L’Ischia film festival, in totale adesione al decreto “Io resto a casa”, mette a disposizione una serie di film da visionare gratuitamente da casa.

L’Ischia film festival, attivo dal 2003, è giunto alla sua diciottesima edizione. Il festival, sotto la direzione artistica di Michelangelo Messina, si svolge ogni anno nel periodo estivo. Il tema centrale del festival è, sempre, la celebrazione della bellezza di luoghi italiani o stranieri nelle opere, tra i registi, tra gli scenografi e i direttori della fotografia.

Ben consapevoli del periodo storico complesso in cui stiamo vivendo attualmente, gli organizzatori del festival hanno proposto una serie di film da vedere a casa, in modo del tutto gratuito. In questi giorni di emergenza sanitaria, il festival appoggia completamente il decreto “Io resto a casa”, sostenendo tutti i cittadini italiani in un momento delicato. E’ duplice la lodevole azione del festival: sostenere non solo i cittadini, ma anche il cinema d’autore. Difatti, tutte le pellicole dell’elenco sono degli autori che hanno partecipato al festival nelle edizioni precedenti. Per visionare alcune pellicole bisogna inserire una password, opportunamente servita dal sito, sulla piattaforma online.

 Per poter vedere i film, documentari, cortometraggi accessibili al pubblico, è necessario consultare il seguente sito: http://www.ischiafilmfestival.it/index.php/it/iscrivere-un-film#

I film resteranno disponibili per due settimane, e l’elenco sarà costantemente aggiornato.

Tra le pellicole, figurano anche documentari fuori concorso, come “London afloat” (di Gloria Aura Bortolini), uno spaccato di vita di londinesi che hanno scelto di vivere in barca, al confine tra natura e città; cortometraggi, come l’austriaco “Man stands still” (di David Lindinger) e “Eyes” (di Maria Laura Moraci), italiano; film d’animazione come “Goodbye Marilyn” (di Maria Di Razza), sulla straordinaria Marilyn Monroe. Vi sono anche cortometraggi campani, con scenari campani, come “ ‘O P’Nneon”, regia di Mauro di Rosa (sull’evento del palo di sapone ‘O P’Nneon, raccontato dai pescatori della Darsena), “Je so pazzo” (di Andrea Canova) film sulla storia e la memoria dell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Sant’Eframo Nuovo o, ancora, “Rimbò” (di Andrea Canova) cortometraggio girato nello splendido Cilento, liberamente ispirato alla figura del poeta Arthur Rimbaud.

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