All’avellinese Andrea Bassi l’ambito “Premio Agnes”. Riconoscimento al giornalismo d’inchiesta
Per fare bene la professione del giornalista, non serve soltanto saper scrivere in italiano corretto, applicare alla lettera le regole della grammatica e della sintassi, ma occorrono tre motori primi che inneschino il meccanismo. I contenuti, diversi, perché non deve mai venir meno la voglia di sapere; la lealtà, verso sé stessi e verso chi legge; in ultimo la passione costante per la ricerca della verità. Se alla base ci sono queste caratteristiche, allora il meccanismo sarà perfetto. Ed è così, che un giornalista, come Andrea Bassi, arriva a vincere il Premio Biagio Agnes 2019. Oggi, il professionista di origini irpine, scrive per il “Messaggero”, precedentemente aveva pubblicato per “2000economia”, settimanale economico dell’Irpinia e per il “Mattino” di Avellino. Una cospicua “gavetta” che porterà Bassi, sabato 22 giugno a Sorrento, nell’incantevole cornice di Marina Grande, ad essere insignito dell’ambito premio dedicato alla memoria di uno dei più autorevoli Direttori Generali della Rai.
I vincitori sono stati designati nel corso della riunione del “Premio Biagio Agnes”, presieduta da Gianni Letta. Mentre la cerimonia di premiazione, giunta alla sua nona edizione, si terrà fra qualche mese alla presenza dei più prestigiosi nomi del mondo della comunicazione nazionale ed internazionale. La manifestazione è stata realizzata in collaborazione con la Rai e in partnership con Confindustria, che assicura un ampio spazio alle tematiche relative ai processi di sviluppo e crescita economica, sociale e culturale del Paese per valorizzare le imprese italiane. Sebbene, innanzitutto, verrà celebrato il giornalismo d’inchiesta. Fatto di indagini e investigazioni, condotte per strade, fatto di passi, storie e coraggiosi reportage in terre di frontiera; poi i racconti dall’Europa e la capacità di descrivere la quotidianità o di anticiparla in anteprima. Quindi, il riconoscimento tende a premiare soprattutto l’abilità di saper spiegare tematiche complesse, la comprensione della modernità, le esplorazioni nella letteratura ed il forte contributo dell’entusiasmo giovanile. Inoltre verranno premiate due icone storiche del giornalismo italiano: il quotidiano romano il Messaggero che compie 140 anni e i 90 anni della rivista Domus. Ci sarà anche una sezione speciale “Premio Giornalismo Sportivo” aggiudicata alla Gazzetta dello Sport nell’anno del decennale del suo indimenticato direttore Candido Cannavò.
In tutto il Premio Biagio Agnes è stato diviso in tredici categorie, i cui vincitori designati sono:
Premio Internazionale: Martin Baron, Direttore Washington post;
Premio per la Carta Stampata: Lina Palmierini, Il Sole 24 Ore;
Premio Miglior Cronista: Gianni Santucci, Corriere della Sera;
Premio Giornalista d’inchiesta: Andrea Bassi, Il Messaggero;
Premio Giornalista per l’Europa:
Antonio Megalizzi (alla memoria), reporter appassionato d’Europa rimasto vittima dell’attentato terroristico di Strasburgo lo scorso dicembre 2018;
Giovanna Pancheri, corrispondente da New York-Sky TG24;
Premio per la Televisione: Lucia Goracci, corrispondente Rai;
Premio per la Radio: I Lunatici, Rai Radio 2. Autori e conduttori: Roberto Arduini e Andrea di Ciancio;
Premio Giornalista Scrittore:
Per la saggistica: Gennaro Sangiuliano, Direttore Tg2 e autore di saggi tra cui: Putin. Vita di uno Zar; Trump. Vita di un presidente contro tutti; Hillary. Vita e potere in una dynasty americana; Il Quarto Reich. Come la Germania ha sottomesso l’Europa( con Vittorio Feltri);
Per la narrativa: Giovanni Grasso, con il libro Il caso Kaufmann;
Premio Nuove Frontiere del Giornalismo: Andrea Pontini, AD ilGiornale.it, per la creazione della piattaforma di crowfunding per i reportage di guerra Gli Occhi della Guerra;
Premio Giornalismo Sportivo: la Gazzetta dello Sport, Direttore Andrea Monti;
Premio Editoria:
Quotidiana: 140 anni de Il Messaggero;
Periodica: 90 anni di Domus;
Premio Under 35: Francesco Maesano, Tg1;
Premio Cinema e Fiction: Serena Rossi, per l’interpretazione e il record di ascolti del film “Io sono Mia”, andato in onda in prima serata su Rai1.
In quest’epoca è davvero importante riconoscere e premiare chi mettendosi al servizio degli altri propone verità e fa informazione. È un modo per proteggersi dal dilagare delle fake news e divulgare conoscenze. Per questo, il riconoscimento al giornalismo d’inchiesta, come il merito Premio ad Andrea Bassi, è un modo di onorare il lavoro di chi ogni giorno, racconta la realtà ad ogni costo.