i Doors, Astor Piazzolla e ci auguriamo di potervi trasmettere anche solo un po’ della loro magia”.

Con queste parole, mercoledì 6 febbraio al Teatro Augusteo di Napoli, Enzo Gragnaniello ha iniziato il concerto “In Viaggio con i Poeti” con i Solis String Quartet (Vincenzo Di Donna, violino, Luigi di Maio violino, Gerardo Morrone viola, Antonio di Francia violoncello) un progetto ideato dagli stessi Solis, su testi adattati del cantautore napoletano e gli arrangiamenti di Antonio Di Francia. “In viaggio con i Poeti” è un meraviglioso incontro tra la musica dei Solis, l’interpretazione unica di Enzo Gragnaniello e le emozioni che solo brani come quelli ascoltati durante il concerto sono capaci di suscitare appunto nelle anime capaci di riconoscere ed assaporare la vera Musica che sa conquistare il cuore e l’anima.

Enzo Gragnaniello ha messo insieme i suoi amori musicali rielaborando in italiano, a suo modo, i testi di brani celebri degli Artisti che hanno fatto e fanno parte della sua vita di musicista e poeta. Il tutto, arrangiato ed eseguito magnificamente dal talento ineguagliabile dei Solis String Quartet.

Il progetto che ha dato vita anche ad un disco pubblicato ad ottobre scorso, e presentato in diversi concerti come quello ad agosto a Sorrento per “Sorrento incontra “ rassegna organizzata da Arealive (organizzatrice impeccabile anche del concerto del Teatro Augusteo) è un vero e proprio incontro tra il mondo interiore di poeti autori del mondo pop e rock internazionale e quello di Enzo Gragnaniello, riuscendone a cogliere ogni pensiero, ogni sfumatura poetica, ogni espressione del mondo interiore degli autori interpretati rendendo speciale ogni brano con la sua voce a volte roca e graffiante, a volte dolcissima che fa trapelare la sua anima sensibile nonostante faccia di tutto, anche sul palco, a celarla dietro un atteggiamento riservato, quasi a chiudersi in una sorta di “corazza di timidezza” .

Parla poco sul palco Enzo, e solo per presentare alcuni dei brani che più di ogni altro ha colpito la sua creatività, o per omaggiare il talento dei Solis che ringrazia spesso con sguardi di complicità e di amicizia, che rivelano quanto siano in perfetta armonia tra loro . D’altronde i Solis che dal 1990 hanno accompagnato nomi importantissimi del panorama mondiale come Dulce Pontes, Noa, Pat Metheny, Jmmy Cliff, e nazionale come Baglioni, Giorgia, Murolo, Senese, Peppe Servillo solo per citarne alcuni, sono ormai protagonisti assoluti dalla musica, non solo quella classica ma anche di originalissimi progetti come quello che stanno portando, con grande successo, in tour con Claudia Gerini dedicato alla musica di un altro grande cantautore italiano come Franco Califano.

Il concerto è iniziato con “Domani volerò” reinterpretazione dolcissima di “To be by your side” di Nick Cave e il ritmo di “Balliamo alla fine dell’amore” (da “Dance me to the end of love” di Leonard Cohen) , poi Enzo Gragnaniello riesce a dare un’interpretazione poetica a “Anime in Tempesta” (Riders on the storm” dei The Doors), ricordando al pubblico che “la vita è una lotta e che noi tutti siamo anime in tempesta chiamati a lottare ed affrontare la vita con coraggio “. A seguire “La Canzone dei vecchi amanti “ di Jacques Brel, e la musica dei Solis String Quartet arriva a magnificare la dolcezza delle parole di un brano che è la massima espressione della poesia esprimibile da un’anima particolare come quella di Brel, “Grazie a la vita”  (Gracias a la Vida) di Violetta Parra e “Torno al sud “ splendida interpretazione di “Vuelvo al sur” di Astor Piazzolla che lo stesso Enzo Gragnaniello ha detto di aver sceltocome brano del disco al quale è più legato e che lo emoziona di più perché “ho il Sud che mi scorre nelle vene. Io sono in tutto me stesso un uomo del Sud” . Durante il concerto due i momenti da solista sia dei Solis che di Gragnaniello. Nel primo, i quattro musicisti emozionano con la loro musica con un straordinaria interpretazione di “Oblivion”, “Minuano” e “Mozartango”, nel secondo è Enzo ad entusiasmare il pubblico, con il solo suono della sua immancabile e inseparabile chitarra, con alcuni dei brani della sua carriera amatissimi dal pubblico come “Senza Voce” che in questa versione acustica acquisisce una bellezza ancora più coinvolgente , e il vero volto di Enzo poeta si svela completamente, l’Enzo che parla di amore e di libertà, mentre in “Erba cattiva” è l’altro Enzo, quello che guarda al mondo con grinta, rabbia e disincanto, chudendo il suo momento con una dedica speciale a Roberto Murolo e Mia Martini con la canzone “Cu mme”.

Rientrando sul palco con i Solis, Gragnaniello si esibisce con tre splendidi brani della musica internazionale, il primo con “Oh che sarà” (o que O que será)  sul brano di Chico Buarque, “Il giorno perfetto” (“Perfect day” di Lou Reed) e “Biciclette rotte” interpretazione di “Broken Bycicles” di Tom Waits, ricordando al pubblico quante biciclette rotte hanno riempito la sua vita e quelli dei bambini/ragazzi del quartiere che, come lui, certo non si potevano permettere giocattoli nuovi, chiudendo il concerto con “Il suono del silenzio” versione italiana di “The sound of silence” di Paul Simon, che da spazio alla voce calda e profonda di Gragnaniello il quale  ne interpreta magistralmente ogni emozione che solo una canzone immortale come questa sa donare. Il pubblico però lo richiama sul palco e lui dedica a tutti i presenti un piccolo accenno di “Passione” e di “’O Mare e tu” per poter concludere il concerto con “Vasame” sul lunghissimo applauso di tutto il pubblico che ha riempito il Teatro per un meritatissimo sold out.

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