Pubblicato il 14 aprile, Leaver è il primo di tre brani che la band partenopea Corde Oblique ha composto per l’EP omonimo in prossima uscita. Performato in collaborazione con Simone Salvatore, voce degli Spiritual Fronts, il singolo introduce temi, suoni e atmosfere che permeano l’intero nuovo progetto.

Nel parlare di Leaver, il singolo dei Corde Oblique che apre all’annuncio del nuovo EP omonimo, due possono essere le parole chiave da inserire nel discorso: continuità e ampliamento.

Continuità, poiché il gruppo di Riccardo Prencipe non manca di ribadire i paradigmi chiari della propria musica, fatta di passaggi ariosi, voci dolci – in questo caso, quelle di Rita Saviano e di Simone Salvatore degli Spiritual Fronts, a supporto – e profonda ispirazione nelle composizioni, le quali rifuggono dalle specifiche etichette e sfociano in un Alternative ampio, variegato, al costante servizio dei temi e degli immaginari che l’autore Prencipe vuol porre in risalto.Ampliamento, perché le aggiunte sono molte e tutte ben ragionate, in un equilibrio che – va senz’altro riconosciuto – non è usuale: chitarre elettriche e synth, qui, non sono aggiunte da ricettario, da aggiungere a pizzichi per non rischiare sapori troppo salati, bensì risultano elementi di cui si è in primis studiata la riuscita dell’abbinamento alla ricetta originale. Tutto, al fine di un piatto ricco, colorato, ma soprattutto sapido, buono.

Leaver dura circa quattro minuti e mezzo, e in tali tempistiche è in grado di immergerci nell’ambiente onirico, travagliato ma armonioso che i Corde Oblique avevano immaginato. Il continuo crescendo delle musiche, che culminano in un outro che incornicia l’intero pezzo, sorregge un testo affranto, rassegnato, che pur lascia trasparire una serena accettazione – resa sempre più evidente dall’apertura costante del tappeto musicale, che restituisce serenità e, forse, perfino una fievole pace.

All’ascoltatore sono richiesti attenzione e trasporto. Il brano si prende i suoi tempi e si denota chiaramente la voglia di giocare con chi ascolta. Bene, dunque, che i primi caldi di questo giugno (finora paradossale) creino un setting in cui Leaver può brillare, offrendo calma e riposo a chi la cerca. Che avvenga nel mentre di una camminata su di un lungomare, o lungo il tragitto casa-ufficio, il pezzo punta al raccoglimento, al viaggiare per qualche attimo altrove con la mente e la fantasia. Nessuna destinazione prestabilita, se non quella che i ricordi e le note suggeriscono. L’invito al pubblico è chiaro: sentire, sì, ma anche e soprattutto ascoltare, poiché – che se ne apprezzino o meno le note e le parole – ascoltare è motivo d’incoraggiamento e supporto a chi, come i Corde Oblique, vuole dire. 

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